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VNS – PAKISTAN Chierici musulmani contrari a legge contro i matrimoni forzati a scopo di conversione. Chiesa: no a cultura dell'impunità

VNS – PAKISTAN Chierici musulmani contrari a legge contro i matrimoni forzati a scopo di conversione. Chiesa: no a cultura dell'impunità

(VNS), 18set21 - Le minoranze religiose e le organizzazioni per i diritti umani in Pakistan la chiedono da tempo: una legge che vieti le conversioni religiose forzate di minorenni. Nel Paese asiatico i rapimenti e i matrimoni forzati di ragazze non musulmane a scopo di conversione sono un fenomeno in costante e preoccupante crescita che rimane spesso impunito, grazie anche all’inerzia delle autorità, come testimoniano le cronache di questi ultimi anni.

Una proposta di legge per vietare questa pratica, il Prohibition of Forced Religious Conversion Bill, è ferma alla Commissione permanente per gli affari religiosi e l’armonia interreligiosa dal 2019 e a febbraio una Commissione parlamentare ha suggerito che nel provvedimento venga detto espressamente che solo una "persona matura", ovvero maggiorenne, possa cambiare religione dopo l’autorizzazione di un giudice. La proposta non piace, tuttavia, ad alcuni chierici musulmani che hanno lanciato una campagna all’insegna dell’hashtag “#Islam mukhalif bill”, “#Respingi la legge contro l’Islam” , prendendo di mira Naveed Amir Jeeva, un parlamentare cristiano sostenitore della legge.

Secondo gli esponenti religiosi, il provvedimento sarebbe infatti anti-islamico e contro il Corano. In questo senso si è espresso Tahir Mehmood Ashrafi, un religioso nominato rappresentante speciale per l'armonia religiosa dal Primo Ministro Imran Khan: “Nessuna proposta di legge può essere approvata contro gli insegnamenti del Corano e della Sunna (il codice di comportamento tramandato dal Profeta, che insieme al testo sacro dell'Islam costituisce la base per la sharia, la legge islamica, ndr), perché la Costituzione del Pakistan è sotto il Corano", ha dichiarato.

Una presa di posizione criticata dalla Chiesa che da tempo insiste per una legge in questo senso. Per il padre camilliano Mushtaq Anjum, l’opposizione del clero musulmano è "motivo di grande preoccupazione" e “inaccettabile”. “I diritti umani devono essere difesi. Rifiutiamo questa mentalità”, ha detto all’agenzia Ucanews. Gli fa eco Aftab Alexander Mughal, ex segretario esecutivo della Commissione Giustizia e Pace dei superiori religiosi: “Una simile reazione rafforzerà la cultura dell'impunità. È responsabilità dello Stato reagire contro queste pratiche disumane e fornire uno spazio sicuro per le minoranze", che vivono sotto la costante minaccia di discriminazioni, persecuzioni e intimidazioni, ha affermato. "La comunità internazionale dovrebbe esercitare pressioni sul Pakistan perché protegga le sue minoranze”.

Vatican News Service - LZ

18 settembre 2021, 17:03