Quindici anni fa Chiara Lubich concludeva la sua vita terrena

Ricorre il 15esimo anniversario della morte della fondatrice del Movimento dei Focolari avvenuta a Rocca di Papa, Roma, il 14 marzo 2008. Chiara Lubich, una delle maggiori figure carismatiche dei nostri tempi, verrà ricordata dovunque vivono le comunità del Movimento con celebrazioni e altre iniziative. Una Messa sarà celebrata nel Santuario Maria Theotokos di Loppiano e trasmessa anche via streaming

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Era nata a Trento il 22 gennaio del 1920, Silvia Lubich che, al momento della consacrazione a Dio, volle prendere il nome di Chiara, per il legame che sentiva con santa Chiara d'Assisi. La sua partenza per il Cielo, come usano dire nel Movimento dei Focolari, da lei fondato nel 1943 e riconosciuto dalla Chiesa nel 1962 con il nome ufficiale di Opera di Maria, diffuso oggi in oltre 180 Paesi e con oltre 2 milioni di aderenti, è avvenuta il 14 marzo 2008. In questi 15 anni il Movimento è andato avanti cercando di discernere quale fosse il cammino da fare nel mutare dei tempi e delle circostanze e come realizzare giorno per giorno l'obiettivo indicato da Chiara e al cuore del suo carisma, cioè la preghiera di Gesù al Padre: "Che tutti siano una cosa sola".

L'anniversario come occasione per un impegno rinnovato

Per ricordare l'anniversario della sua morte, in tutto il mondo dove si trovano comunità del Movimento verranno celebrate delle Messe, come nella Cittadella di Loppiano alle 18.30 presieduta dal vescovo di Fiesole Stefano Manetti, e poi incontri e altre manifestazioni come l'intitolazione di vie e lo scoprimento di targhe commemorative, nella convinzione però che ciò che è fondamentale non è tanto celebrare, quanto rinnovare il proprio impegno nel vivere secondo la spiritualità dell'unità che lei ha testimoniato spendendosi per favorire dovunque la comunione, la fraternità e la pace tra persone di Chiese diverse, fedeli di molte religioni e anche tra quanti non si riconoscono in alcun credo religioso, e dando vita a numerose opere a carattere sociale per la promozione dei più poveri. Perchè se la scoperta della sua vita era stata Dio come Amore, la risposta non poteva che essere l'amore verso di Lui e verso ogni fratello e sorella.

Chiara Lubich con alcuni monaci buddisti della Thailandia
Chiara Lubich con alcuni monaci buddisti della Thailandia

La bellezza di Chiara sta nell'adesione al Vangelo

Il 27 gennaio 2015 nella Cattedrale di Frascati, in provincia di Roma, si è tenuta la cerimonia di apertura della fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione di Chiara Lubich, terminata il 10 novembre 2019 con il passaggio al Dicastero vaticano delle Cause dei Santi che sta proseguendo lo studio e la valutazione di quanto raccolto. Anche di Igino Giordani, giornalista, scrittore, deputato, considerato cofondatore del Movimento dei Focolari è in corso la causa di beatificazione e canonizzazione. Così Giordani tratteggiava la figura di Chiara parlando a Loppiano il 3 luglio 1974 in una conversazione a cui aveva dato il titolo: "La bellezza di Chiara". Diceva: "Dove sta la bellezza di Chiara? E' nella semplicità con cui lei si è messa a vivere il Vangelo e lo ha preso alla lettera e lo vive, tutto lì. Perché il cristianesimo, come diceva San Paolo ai Greci, non sta nella cultura, ma sta nella vita, in alcune leggi della vita che sono molto semplici".

Chiara Lubich
Chiara Lubich

L'unione con Dio in ogni momento

Ricordando il rapporto personale con lei iniziato incontrandola in una sala di Montecitorio nel '48, Igino Giordani proseguiva: "Mi colpì in Chiara la sua unione con Dio. Ecco io non ho mai visto un fenomeno simile. Lei vive con Dio in ogni momento, qualunque cosa dica, qualunque cosa faccia, dovunque sia. E' riuscita a realizzare quello per cui siamo chiamati tutti, cioè di recuperare la nostra unità con Dio, l'unità che è stata spezzata dal peccato originale. E' una creatura la quale qualunque cosa dica, qualunque cosa faccia, è in armonia con la volontà di Dio. Perciò mi ricordo, quando si andava nei boschi dove si facevano le prime Mariapoli, coglieva un fiore e ne faceva l'interpretazione più bella, più sublime che si possa immaginare, perché ci vedeva l'opera di Dio: perché Dio ha fatto quella corolla, perché Dio ha fatto quelle foglie, perché Dio ha creato la natura così, perché Dio l'uomo ha fatto così. Dappertutto lei cerca la presenza dell'amore, di Dio".

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14 marzo 2023, 13:07