Festività Liturgiche
Ascensione del Signore
L’Ascensione è una solennità liturgica comune a tutte le Chiese cristiane, che si celebra il quarantesimo giorno dopo la Pasqua di Resurrezione. Ne parlano già san Giovanni Crisostomo e sant’Agostino. Ma un’incisiva influenza per la sua diffusione la si deve probabilmente a san Gregorio di Nissa. Dato che questo giorno cade di giovedì, in molti Paesi la solennità è stata trasferita alla domenica successiva. Con l’Ascensione al cielo si conclude la presenza del “Cristo storico” e si inaugura il tempo della Chiesa.
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La solennità della Pentecoste viene celebrata 50 giorni dopo la Pasqua: festa durante la quale si fa memoria del dono dello Spirito Santo, che va a colmare la confusione di Babele (cfr Gn 11, 9): in Gesù, morto, risorto e asceso al Cielo, i popoli tornano a comprendersi nell’unica lingua, quella dell’amore. Nella prima metà del III secolo già Tertulliano e Origene parlano della Pentecoste come di una festa che segue quella dell’Ascensione. Nel IV secolo la Pentecoste è una festa già comunemente celebrata a Gerusalemme, come ricorda la pellegrina Egeria, e propone il tema del rinnovamento che la venuta dello Spirito ha operato nel cuore degli uomini. La Pentecoste affonda le sue radici nel popolo ebraico, con la festa delle Settimane: una ricorrenza di origini agricole in cui si esaltavano le primizie della mietitura e si festeggiava il raccolto dell’anno. Successivamente, gli ebrei ricordarono la rivelazione di Dio a Mosè sul Monte Sinai con il dono delle Tavole della Legge, i Dieci Comandamenti. Quindi per i cristiani diventa il momento in cui Cristo, tornato alla gloria del Padre, si fa presente nel cuore dell’uomo attraverso lo Spirito, legge donata da Dio, scritta nei cuori: “L’Alleanza nuova e definitiva è fondata non più su una legge scritta su tavole di pietra, ma sull’azione dello Spirito di Dio che fa nuove tutte le cose e si incide in cuori di carne” (Papa Francesco, Udienza generale del 19 giugno 2019). A cominciare dalla Pentecoste, ha inizio la Chiesa e si da avvio alla sua missione evangelizzatrice.
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La memoria della Beata Maria Vergine Madre della Chiesa ci ricorda come la maternità divina di Maria si estenda, per volontà di Gesù stesso, a maternità per tutti gli uomini e cioè per la Chiesa stessa in atto di affidamento. Papa Francesco, nel 2018, ha fissato questa memoria il lunedì dopo la solennità della Pentecoste, giorno in cui nasce la Chiesa. Un titolo che non è nuovo. Già san Giovanni Paolo II, nel 1980, invitò a venerare Maria come Madre della Chiesa; e ancor prima Paolo VI, il 21 novembre 1964, a conclusione della terza Sessione del Concilio Vaticano II, dichiarerà la Vergine “Madre della Chiesa”. E nel 1975, la Santa Sede propose una Messa votiva in onore della Madre della Chiesa, ma non entrò nella memoria del Calendario liturgico. Accanto a queste date recenti, non possiamo dimenticare quanto il titolo di Maria Madre della Chiesa sia presente nella sensibilità di sant’Agostino e di san Leone Magno; di Benedetto XV e Leone XIII, fino quindi a papa Francesco quando, l’11 febbraio 2018, 160° anniversario della prima apparizione della Vergine a Lourdes, dispone di rendere obbligatoria questa memoria.
Leggi Tutto...Visitazione della Beata Vergine Maria
La festa è stata istituita da papa Urbano VI nel 1389, con lo scopo di far cessare il Grande Scisma per intercessione di Maria. Ha i suoi albori a Bisanzio, il 2 luglio, quando si legge il vangelo della visita di Maria ad Elisabetta, nella festa della “Deposizione nella Blachernes (basilica) della santa Veste della Theotokos”. I francescani adottarono questo giorno mariano di festa, ma ne fecero la Visitazione di Maria, nel 1263. Dopo la riforma liturgica del Concilio Vaticano II, la festa fu fissata il 31 maggio, a conclusione del mese dedicato a Maria.
Leggi Tutto...- Testi a cura di Don Andrea Vena