Martinelli: l'educazione interreligiosa rende l'umanità più fraterna
Vatican News
“La dimensione religiosa è parte assolutamente costitutiva dell'esperienza educativa. La religione, infatti, penetra nel cuore dell'esperienza antropologica, poiché riguarda il rapporto di ogni persona con Dio, al fine di collaborare con tutti gli uomini di buona volontà per una società più umana e fraterna”. Ad affermarlo è monsignor Paolo Martinelli, vicario apostolico dell’Arabia meridionale, intervenuto nei giorni scorsi ad Abu Dhabi durante l’incontro “Convening of Champions. Ethics Education to Contribute to Global Citizenship and Build Inclusive and Peaceful Societies”, promosso tra gli altri dal Comitato per la Fratellanza umana e l’Unesco.
Un profondo rispetto della diversità
Come riporta l’agenzia Fides, monsignor Martinelli ha ribadito come il documento sulla fraternità umana firmato da Papa Francesco e dal grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayeeb, ha valorizzato il concetto di “educazione interreligiosa”, che “sta crescendo nella coscienza dei popoli e delle religioni”. “Nel più profondo rispetto della diversità”, infatti, “le religioni sono chiamate a un percorso condiviso in cui i credenti di fedi diverse imparano a conoscersi e a rispettarsi, promuovendo insieme valori etici e spirituali per il bene dell'umanità”.
L'esempio delle scuole negli Emirati
“L'educazione interreligiosa”, inoltre, “implica, innanzitutto, il riconoscimento che ogni essere umano è un essere religioso, creato per essere in relazione con Dio e con gli altri nella ricerca del bene comune. Un'autentica esperienza educativa deve formare al sentimento religioso, cioè al riferimento costitutivo al Dio trascendente, onnipotente, misericordioso e creativo che vuole che tutti i fedeli si trattino come fratelli e sorelle”. In questo senso, ha aggiunto il presule “le scuole pubbliche che il Vicariato Apostolico gestisce negli Emirati Arabi Uniti vogliono diventare un umile contributo a questa educazione interreligiosa che forma le nuove generazioni alla collaborazione e alla solidarietà tra tutti”.
La speranza per un mondo di pace
“Le religioni hanno il compito comune di ricordare all'umanità la necessità di curare la dimensione religiosa ed etica della vita. Senza Dio”, infatti, “l'essere umano diventa disumano”. “Se ogni autentica esperienza educativa è”, come si legge nella dichiarazione di Abu Dhabi, “un atto di speranza e un cammino verso il futuro, l'educazione interreligiosa comunica una speranza ancora più grande per tutta l'umanità: la possibilità di creare una società più fraterna e umana, dove ci sia tolleranza, convivenza, solidarietà e amicizia sociale”. “Le nuove generazioni”, conclude monsignor Martinelli chiedono agli adulti di essere testimoni che un mondo di pace è possibile”.
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