Gubbio celebra gli 800 anni della morte di San Francesco: all'insegna della pace
Isabella H. de Carvalho – Città del Vaticano
In un mondo segnato da conflitti e divisioni, ricordare e promuovere l’eredità di pace e riconciliazione lasciata da san Francesco a Gubbio tramite mostre, convegni, percorsi spirituali e liturgici, spettacoli. Questa l’idea che anima le iniziative lanciate dal comitato permanente della città umbra “Francesco a Gubbio”, nato dalla collaborazione tra il comune, la Chiesa eugubina e la famiglia francescana, in occasione dell'VIII centenario della morte del Poverello di Assisi, che verrà celebrato nel 2026. Il progetto, che è iniziato con alcuni eventi nell’estate del 2025 e proseguirà fino alla fine dell’anno prossimo, è stato presentato oggi, 19 settembre, nella Sala Marconi di Palazzo Pio a Roma. All’incontro, moderato da Massimiliano Menichetti, vice-direttore editoriale dei media vaticani, erano presenti il vescovo di Gubbio, Luciano Paolucci Bedini; il sindaco della città, Vittorio Fiorucci; Cristina Galassi, professore di Storia della Critica d’Arte all'Università per Stranieri di Perugia; e Giuseppe Costa, presidente di Opera Laboratori. Hanno anche partecipato vari rappresentanti delle autorità civili e religiose del territorio eugubino come Paola Salciarini, assessore alla Cultura e al Turismo del comune, e don Mirko Orsini, vicario generale della Diocesi.
“Non è un caso che San Francesco ha maturato la sua scelta spirituale proprio a Gubbio” e quindi la città vuole “rispolverare la realtà storica” per riscoprire la sua identità nel percorso francescano, ha spiegato il sindaco durante la conferenza stampa. “Parlare di riconciliazione vuol dire sempre uscire da se stessi e provare a guardare le cose da un altro punto di osservazione” e “il contesto di Gubbio può offrire il ritorno a questa riflessione”, ha affermato monsignor Bedini.
San Francesco e il lupo
Il progetto è ispirato, come rappresentato anche nel logo, da un episodio raccontato nei fioretti di san Francesco in cui il Santo riesce ad avvicinarsi al Lupo di Gubbio che terrorizzava i cittadini, riportandolo poi in città. Un episodio che testimonia l'importanza della pace, della riconciliazione e del rispetto per il creato. Queste iniziative saranno “l'occasione per conoscere meglio il contenuto di quella vicenda di Francesco. Questo santo ancora oggi ci consegna un messaggio molto aperto all'attenzione all'altro, all'ascolto, al dialogo e in prospettiva della riconciliazione”, sottolinea il vescovo ai media vaticani. “L’umiltà di Francesco che si avvicina al lupo come fratello ci guida in questo sguardo nuovo. Non ho dubbio nel dire, come Papa Francesco, che l'eredità più grande di Francesco di Assisi sia la bellezza l'importanza e la necessità della fraternità umana”.
Il legame tra il Poverello e Gubbio
Oltre al famoso episodio con il lupo, San Francesco ha anche vissuto momenti importanti della sua vita a Gubbio, recandosi nella città dopo essersi spogliato delle sue vesti, dopo aver lasciato Assisi, e iniziando quindi una vita nuova al servizio dei più bisognosi. “San Francesco è una parte di storia importante anche per Gubbio perché lì ha maturato la sua scelte, ha approfondito la sua vocazione”, evidenzia il sindaco Fiorucci. Per lui lavorare insieme a vari attori della comunità per organizzare queste iniziative è una parte importante per far emergere l’identità francescana della città e promuovere valori importanti per tutti. “Crediamo che la cultura francescana sia una cultura trasversale, con valori riconosciuti universalmente indipendentemente dalla fede che viene professata. Quando si parla di pace non c'è assolutamente colore, quando si parla di bene, di amore, i colori cadono, poi le sfumature diventano semplici dettagli”.
La mostra con 250 opere
Tra gli eventi di rilievo presentanti durante la conferenza di oggi c’è la mostra “Francesco e frate Lupo: L’arte racconta la leggenda dell’incontro”, che si aprirà il 27 settembre. Fino all’11 gennaio 2026, i visitanti potranno ripercorrere questo momento della vita del santo di Assisi tramite oltre 250 opere esposte in tre luoghi della città: il Museo Civico di Palazzo dei Consoli, il Museo Diocesano di Gubbio, e le Logge dei Tiratoi. Questo percorso include dipinti, disegni, sculture, ceramiche, manoscritti e altre opere del XV al XXI secolo. È inoltre accompagnato da video e ricostruzioni immersive per raccontare questo momento.
“Non era mai stata dedicata una mostra a questo tema dell’incontro tra san Francesco e il lupo”, ha spiegato la professoressa Galassi, aggiungendo che questo episodio è stato raffigurato in maniere completamente diverse dai vari artisti. L'auspicio è che i visitanti possano “riflettere sull’importanza di questo messaggio” dato che “Francesco riconosce che il lupo aggredisce perché ha fame, e questa è una chiave. Il nemico viene naturalmente visto in una dimensione completamente diversa”. Costa, che ha aiutato a creare la mostra, ha condiviso invece la speranza che coloro che percorerrano l'esposizione potranno sentire il messaggio “chiarissimo di fratellanza, di apertura, di condivisione di questa terra, e di conoscenza reciproca”.
Altre iniziative in programma
Durante l’incontro sono anche stati illustrati altri eventi, come ad esempio spettacoli teatrali sulla vita di Francesco o collaborazioni con le scuole, in cui gli studenti dovevano riflettere su chi fosse il “lupo” che genera paura nelle loro vite. Altre iniziative previste includono un convegno il 6 e 7 novembre 2026 per stabilire le fonti documentarie francescane presenti oggi a Gubbio e ricostruire la storia della presenza del santo e del suo ordine nella comunità. O ancora eventi incentrati sul tema dell'ecologia e della cura dell’ambiente, come l’importanza del sole e dell’acqua. O ancora pellegrinaggi tra Gubbio e Assisi per ripercorrere con un cammino spirituale i passi del Poverello. Il comitato poi è anche concepito come struttura permanente, destinata a continuare la sua attività anche dopo il 2026 attraverso iniziative spirituali, culturali, sociali, artistiche e ambientali.
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