Albania, la strada della città di Shënkoll intitolata a Madre Carla Borghieri Albania, la strada della città di Shënkoll intitolata a Madre Carla Borghieri 

Carla Borgheri, una via per ricordare la madre dei più fragili

La gratitudine di un popolo si trasforma in memoria viva: a Shënkoll, nel nord dell’Albania, una strada viene intitolata alla fondatrice delle Suore Missionarie dell’Incarnazione, nel 25.mo anniversario dell'istituto e a pochi mesi dalla conclusione della fase diocesana della causa di beatificazione per la religiosa

Sr. Jessy Chennathara *

Una data destinata a rimanere storica per la comunità, che ha vissuto una giornata intensa di commozione, fede e riconoscenza. Nel corso di una solenne cerimonia, è stata dedicata una via principale del paese alla Serva di Dio Madre Carla Borgheri, fondatrice delle Suore Missionarie dell’Incarnazione, figura luminosa di dedizione evangelica, che ha profondamente segnato la vita della popolazione.

La cerimonia, ricca di significato e partecipazione, ha riunito autorità religiose e civili, sacerdoti, religiose e numerosi fedeli provenienti anche dai villaggi vicini, tutti accorsi per rendere omaggio a colei che, con la sua testimonianza di fede, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia spirituale e sociale della comunità albanese. La presenza di monsignor Ottavio Vitale, vescovo di Lezhë, e dell’ambasciatore dell’India presso l’Albania, Ravindra Prasad Jaiswal, accompagnato da sua moglie Amrita Jaiswal, ha reso ancor più solenne e significativa questa celebrazione.

Madre Carla, ricordata come donna di carità e coraggio, fu la forza trainante della missione delle Suore Missionarie dell’Incarnazione in Albania, inaugurata il primo ottobre 2000. Spinta dal desiderio di comprendere direttamente le sofferenze della popolazione dopo il crollo del regime comunista, visitò famiglie, ascoltò storie, condivise fatiche e difficoltà, facendosi carico di quelle realtà nel cuore e nella preghiera.

In un Paese allora bisognoso di ricostruzione materiale e morale, di cura, educazione e di una rinnovata fiducia nel futuro, Madre Carla sentì l’urgenza di creare una comunità stabile. Così le sorelle poterono accompagnare concretamente le persone nel loro cammino di rinascita, offrendo un sostegno spirituale e umano che ancora oggi costituisce un punto di riferimento imprescindibile per l’intera comunità.

La data scelta non è stata casuale: il 2025 segna due eventi significativi – i 25 anni di presenza delle Suore Missionarie dell’Incarnazione a Shënkoll e la recente chiusura della fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione di Madre Carla, celebrata lo scorso 26 aprile nella cattedrale di Frascati.

Il pomeriggio si è aperto con una solenne celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Ottavio Vitale, Vescovo di Lezhë, per proseguire con il momento più atteso: lo svelamento della targa con la nuova intitolazione “Nënë Carla Borgheri”. Un gesto che ha commosso i presenti, trasformando un luogo di passaggio in un segno permanente di memoria viva. «Questa strada è un segno concreto della gratitudine di un popolo», ha affermato uno dei partecipanti, «e un invito a continuare a camminare nel solco dei suoi insegnamenti».

Nel suo intervento, la madre generale, suor Loreda Spagnolo, ha richiamato alcuni tratti del vissuto carismatico di Madre Carla, sottolineando l’importanza di «rendere visibile il volto umano di Dio, assumendo uno stile fatto di vicinanza, di ascolto e di tenerezza evangelica».

La serata si è conclusa con una gioiosa festa comunitaria, tra canti, balli, sorrisi e testimonianze di gratitudine. Per molti è stato anche un momento di rinnovata speranza: un’occasione per riconoscere che il patrimonio spirituale di Madre Carla non appartiene solo al passato, ma continua a ispirare il presente.

La sua eredità carismatica si manifesta oggi nella presenza operosa della comunità SMI, che sceglie di camminare, secondo il suo insegnamento, accanto ai più fragili e agli ultimi, condividendone fatiche, attese e sfide. Così, giorno dopo giorno, questa presenza diventa segno di luce e di speranza nelle “strade della vita”, contribuendo a costruire un futuro migliore per tutti.

In un tempo attraversato da incertezze e da una crescente sete di autenticità, Madre Carla Borgheri emerge come una risposta significativa. La via che oggi porta il suo nome non è soltanto una strada fisica, ma un cammino dell’anima che interpella coscienze, apre orizzonti, rinnova il senso del servizio. È un invito silenzioso ma potente a rendere visibile l’amore di Dio attraverso gesti concreti, a credere nel bene che germoglia anche nei terreni più aridi, a continuare – senza paura – a “farsi prossimi”, là dove la vita chiama.

*Vicaria generale delle Suore Missionarie dell’Incarnazione

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02 ottobre 2025, 15:29