Il 18 ottobre il Giubileo dei Rom, Sinti e Camminanti. L'incontro con Papa Leone XIV Il 18 ottobre il Giubileo dei Rom, Sinti e Camminanti. L'incontro con Papa Leone XIV

Giubileo dei Rom, Sinti e Camminanti. Carla Osella: farli uscire dall'invisibilità

Il 18 ottobre i popoli romaní incontreranno Papa Leone XIV. Con loro vi sarà una donna, orsolina, che da oltre 50 anni condivide la vita nei campi di sosta torinesi e che ha fondato Aizo rom e sinti, organizzazione nazionale di volontariato, per tutelarne e promuoverne la cultura e i diritti civili e politico. "La vocazione mi ha guidata. Io appartengono alla Compagnia di Sant'Orsola e ho risposto alla richiesta di Dio di fare qualcosa di bello per Lui e per la gente"

Pietro Piga - Città del Vaticano

Carla Osella ha scelto di restare ai margini. Dove gli occhi non si posano e le scarpe non si sporcano, è andata a vedere, sentire, aiutare e vivere. Si spostò di lato, per la prima volta, 54 anni fa, accostando la macchina ai bordi di un’autostrada torinese per dare un passaggio a un frate che faceva l’autostop. Era un cappellano della comunità sinti della quale lei sapeva qualcosa dai discorsi del padre che, da commerciante, aiutava quella popolazione. Venticinquenne, insegnante ma pronta a partire per l’Africa dove avrebbe voluto fare l’avvocato, Carla Osella accompagnò il religioso nei campi di sosta del torinese nei quali risiedevano 431 famiglie sinti. Da quel giorno non si è più mossa, resettando la propria quotidianità. "La vocazione mi ha guidata. Io appartengono alla Compagnia di Sant'Orsola e ho risposto alla richiesta di Dio di fare qualcosa di bello per Lui e per la gente", sottolinea ai media vaticani.

Ascolta l’intervista a Carla Osella

La scelta di essere una di loro

Per la comunità rom, sinti e camminanti in Italia, composta da 120.000-150.000 persone, ha fondato Aizo rom e sinti (Associazione Italiana Zingari Oggi), organizzazione nazionale di volontariato, allo scopo di tutelarne e promuoverne cultura e diritti civili e politici. Le sue attività sono sparse in 15 regioni italiane, ma il primo mattoncino è stato posto nei campi di sosta nei quali Carla Osella scelse di abitare dentro una roulette, senza luce, né servizi igienici, in mezzo ai topi, con una stufetta d’inverno. La scintilla fu una richiesta della comunità: "Dopo un po’ di tempo loro mi hanno domandato: 'Perché non fai una scuola per noi?'. E io: 'Perché no?'. Così prima abbiamo tenuto lezioni nei campi di sosta e poi siamo riusciti ad affittare un piccolo edificio. La scuola è stata frequentata da oltre seimila persone". Con lo stesso entusiasmo del primo giorno, ogni mattina la fondatrice di Aizo rom e sinti, nonché sociologa e pedagogista, supporta i popoli romaní dei quali, a volte, parla al plurale perché "mi sono innamorata, mi hanno trasformato la vita e reso felice, e sento di farne parte". Attraverso l’associazione, la responsabile vuole sottrarre rom, sinti e camminanti dall’invisibilità, contribuendo al loro riconoscimento: "Sono penalizzati perché considerati sempre e solo quelli che rubano e occupano le case. Questo è ciò che viene raccontato, ma ci sono anche cose belle, come un ragazzo, proveniente da una famiglia analfabeta, che supera l’esame della terza media. È un segno di speranza che dovrebbe trovare più spazio ed essere legato all’accoglienza".

Il lavoro dell'organizzazione

Aizo rom e sint si mette a disposizione della comunità, per esempio, nell’accompagnamento scolastico per contenere l’abbandono degli studi, organizzando incontri sia con le famiglie restie a far frequentare le scuole ai figli, sia con gli insegnanti. Sostiene anche gli adulti nel conseguimento dei titoli. Gli altri campi d’azione dell’organizzazione riguardano la sanità, attraverso la prenotazione degli appuntamenti per le visite, nelle vaccinazioni e durante il decorso delle malattie più gravi, l’ottenimento della cittadinanza italiana e l’aiuto ai detenuti. Spinta dalla curiosità sulla religione e la fede che proviene dai campi di sosta torinesi, Carla Osella organizza gruppi di preghiera rivolti a bambini e adulti. "Spesso mi domandano perché io stia aiutando la loro comunità e io rispondo che credo in Dio e che Gesù dice di voler bene e fare del bene. Dal punto di vista religioso, la comunità è variegata: la maggioranza è musulmana, poi ci sono gli ortodossi e solo una minoranza è cattolica. Aiutiamo anche i ragazzi nella preparazione del primo sacramento, ma senza imposizioni perché la scelta di Dio è personale e importante". Le mostre fotografiche, la rivista bimestrale Rom e Sinti oggi, la collana monografica Quaderni Romaní, i seminari e i corsi di formazione rivolte alle istituzioni politiche e culturali sono le altre iniziative che Aizo realizza per sensibilizzare e far scoprire la cultura di una comunità che "ha bisogno di accompagnatori e amici che non le camminino né davanti, né dietro, ma accanto. Mi viene in mente ciò che faceva Gesù: non stava nel tempio, ma tra la gente che beneficava e aiutava a crescere".

L'incontro col Papa

Sui diritti della comunità rom, sinti e camminanti "è stato fatto qualche passo in avanti – riconosce l'orsolina – Lo dimostra il Piano decennale della Commissione Europea 2021-2030 a supporto di rom e sinti, che riguarda i campi di sosta, e le leggi approvate da dodici regioni italiane sulla tutela della cultura rom, grazie anche alla consulenza della nostra associazione. In più, alcuni comuni stanno fornendo delle case, e questo è positivo". Domani, 18 ottobre, i popoli romaní saranno accolti e ascoltati da Papa Leone XIV in occasione del Giubileo dei Rom, Sinti e Camminanti: "È un gesto d’accoglienza, di solidarietà e d’amicizia del Santo Padre verso una popolazione invisibile – commenta la fondatrice di Aizo – C’è il desiderio di incontrarlo perché per ognuno di noi la presenza di Dio nella nostra vita è importante. Esserci ci consente anche rincontrarci e riunirci. Sarà una grande festa per le comunità". Al loro fianco, come dal 1971, Carla Osella non mancherà: "Lo sarò finché Dio mi darà la salute".

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17 ottobre 2025, 13:13