Disabilità e povertà nelle famiglie italiane
Massimo Maggio*
Negli ultimi quindici anni la povertà assoluta in Italia è aumentata in modo significativo e nel 2023 ha interessato circa 5,7 milioni di persone (Istat). I nuclei in cui vive una persona con disabilità presentano un rischio di povertà ed esclusione sociale nel 30% dei casi, rispetto al 25,5% degli altri. La disabilità si intreccia con l’impoverimento delle famiglie, che devono far fronte a maggiori spese e hanno meno opportunità lavorative e reddituali. Disabilità e povertà, quindi, si rafforzano a vicenda.
Attraverso lo studio “Disabilità e povertà nelle famiglie italiane”, condotto con Fondazione E. Zancan, CBM Italia ha indagato in profondità i molteplici fattori che determinano la vulnerabilità delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Lo studio, di natura quali-quantitativa, caratterizzato per la dimensione dell’ascolto, ha coinvolto circa 300 persone con disabilità (fisica, intellettiva, sensoriale e psichica) di età compresa tra i 14 e i 55 anni, in diverse regioni. In quasi nove casi su dieci la famiglia di una persona con disabilità arriva a fine mese “con qualche difficoltà” o “con grande difficoltà”. Il 43% del campione vive in condizione di deprivazione materiale; il 62% non sarebbe in grado di far fronte a una spesa imprevista di 500 euro. In due casi su tre, queste famiglie non possono permettersi una settimana di vacanza all’anno.
Ma la povertà non è solo economica, è anche difficoltà ad accedere ai servizi: quasi nove su dieci degli aiuti richiesti alle istituzioni pubbliche sono servizi o contributi finalizzati alla fruizione di servizi; mentre poco più di uno su dieci riguarda trasferimenti economici o beni materiali di prima necessità. La povertà è poi anche relazionale: tra gli intervistati, quasi una persona su quattro vive in una famiglia che in caso di bisogno non può contare su una “rete”.
CBM Italia auspica che questo studio possa essere uno strumento a supporto di associazioni e istituzioni che lavorano per interventi di welfare sociale e lavorativo e per promuovere una reale cultura dell’inclusione, in netta opposizione a quella “cultura dello scarto” denunciata da Papa Francesco nel discorso alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali (11 aprile 2024), in riferimento a un tipo di mentalità che «può portare a gravi violazioni dei diritti delle persone più deboli, a forti ingiustizie e disuguaglianze». Sempre nel discorso si legge: «la dottrina sociale della Chiesa, invece, è molto chiara in proposito: le persone con disabilità sono «soggetti pienamente umani, titolari di diritti e doveri».
*Direttore di CBM Italia (Christian Blind Mission)
Il podcast è di Massimo Maggio, curatore della voce: “Disabilità e povertà nelle famiglie italiane: la ricerca sociale di CBM Italia” del Dizionario di Dottrina sociale.
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