L'ultima edizione della Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fraternità L'ultima edizione della Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fraternità

Un Fuoco e una Marcia in nome della pace. Torna la Perugia-Assisi

Da venerdì 10 a domenica 12 ottobre, si terranno due iniziative di confronto, testimonianze, riflessioni e preghiera per chiedere lo stop delle guerre. Parteciperà anche monsignor Domenico Sorrentino: “La Parola di Dio ci aiuta a impegnarci a rendere il mondo un pochino più bello e il futuro più vivibile del nostro presente”

Pietro Piga – Città del Vaticano

In nome della pace da oggi, 10 ottobre, e per due giorni, ad Assisi arderà Il fuoco della pace. E proprio domenica 12, nella cittadina umbra nella quale nacque e morì san Francesco giungerà, da Perugia, la Marcia per la pace e la fraternità, che unisce le due località. Saranno giorni all’insegna del confronto, delle testimonianze, delle riflessioni e della preghiera per opporsi all’odio e alle violenze, alla distruzione e alle sofferenze provocate dalle guerre. Alle iniziative, l’una patrocinata dal comune di Assisi e dalle diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno e l’altra organizzata dalla Fondazione Perugia-Assisi per la Cultura della Pace, parteciperà anche monsignor Domenico Sorrentino, arcivescovo-vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno. “Assisi è città della pace da sempre, da san Francesco allo Spirito di Assisi di san Giovanni Paolo II. È un laboratorio di pace nell’incontro tra le confessioni cristiane e le altre religioni. Con la Marcia approderemo sotto gli occhi di san Francesco per consegnargli, per sua intercessione, gli obiettivi di pace a cui siamo sensibili”, afferma ai media vaticani il presule, autore de Il cuore nascosto del Cantico. Da sora Morte a frate Sole, san Francesco e le strofe del vescovado (Milano, Mondadori, 2025, euro 18).

Ascolta l’intervista a Sua Eccellenza Monsignor Domenico Sorrentino

Uniti per la causa

Nella piazza del Comune di Assisi, monsignor Sorrentino farà parte del cerchio attorno alla fiamma che sarà alimentata, dal giorno alla notte, da chiunque voglia donare un pezzo di legno ed esprimere il proprio appello di pace e di giustizia. “Il fuoco della pace non dev’essere mai spento. Ci metteremo intorno, dando spazio a tutte le realtà e le posizioni culturali e politiche perché dobbiamo intenderci tutti in questa causa. Noi, da cristiani, lo faremo accendendo il fuoco non soltanto con la presenza, non soltanto con un appello, non soltanto con la meditazione, ma con la preghiera. Il fuoco arderà nei nostri cuori, rendendoci persone responsabili, che si rendono conto di ciò che succede nel mondo e che danno il loro contributo a qualunque livello”, spiega.

La Parola di Dio fa da guida

Il presule ha annunciato la sua partecipazione citando le zone di guerra quali Gaza, Ucraina, Congo, Sud Sudan, Myanmar, Haiti, e dei versetti del Vangelo secondo Matteo (26, 40) e della lettera agli Efesini (2, 14) perché “la Parola di Dio è la luce, è un’indicazione che viene dall’alto ed è la forza della quale abbiamo assolutamente bisogno, ci aiuta ad ‘attivare’ la speranza e a impegnarci per rendere il mondo un pochino più bello e il futuro più vivibile di quanto non sia il nostro presente. Dobbiamo fargli spazio perché solo avendo la sua prospettiva possiamo essere responsabili e onorare i nostri doveri nelle condizioni in cui ci troviamo, di fronte a tanti disastri che le cronache ci riportano, a un futuro incerto, che può scoraggiarci, farci dire che non facciamo granché”.

Il valore della mobilitazione

Domenica il presule, che ogni mese “riattizza” questo fuoco attraverso una lettera nella quale invita i credenti di ogni religione a pregare per l’obiettivo della pace, aspetterà la testa della Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fraternità, che giunge alla sua 28ª edizione, a 64 anni dalla prima organizzata dal teorico della nonviolenza Aldo Capitini, e percorrerà 24 chilometri, partendo in mattinata dai Giardini del Frontone di Perugia e arrivando nel primo pomeriggio alla Rocca Maggiore di Assisi, per chiedere di estendere la mobilitazione contro la guerra e la corsa al riarmo; un’ampia riflessione sulle ragioni e sui compiti delle donne, degli uomini e delle istituzioni che oggi vogliono la pace; la costruzione di un Progetto di Pace e di investire sui giovani. “Le manifestazioni - conclude monsignor Sorrentino - sono appelli che hanno un forte carattere simbolico quando c’è un impegno assistenziale e, per i credenti, anche un impegno di preghiera. Queste mobilitazioni trasmettono un grande messaggio anche per la politica, almeno quella democratica, che è sempre sensibile alla voce dei cittadini che hanno a cuore degli obiettivi di pace”.

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10 ottobre 2025, 12:41