A Pompei la Supplica alla Vergine del Rosario per il dono della pace universale
Vatican News
“Pietà e pace oggi imploriamo per le Nazioni traviate, per tutta l’Europa, per tutto il mondo, perché pentito ritorni al tuo Cuore. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia!”. Così monsignor Vincenzo Pisanello, vescovo di Oria, la diocesi pugliese di cui era originario il fondatore del Santuario di Pompei Bartolo Longo, ha oggi invitato a pregare da questo luogo di così spiccata spiritualità mariana, nel giorno dell'anniversario della morte del beato che sarà canonizzato il 19 ottobre prossimo. In questa prima domenica di ottobre anche tanti bambini si sono impegnati a recitare la tradizionale Supplica come all'Angelus ha ricordato anche Leone XIV, in unione spirituale con i fedeli là riuniti a cui ha espresso un particolare ringraziamento esortando tutti a intensificare la richiesta a Dio del dono della pace. La Santa Messa è stata concelebrata dal Nunzio Apostolico monsignor Luigi Travaglino, da monsignor Gennaro Pascarella, Vescovo emerito di Pozzuoli e Ischia e da monsignor Vijay Kumar Ravayala, Vescovo di Srikakulam, in India, e missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere.
Invocare la pace per le terre martoriate
"È sufficiente volgere lo sguardo all’Europa e al Mediterraneo per potersi rendere conto che sorta di violenza viene perpetrata, soprattutto verso gli indifesi ed inermi, bambini e anziani", ha osservato amaramente il presule, il quale ha aggiunto che, nonostante da tempo, anche su sollecitazione Francesco e Leone XIV, stiamo invocando da Dio il dono della pace per quelle terre martoriate, ma anche per i tutti i luoghi che sono in guerra, "sembra che il Padre della misericordia non voglia ascoltarci". Allora il grido si è fatto più forte durante la Supplica alla Vergine del Santo Rosario di Pompei guidata dal vescovo che ha anche presieduto, in piazza Bartolo Longo, la Messa. A concelebrare, l'arcivescovo di Pompei, Tommaso Caputo, delegato pontificio, decine di sacerdoti con centinaia di fedeli che hanno sfidato il meteo avverso, affollando il sagrato. "Quanto è importante riscoprire il dono della fede - ha sottolineato monsignor Pisanello -, che tutti abbiamo ricevuto con il Battesimo: credere è una condizione che ci mette dalla parte di Dio e ci permette di compiere azioni umanamente impensabili". La fede, ha aggiunto, è il motore ed il percorso che permette di compiere si chiama carità! La misura della fede è il servizio!
Bartolo Longo, esempio di fede e carità evangelica
Una carità di cui Longo fu esempio luminoso a favore dei bambini e degli adolescenti abbandonati o con gravi disagi sociali. Pisanello ha ricordato la fondazione dell’Istituto per i figli dei carcerati nel 1892 e, nel 1922, per le figlie dei carcerati. Oggi le Opere del Beato, adeguate al tempo presente, accolgono 250 tra bambini e adolescenti con problematiche sociali, spesso gravi; forniscono un pasto caldo a circa 150 persone quotidianamente; accolgono in un ambiente sereno e protetto gestanti, mamme e piccoli, specialmente migranti; e sono attive per il recupero di chi è finito nel dramma della dipendenza da alcol e da droga. La testimonianza di fede di Bartolo Longo ben si inserisce nel contesto delle letture bibliche della liturgia odierna: "Con il suo granello di fede, sostenuto dalla forza del Rosario, ha sradicato l’indifferenza religiosa da questa valle di Pompei - ha sottolineato il vescovo di Oria - e vi ha piantato il gelso dell’amore!". Nel suo saluto, Caputo ha ricordato il desiderio del Santo Padre affinché si reciti il Rosario per la pace ogni giorno del mese di ottobre: "Possa ognuno di noi impegnarsi ad essere sempre operatore di pace. È la grazia che chiediamo nel celebrare l’Eucaristia quest’oggi dinanzi alla Facciata del Santuario, dedicata alla pace universale".
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