Studenti della Cattolica in Piazza San PIetro per il Giubileo del mondo educativo Studenti della Cattolica in Piazza San PIetro per il Giubileo del mondo educativo 

Giuliodori: l'Università Cattolica sia strumento efficace per la Chiesa

L’assistente ecclesiastico generale dell’ateneo celebra una Messa a San Pietro al termine del pellegrinaggio della comunità accademica, nei giorni del Giubileo del mondo educativo: lavoriamo intensamente e in modo creativo perché i valori del Vangelo siano “lievito nella comunità umana”

Vatican News

Tra i 15 mila in Piazza San Pietro ad ascoltare Leone XIV che parla in particolare a docenti e formatori, durante il Giubileo del mondo educativo, ci sono anche i circa 2.500 rappresentanti dell’Università Cattolica, giunti a Roma - metà di loro sono studenti - da tutte le sedi dell’ateneo, da Milano, Brescia, Piacenza, Cremona e Roma. A guidarli è la rettrice Elena Beccalli e al termine dell’udienza col Papa per i presenti arriva l’ora del pellegrinaggio giubilare e del passaggio della Porta Santa, concluso da una celebrazione eucaristica presieduta nella Basilica vaticana dall’assistente ecclesiastico generale dell’ateneo, il vescovo Claudio Giuliodori.

Le porte da cui passare

All’omelia il presule si è soffermato sul concetto di porta nella sua valenza simbolica e spirituale. L’incontro con Gesù - che nel Vangelo definisce se stesso la “porta” che conduce alla salvezza - apre ad altri significati. “C’è - ha osservato - la porta del cuore” che permette di sviluppare “sentimenti che nascono da una profonda conversione del cuore” e si traducono in atteggiamenti concreti di carità. C’è poi, ha proseguito monsignor Giuliodori, “la porta degli affetti e dei legami”, da quelli “più profondi maturati nella realtà familiare a quelli più diversi che si manifestano nelle amicizie fino ai tanti rapporti sociali che ci vedono impegnati nella costruzione del bene comune”. Si tratta, ha osservato, di “porte esistenziali che attraversiamo ogni giorno, cariche di aspettative e speranze ma segnate anche da delusioni, amarezze e sofferenze. Siamo qui per ripensare anche alla bellezza e alla fatica di tenere le porte aperte anche di fronte alla tentazione di chiuderle”.

Mappe di speranza

Un terzo aspetto su cui riflettere, ha continuato il presule, è la “porta dell’Ateneo” e qui fra l’altro monsignor Giuliodori ha ricordato la Dichiarazione conciliare Gravissimum educationis che giusto tre giorni fa ha celebrato il 60.mo di promulgazione. Il presule ha citato la lettera apostolica del Papa per l’occasione invitando la comunità accademica della Cattolica a farne proprio lo spirito: “Siate servitori del mondo educativo, coreografi della speranza, ricercatori infaticabili della sapienza, artefici credibili di espressioni di bellezza. Meno etichette, più storie; meno sterili contrapposizioni, più sinfonia nello Spirito”. L’ultima porta, “la più importante” per monsignor Giuliodori “è quella del Cielo”. “Non stanchiamoci - ha concluso - di attraversare con Cristo le tante porte dell’esistenza” e “lavoriamo insieme, intensamente e in modo creativo, per tracciare ogni giorno quelle 'mappe di speranza' indicate da Papa Leone perché “così, l’educazione cattolica diventa lievito nella comunità umana”.

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31 ottobre 2025, 14:45