Dorothy Day, "una piccola grande donna americana"
Vatican News
“Una piccola grande donna americana” che “aveva il fuoco dentro”: così Leone XIV ha ricordato Dorothy Day, la serva di Dio, morta 45 anni fa (29 novembre 1980), che ha dedicato la sua vita agli ultimi. Cofondatrice, con Peter Maurin, del movimento The Catholic Worker e del giornale omonimo (realtà tutt’ora funzionanti in varie parti del mondo, specie negli Usa), Day è stata una giornalista, attivista, anarchica e pacifista cattolica che ha quotidianamente cercato di rendere il Vangelo una prassi concreta. Vivendo per decenni, fino alla morte, nelle case dell’ospitalità del Catholic Worker, assieme a poveri e diseredati.
Se Benedetto XVI ne ricordò «la capacità di contrapporsi alle lusinghe ideologiche del suo tempo per scegliere la ricerca della verità e aprirsi alla scoperta della fede” (udienza generale del 13 febbraio 2013), due anni dopo (24 settembre 2015) Papa Francesco, nel corso del primo discorso mai pronunciato da un Pontefice davanti al Congresso statunitense, includeva Dorothy Day tra i quattro «grandi» americani: un’inclusione storica perché mai prima un Papa aveva riconosciuto una laica come figura fondamentale nello sviluppo dei valori di un Paese.
Donna di pace
Vicina a disoccupati e lavoratori, guidata dalla Dottrina sociale, antesignana di tante istanze del Concilio vaticano II, Dorothy Day si è impegnata concretamente per la pace in anni in cui era difficile esserlo: il nazismo e il Secondo conflitto mondiale; la guerra fredda; il dramma del Vietnam. Combattuta da molti nemici (tanti dei quali potenti), Dorothy Day è riuscita però – anche a costo di numerosi sacrifici personali – a restare sempre fedele al Vangelo.
Alla sua eredità è dedicato il convegno A Pilgrim of Hope (“Una pellegrina di speranza”) che si terrà mercoledì 26 novembre alla Gregoriana. Organizzato dalla Università pontificia, dall’Università di Notre Dame e dalla Manhattan University di New York, il simposio si soffermerà inizialmente su significato, originalità e limiti della spiritualità di Dorothy Day, con interventi di Robert Ellsberg e Margaret R. Pfeil. La seconda sessione proporrà quindi una valutazione critica del suo impegno sociale; a moderare Kevin Ahern e Diego Alonso-Lasheras sarà Giulia Galeotti, giornalista dei media vaticani e autrice di “Siamo una Rivoluzione”. Vita di Dorothy Day (Jaca Book). La terza e ultima parte dei lavori vedrà invece le testimonianze di due nipoti della serva di Dio, Martha Hennessy e Kate Hennessy.
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