Leone XIV e suor Mariarosa Guerrini presidente della Federazione Monasteri Agostiniani d'Italia "Madre del Buon Consiglio" Leone XIV e suor Mariarosa Guerrini presidente della Federazione Monasteri Agostiniani d'Italia "Madre del Buon Consiglio"  (@VATICAN MEDIA)

Giornata pro orantibus, suor Guerrini: in monastero ma non perdiamo di vista il prossimo

La presidente della Federazione Monasteri agostiniani d’Italia “Madre del Buon Consiglio”, nota per i suoi disegni nei quali diffonde il messaggio evangelico e il pensiero di Sant'Agostino, racconta ai media vaticani la storia della sua vocazione. Nelle sue prime vignette le gioie e le "paure per un cammino nuovo e pieno di mistero": "L’avventura con Dio". "Quanto vivevo lo trasformavo in immagine fissandolo con carta e matita, facendolo oggetto di riflessione"

Ricorre oggi, 21 novembre, la memoria liturgica della Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio, che mette in luce l’appartenenza di Maria a Dio, il suo esserne tempio, dimora da Lui scelta per incarnarsi. Nella sua offerta radicale si riconosce il modello della consacrazione totale a Dio e per questo la Chiesa celebra, proprio oggi, la Giornata Pro Orantibus. Istituita da Pio XII nel 1953, invita a pregare per tutte le contemplative e i contemplativi. "Non manchi a tutti i fratelli e le sorelle di vita contemplativa la concreta solidarietà e l’aiuto efficace della comunità ecclesiale - ha detto il Papa mercoledì scorso al termine dell'udienza generale - per assicurare ad essi la sopravvivenza e la continuità del loro silenzioso, fecondo e insostituibile apostolato". Domenica, 23 novembre, sarà dedicata a tutti i contemplativi la Messa che padre Vincenzo Mancusi, capo ufficio dell'Ufficio vita monastica del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, presiederà a Roma, alle 11, nella Basilica dei Santi Quattro Coronati.

di suor Mariarosa Guerrini, monaca agostiniana *

Parlare della propria vocazione non è facile: ti innamori di Qualcuno che ha dato la vita per te e ti chiede di ricambiare gratuitamente. Così è stata per me la scelta della vita contemplativa nella famiglia agostiniana.

La vita contemplativa è una trasformazione del cuore per guardare la realtà con gli occhi di Dio. Vivere in un monastero non fa perdere di vista la fatica e la sofferenza degli uomini, le contraddizioni e i drammi del nostro tempo, le attese che sono in ogni cuore.

Mi piace riportare la testimonianza di Alessandra Macajone, monaca agostiniana: «Noi non siamo la vita contemplativa “nella” Chiesa (in quanto cristiani siamo chiamati tutti a vivere la dimensione contemplativa), ma la nostra vocazione è di fatto, tiene in piedi, conserva la dimensione contemplativa “della” Chiesa e quindi è ad essa necessaria, indispensabile proprio in ordine al compimento della sua missione pastorale. La vita contemplativa non è solo segno, ma nel segno è iscritta la missione; non è solo mistero, ma anche ministero».

Così in questo modo noi, monache agostiniane, siamo parte di una sfaccettatura del diamante che è sant’Agostino e “insieme” ai fratelli e padri agostiniani, alle nostre sorelle di vita apostolica e amici laici, diamo volto al carisma agostiniano: insieme!

Per questo la nostra vita non è una ricerca solitaria dell’incontro con Dio senza preoccuparsi dell’uomo. Infatti Dio si trova nell’uomo, nel prossimo, nella storia, siamo “per” gli altri.

Sono entrata nel monastero agostiniano di Lecceto (Siena) 46 anni fa, ora sono in quello di Santa Chiara da Montefalco, dove 18 anni fa padre Robert Prevost, priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino, ora Papa Leone XIV, mi chiese di venire a servire in questa comunità, cara agli agostiniani per la presenza di santa Chiara della Croce e la sua storia di donna innamorata di Gesù tanto da portarne impressi nel cuore i segni della Passione.

Venendo da un percorso di studi artistici, durante la mia formazione mi era facile raccontare con immagini l’esperienza vissuta, il messaggio evangelico e agostiniano che mi ha accompagnata in tutti questi anni e si è diffuso in varie parti del mondo. Non è facile “raccontare” l’immagine, in genere è l’immagine che si racconta e si manifesta da sé stessa. Per secoli è stata, e continua ad essere, compagna del cammino dell’uomo; ci ha trasmesso la storia, i sentimenti di epoche e di uomini e donne innamorati del bello e del vero, di lotte e conquiste quotidiane con un messaggio accessibile a tutti, universale.

Un disegno di suor Mariarosa Guerrini per la Giornata pro orantibus
Un disegno di suor Mariarosa Guerrini per la Giornata pro orantibus

Il mio modo di disegnare è nato per caso. Per raccontare quanto il Signore faceva in me e mi trasformava piano piano, senza pensare a nessun progetto particolare. In questo modo mi è stato più facile e naturale esprimere momenti di gioia, di comunione, momenti di angoscia e di paure per un cammino nuovo e pieno di mistero che mi si apriva di fronte: l’avventura con Dio che mi chiamava a seguirlo più da vicino. Un modo diverso, ma efficace, per esprimere quanto ti passa dal cuore e dall’esperienza di vita consacrata dove incominciavo a muovere i primi passi.

Quanto vivevo lo trasformavo in immagine fissandolo con carta e matita, consegnandolo o facendolo oggetto di riflessione o di ricreazione con le sorelle con cui condividevo la vita quotidiana. Dopo le Edizioni Monache Agostiniane abbiamo dato vita all’Editrice Beglie (una parola umbra che santa Chiara da Montefalco amava ripetere e significa «è Bella la vita eterna») con cui stampiamo i messaggi.

Una vignetta di suor Mariarosa Guerrini con un testo di Sant'Agostino tratto dalle Confessioni
Una vignetta di suor Mariarosa Guerrini con un testo di Sant'Agostino tratto dalle Confessioni

Per il 2026 abbiamo pubblicato il calendario sulla pace con testi di Agostino e di Leone XIV che parlano lo stesso linguaggio: «Sono figlio di Agostino» diceva il Papa appena eletto, ed è vero. Un linguaggio di amore per la Chiesa e nella Chiesa nostra amata Madre che chiede la nostra testimonianza di credenti.

Sempre e soprattutto oggi, siamo chiamate a dare questa bella testimonianza del Signore e di quello che compie in noi. Dobbiamo far sì che possa trasparire da noi tutto quello in cui crediamo e quello che proponiamo. Ma soprattutto quello che annunciamo è fondamentale e primario che sia vissuto, non nella perfezione, ma in autenticità e sincerità e che sia ritrovato in noi attraverso la testimonianza della nostra vita e delle nostre comunità.

Il calendario 2026 realizzato da suor Mariarosa Guerrini
Il calendario 2026 realizzato da suor Mariarosa Guerrini

È essere innamorati e, perché no, coraggiose nel trasmetterlo. Siamo chiamate a rendere visibile quello in cui crediamo, viviamo, amiamo, per dare testimonianza del Signore Risorto, ma non da sole. «Voglio chiederti una cosa: perché desideri che le persone che ami vivano con te? Per indagare insieme in piena concordia sull’anima nostra e su Dio. Così sarà facile a chi ha trovato per primo la Verità, condurvi gli altri senza fatica» (Sant’Agostino, Soliloqui 1, 12, 20). E per chiudere con le parole di Agostino nel Discorso 356, 2: «Avete sentito quale è il nostro progetto di vita: pregate perché riusciamo a realizzarlo».

* Presidente della Federazione Monasteri agostiniani d’Italia “Madre del Buon Consiglio”

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21 novembre 2025, 15:46