Le “mille Ave Marie”, una antichissima devozione mariana
di padre Kevork Sarkissian, OMM
Nella via della vita ci sono segni indicativi che designano la strada giusta. Per uno che appartiene alla Chiesa di Cristo, Dio stesso ha donato una madre, che può indicare, insegnare ed accompagnare per tutta la vita dell’uomo, perché senza quella Maestra amante, l’uomo può perdersi. La maternità della Vergine Maria è una grazia indefinibile per ciascun cristiano che la riceve filialmente. Il Santo Padre san Paolo VI, in un discorso nel 1970 al santuario di Bonaria in Sardegna ha detto: “Se vogliamo dirci cristiani dobbiamo essere mariani, cioè dobbiamo riconoscere il rapporto essenziale, vitale, provvidenziale che unisce la Madonna a Gesù, e che apre a noi la via che a lui conduce”.
Da Occidente a Oriente
Il servo di Dio Abate Mechitar (1676-1749), fondatore dell’Ordine Mechitarista e rinnovatore del monachesimo armeno è stato uno dei promotori che ha portato tra la gente nel mondo d’Oriente la devozione mariana, specialmente la preghiera del santo Rosario. Così, nel 1735 pubblicò in armeno Tetrak Rosari, cioè il Quaderno del santo Rosario.
Mechitar, “grande tra i grandi”, come lo definisce lo scrittore armeno Shavarsh Narduni, quando fondò la sua Congregazione nel 1700, la consacrò alla Santissima Vergine Maria. Il biografo di Mechitar, padre Akonz, nel suo libro Storia della vita e delle gesta di Mechitar di Sebaste, così descrive la definizione dell’identità dell’Ordine: “Uscendo dalla preghiera pieni di consolazione divina, uniti nel Signore l’uno con l’altro e con il loro superiore in un solo corpo e una sola anima e unanimi, furono uniti nel sevizio del Signore e di sua Madre. E da quell’istante, con la grazia della Santa Vergine, cominciarono a portare questa iscrizione come un sigillo proprio: Figlio adottivo della Vergine, Maestro (Vardapet) di Penitenza in quattro lettere Ո․ Կ․ Վ․ Ա․, [iniziali] che indicano lo scopo specifico dell’Ordine fondato con la mediazione della benedetta Vergine Maria”. La vita pellegrina e gli inni del Fondatore sono un buon esempio dell’amore e della consegna filiale verso di Lei.
La visione della Vergine
La materna protezione iniziava già nel 1692, quando Mechitar ancora giovane diacono passava dal monastero di Sevan (in Armenia), riceveva il dono della visione della Santa Vergine Maria, dove Lei chiedeva: “Cosa vuoi, Mechitar?” Ed egli rispondeva: “Quello che vuoi Tu”, e la risposta del Madre fu: “Sia”. E questo sarà il punto centrale della devozione mariana di Mechitar, come spiega ancora padre Stepanos Akonz: “Da allora non fu mai cancellata dalla sua mente la meravigliosa figura della visione, l’aveva sempre davanti agli occhi della sua mente durante tutte le sue preghiere; e quella fu per lui consolazione di tutte le sofferenze e tribolazioni che patì durante la sua vita”. Ma la finalità e il cuore del pensiero e della vita di Mechitar sono sempre stati cristocentrici, come lui spiega nel testamento spirituale, nell’introduzione al Dizionario armeno: “Sin dall’inizio, come me, anche la nostra Congregazione è destinata al servizio delle cose del popolo armeno e alla gloria di Cristo Dio nostro, benedetto in eterno”.
Maria, presente "sempre e ovunque"
Così Mechitar aveva sempre e ovunque presente la Vergine Maria. Ed era lui che insegnava ai suoi seguaci la preghiera dell’Ave Maria, che da bambino aveva imparato da due monaci dell’eremo di Lim (una isola nel lago di Van, oggi in Turchia). Come scrive padre Torossian, i due anacoreti hanno lasciato “niente altro che esempi di virtù, e la buona usanza di recitare ogni giorno il Saluto angelico”. Così, la pietà mariana da Mechitar è passata ai Mechitaristi, e da loro, con l’esempio costante, sino ad oggi e con i testi pubblicati, è stata divulgata tra la gente.
La devozione antichissima delle mille Ave Marie, è nata in Occidente tra il XIV e XV secolo. La tradizione narra che la notte del Natale del 1445, quando Santa Caterina da Bologna recitava le mille Ave Marie, ha avuto l’apparizione della Vergine Maria con Gesù Bambino, dove riceve in dono di tenere nelle sue braccia il Bambino Gesù, per ben un quarto d’ora. Questa pietà mariana, la recita delle mille Ave Marie, è stata continuata tra le figlie della Santa nel monastero del Corpus Domini, fino a un certo momento della storia.
Una devozione che continua
Oggi, tale devozione mariana è vissuta ancora tra i padri Mechitaristi, e in alcuni villaggi armeni cattolici in Georgia, da dove provengo io. La tradizione locale dei villaggi, che ho vissuto personalmente, è che tutta la famiglia si radunava, dai bambini agli anziani, inginocchiati introno a questa pia preghiera per la preparazione al Santo Natale. La famiglia, che i padri conciliari del Vaticano II hanno chiamato “chiesa domestica”, vive realmente ancora nel mondo estremo d’Oriente. Questo è un Rosario meditativo-affettivo, sensibile e materno, che pone in risalto quattro caratteristiche di Maria: essere Madre, essere colei che partorisce, colei che allatta, colei che bacia il Figlio (madre, partoriente, allattante e baciante). Gesù così è avvolto, con la totalità dell’amore materno di Maria, nel suo abbraccio, nutrito con il latte puro e infine coccolato con il suo bacio santo.
Le decine
Il santo Rosario inizia il 29 novembre e si completa con mille Ave Marie il 23 dicembre: il periodo abbraccia tutto il tempo dell’Avvento, mentre il 24 dicembre, viglia di Natale, si contemplano i Misteri Gaudiosi. La preghiera si divide in 25 giorni: per ogni giorno 40 Ave Marie, con un’aggiunta particolare per ciascuna decina. Nella tradizione armena, questo numero di Ave Maria, viene chiamato anche “Rosario d’oro”, che nell’anno liturgico i fedeli continuano a recitare sino ad oggi nelle feste mariane.
Per ciascuna decina differente si aggiunge dall’inizio per ogni Ave Maria un supplemento, nell’ordine come segue:
Prima decina: Sia benedetta l’ora, o Vergine Maria, quando sei divenuta Madre di Dio (10 Ave Maria).
Seconda decina: Sia benedetta l’ora, o Vergine Maria, quando hai dato alla luce il Figlio di Dio (10 Ave Maria).
Terza decina: Sia benedetta la prima goccia di latte, o Vergine Maria, di cui il Figlio di Dio si è nutrito dal tuo seno (10 Ave Maria).
Quarta decina: Sia benedetto quel primo bacio, o Vergine Maria, che hai dato alle Divine labbra del Figlio di Dio (10 Ave Maria).
E il giorno della vigilia, dopo il santo Rosario dei Misteri Gaudiosi, si conclude la catena d’oro della pia tradizione con una preghiera di dedicazione alla Beatissima Vergine Maria.
Preghiera della famiglia e per la famiglia
Il mio invito a tutte le famiglie cristiane, che questa devozione mariana umile, bella, simbolica, densa di spiritualità e affetti, venga recitata in ciascuna famiglia, come il Santo Padre san Giovanni Paolo II nella lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae diceva, il Rosario "è preghiera della famiglia e per la famiglia". Abbiamo bisogno di essere educati e formati nella sensibilità materna di Maria, che è "la donna della perfetta letizia": che interceda, supplichi per noi il suo Figlio Gesù e ci doni un cuore di ascolto, preghiera, pace e comunione.
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