I partecipanti all'incontro di PeaceMed I partecipanti all'incontro di PeaceMed

PeaceMed, il progetto di Caritas per costruire la pace

Si è concluso il 4 novembre a Roma la Autumn School del Progetto promosso da Caritas italiana e cofinanziato dal Ministero degli Affari Esteri con lo scopo di formare i giovani di 19 Paesiai valori del dialogo e della gestione dei conflitti

Stefano Leszczynski – Città del Vaticano

Il progetto PeaceMed rilancia l’appello di Papa Francesco a “disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra”, e intende promuovere una nuova cultura del dialogo, della fraternità e della cooperazione nella regione mediterranea. Tra i momenti formativi principali della Autumn School: la giornata formativa ad Arezzo, presso Rondine, la Cittadella della Pace. “PeaceMed – spiega ai media vaticani il referente Italiano Danilo Feliciangeli - è una scommessa sulla forza dei giovani, sull’educazione alla pace e sulla costruzione di relazioni autentiche tra i popoli del Mediterraneo.

Una rete per la pace

Il progetto – sottolinea la Caritas - è volto al rafforzamento di competenze rispetto alla possibile costruzione di percorsi partecipati sulla via della pace, coinvolgendo le giovani generazioni nell'ottica di rafforzare una rete di relazioni regionale, che possa condividere esperienze e sfide su un tema tanto comune e urgente. Una questione dunque di estrema attualità, in giorni che vedono invece estendersi la 'terza guerra mondiale a pezzi' di cui parlava Papa Francesco. “Veniamo da 19 Paesi diversi, molti dei quali consituazioni di conflitto importante, - spiega Danilo Feliciangeli - siamo rappresentanti della società civile, quindi persone che lavorano a contatto con le comunità a contatto con i bisogni. E vediamo che non si può continuare ad aiutare le persone se non si lavora per costruire la pace, animando percorsi di riconciliazione, di trasformazione non violenta del conflitto.”

Ascolta l'intervista a Danilo Feliciangeli

Abbandonare la logica del nemico

“A volte sembra impossibile costruire un mondo diverso, soprattutto nell’attuale contesto internazionale. Invece, - puntualizza Feliciangeli - attraverso la collaborazione con Rondine Cittadella della Pace, abbiamo sentito la testimonianza di tanti giovani che, pur venendo da Paesi di conflitto, ci raccontano come è stato possibile per loro uscire dalla logica del nemico, dalla logica del conflitto violento.

Il ruolo fondamentale dei giovani

Sono proprio le generazioni più giovani la chiave di volta del progetto PeaceMed, perchè sono loro che più di tutti si oppongono all'idea che si debba cedere alla logica della convenienza della guerra. “Però si trovano spesso da soli e impotenti rispetto a chi comanda e chi controlla queste dinamiche” dichiara Feliciangeli. Il prossimo appuntamento per i partecipanti al progetto sarà in Egitto per sottolineare l’importanza della pace come bene commune. “La pace – conclude Danilo Feliciangeli - non è solamente un ideale, ma è un qualcosa di concreto che serve per lo sviluppo futuro, economico e sociale dei nostri Paesi”. 

 

 

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

03 novembre 2025, 16:12