Ragazzi ed educatori del progetto dell'Opera di Nàzaret a Tegucigalpa Ragazzi ed educatori del progetto dell'Opera di Nàzaret a Tegucigalpa  (©Opera di Nàzaret)

Tra i bambini di Tegucigalpa, liberi di imparare e di stare insieme

A Reggio Emilia la Bottega del Natale sostiene i progetti di solidarietà dell’associazione “I Sant’Innocenti” e dell’Opera di Nàzaret: in Honduras, al Mercado Los Dolores della capitale, si assistono i piccoli in condizioni di disagio. "Le nostre iniziative puntano a trasmettere ai bambini l’importanza dello studio, facendo capire loro che non sono destinati a vivere per sempre una vita di difficoltà", dice Helena Lanza, una delle animatrici responsabili delle iniziative di sostegno in Italia

Giada Aquilino - Città del Vaticano

Tra Reggio Emilia e Tegucigalpa ci sono quasi 10.000 km in linea d’aria ma le distanze tra l’Italia e l’Honduras si azzerano anche grazie alla Bottega del Natale, in corso nella città emiliana fino al prossimo 24 dicembre. L’iniziativa è organizzata da “I Sant’Innocenti”, associazione nata in seno alla realtà laicale internazionale Opera di Nàzaret, il cui iniziatore Giovanni Riva a fine anni Settanta esortò un gruppo di giovani famiglie ad avere «un’attenzione particolare al mondo e a chi non ha visibilità», spiega Helena Lanza, universitaria honduregna che da otto anni studia in Italia. È una delle animatrici responsabili della Bottega del Natale: «Quando è stata avviata, nel 1979, io non ero nata ma - riferisce - mi piace farmi coinvolgere dal lavoro, soprattutto in quello che oggi è diventato un vero e proprio negozio, che vende antiquariato, addobbi natalizi, dipinti, articoli di artigianato e il cui ricavato va a sostegno di tutti i nostri progetti, in particolare quelli all’estero, principalmente in Guatemala, El Salvador, Honduras».

La locandina della Bottega del Natale a Reggio Emilia
La locandina della Bottega del Natale a Reggio Emilia   (©Opera di Nàzaret)

Si tratta soprattutto di «progetti educativi rivolti ai bambini che - racconta Helena - hanno delle difficoltà economiche e familiari e che vivono in zone marginali in cui spesso operano le cosiddette maras», bande criminali che si contendono il controllo del territorio e non di rado reclutano minori per le loro attività illegali. «Le nostre iniziative puntano a trasmettere proprio ai più piccoli l’importanza dello studio e dello stare insieme»: ciò a cui si punta è far capire a questi giovani e giovanissimi che non sono destinati «per sempre a vivere una vita di disagio, ma che - aggiunge - anche attraverso le nostre borse di studio o le giornate mediche organizzate per aiutare le famiglie è possibile uscirne».

Ascolta l'intervista a Helena Lanza

Il progetto a Tegucigalpa

Helena parla dell’esperienza nel suo Paese, l’Honduras. «A Tegucigalpa dal 2011 abbiamo un progetto che si chiama Libros libres, nato al Mercado Los Dolores, dove vestiti, cibo, prodotti artigianali sono venduti da famiglie che hanno veramente tante difficoltà economiche e il loro mezzo di sussistenza è dato dalle attività del mercato stesso. Si tratta principalmente di donne che vendono merci di tutti i tipi, tenendo i figli accanto a loro quando lavorano: alcuni di questi bimbi di mattina riescono ad andare a scuola ma poi di pomeriggio si ritrovano lì, spesso a correre, senza alcun impegno o attività da svolgere». Quando quasi quindici anni fa, va avanti, «Vladimir Sabillón, ex borsista dell’associazione “I Sant’Innocenti”, tornò a Tegucigalpa dal suo percorso di studi in Italia, concretizzò quell’idea del professor Riva di mantenere sempre uno sguardo sulla realtà e, assieme a Maida Ochoa (mamma di Helena, oggi educatrice e formatrice di educatori all’università pedagogica di Tegucigalpa, ndr), pensò di poter davvero realizzare qualcosa per questi bambini». Attraverso giochi e altre attività i piccoli possono adesso avvicinarsi ai libri, convivendo in pace e amicizia tra loro, imparando a sentirsi «una comunità», spiega Helena, che negli anni passati ha partecipato attivamente al progetto in patria. «Ci si vede il sabato mattina, giorno clou del mercato», quando i volontari dell’Opera di Nàzaret - perlopiù studenti universitari ed educatori - girano per i banchi e chiedono ai genitori dei piccoli di poter coinvolgere i bambini nelle attività che si tengono in un salone messo a disposizione nell’area. Quindi, cercano di «insegnare ai più piccoli a stare insieme, a essere amici, svolgendo attività ricreative, giocando, ricevendo un aiuto per i compiti: alcuni non vanno proprio a scuola, quindi hanno bisogno di imparare a leggere e a scrivere».

La piazza del Mercado Los Dolores
La piazza del Mercado Los Dolores   (©Opera di Nàzaret)

Le sfide del Paese

L’Honduras, riflette Helena, «è una nazione poco conosciuta all’estero, tra le più povere dell’America centrale e in generale dell’America Latina, con tante disuguaglianze: camminando per strada, per esempio, accanto alle abitazioni delle famiglie più benestanti è facile notare vere e proprie baraccopoli. Anche il tasso di dispersione scolastica è molto alto, pure se al riguardo negli ultimi anni si è cercato di migliorare: scuole e sanità pubbliche fanno però ancora fatica e quindi cerchiamo con le nostre opere di dare una mano alle famiglie. Perché, fermandoci a parlare con loro, ci rendiamo conto che per esempio ai bambini mancano dei vestiti e allora andiamo a reperirli in giro per poi distribuirli, oppure se ci sono problemi di salute ci mobilitiamo con dei medici volontari per delle visite e, quando iniziano le lezioni, procediamo con la raccolta del materiale scolastico. Durante l’anno inoltre gli studenti universitari spiegano l’importanza dell’igiene, di lavarsi le mani con l’acqua pulita o i denti dopo i pasti, oppure organizzano laboratori per le mamme su un’alimentazione sana».

Le incertezze dopo il voto

Il Paese, con 11 milioni di abitanti e un Pil che deriva per oltre un quarto dalle rimesse degli honduregni emigrati negli Stati Uniti, attende peraltro di conoscere il risultato delle presidenziali del 30 novembre per scegliere il successore di Xiomara Castro, tra il conservatore Nasry Asfura, sostenuto dal presidente Usa Donald Trump e attualmente in testa, e il centrista Salvador Nasralla, mentre più staccata è rimasta la candidata del partito di sinistra Libertà e rifondazione (Libre ), Rixi Moncada. Al momento, dopo una tornata segnata da ripetuti problemi tecnici nel sistema di divulgazione dei risultati e da diffuse denunce di irregolarità, è atteso l’avvio da parte del Consiglio elettorale dello scrutinio speciale per gli oltre 2.700 verbali elettorali risultati incongruenti in diverse zone del Paese, mentre il Parlamento di Tegucigalpa ha condannato quella che ha definito un’«ingerenza» negli affari interni del capo della Casa Bianca, che 72 ore prima del voto aveva manifestato apertamente il proprio sostegno ad Asfura.

Le iniziative di Libros libres
Le iniziative di Libros libres   (©Opera di Nàzaret)

Un Natale di pace e amore

In questo clima, ci si prepara comunque al Natale. «Al Mercado Los Dolores abbiamo attivato un laboratorio per preparare gli addobbi e imparare a cantare insieme», riporta Helena. In una realtà di disagio economico, «per le famiglie di quei bambini spesso il Natale è il periodo in cui devono vendere tanto, fare più soldi per permettersi i regali: col nostro laboratorio si è voluto spiegare il senso vero del Natale, della nascita di Gesù, allestendo anche un presepe. E con gli educatori si è pensato di far scrivere una lettera dai figli ai genitori, in modo che si possa inoltre comprendere il loro livello educativo e realizzare qualche nuovo progetto specifico sulla scrittura. Ogni lettera sarà poi consegnata alla festa finale del 20 dicembre». L’augurio di Helena è che ognuno dei bambini possa avere un Natale «di pace e di amore, soprattutto in questo periodo delicato» per il Paese, traendo forza dall’esperienza di tanti altri giovani che, prima di loro, hanno partecipato alle iniziative dell’Opera di Nàzaret e poi, diventati adulti, sono tornati per dare una mano perché «rimasti fedeli al progetto». «Anch’io - confida Helena - sono stata una borsista dell’associazione “I Sant’Innocenti” e so che la borsa di studio messa a disposizione per me non ha riguardato soltanto la mia carriera accademica ma mi ha anche offerto la possibilità di spendere il mio tempo per gli altri».

Uno dei bambini di Libros libres
Uno dei bambini di Libros libres   (©Opera di Nàzaret)

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15 dicembre 2025, 12:08