Suor Juliana durante la Santa Messa aiuta la comunità dei non udenti con il linguaggio dei segni Suor Juliana durante la Santa Messa aiuta la comunità dei non udenti con il linguaggio dei segni

Kenya, suor Juliana accanto ai cattolici sordi: "Le mie mani sono la voce di Dio"

Nel trambusto della vita quotidiana, il silenzio è diventato un bene che nessuno può permettersi, tranne coloro che non hanno altra realtà se non quella dettata dalla propria disabilità. La missionaria del Preziosissimo Sangue cerca di portare la Parola di Dio nel loro mondo silente attraverso il linguaggio dei segni

Suor Christine Masivo, CPS – Città del Vaticano

Suor Juliana Muya, suora missionaria del Preziosissimo Sangue, assiste una domenica, fuori da una chiesa parrocchiale a Nairobi, in Kenya, a una scena che cambierà la sua vita: un giovane di nome Paul circondato da persone che lo deridono per quegli strani segni con i quali pensano li stia insultando. Ma suor Juliana noterà qualcosa di diverso.

"Mi ero resa conto che era sordo – è il suo ricordo – non riusciva a difendersi e se ne andò affranto. E io ho pensato: se solo conoscessi il linguaggio dei segni, potrei aiutare”. Quel pensiero diviene per lei una missione. Oggi, suor Juliana è una delle interpreti liturgiche più dedicate nell'arcidiocesi di Nairobi, in Kenya, assicurando così che la Parola di Dio raggiunga la comunità dei sordi.

Il mondo celebra oggi, 3 dicembre, la Giornata internazionale delle persone con disabilità. Suor Juliana è una delle innumerevoli suore che servono le persone con disabilità attraverso l'assistenza pratica con l'obiettivo più profondo di proclamare il Vangelo di Cristo.

Imparare il linguaggio delle mani

Nel 2015, la sua parrocchia ha annunciato corsi di lingua dei segni. "Ero così felice”, indica, tanto da iscriversi alle lezioni di lingua dei segni presso la parrocchia di Nostra Signora di Guadalupe, a Nairobi. “Ogni domenica – racconta – prendevo l'autobus per andare a lezione. Non è stato facile, ma ho perseverato e ne è valsa la pena”. “A volte ero stanca e dubitavo di me stessa, ma continuavo ad andare avanti. Sapevo che tutte le persone affette da sordità avevano bisogno di qualcuno che potesse camminare con loro nella fede”.

Dopo anni di studio, pratica e tutoraggio, le è stato affidato l'incarico di interprete liturgica la domenica della Parola di Dio. "La Chiesa era piena e la comunità dei sordi era felice di avere un interprete, e questo si è aggiunto alla mia gioia", sottolinea.

Suor Juliana ha fatto da interprete in innumerevoli celebrazioni e Messe trasmesse dalla tv nazionale Kenya Broadcasting Corporation alle 9,30 del mattino, in onda settimanalmente; un momento che assicura che la comunità dei non udienti siano parte della Chiesa universale.

Suor Juliana riceve una candela durante il suo incarico come interprete di lingua dei segni nell'Arcidiocesi di Nairobi da padre Salvador Gomes MG l'ex cappellano dei non udenti
Suor Juliana riceve una candela durante il suo incarico come interprete di lingua dei segni nell'Arcidiocesi di Nairobi da padre Salvador Gomes MG l'ex cappellano dei non udenti

Sfide lungo il percorso

Il suo ministero non è privo di ostacoli. "Nessuno sa cosa predicherà il vescovo o il sacerdote – spiega – a volte usano un linguaggio teologico molto elevato e devo trovare rapidamente un modo per renderlo comprensibile nel linguaggio dei segni". La musica può essere un altro ostacolo. "Quando il coro canta in una lingua che non conosco, devo dire ai non udenti che non capisco. Ci ridiamo sopra. È umiliante, ma ci tiene connessi".

Incoraggiamento e sostegno

Suor Juliana sottolinea il sostegno che ha ricevuto. "Il nostro Arcivescovo, Philip Anyolo, dell'Arcidiocesi di Nairobi è molto incoraggiante. Sollecita e segue tutto ciò che la comunità dei non udenti sta facendo e offre supporto e incoraggiamento ogni volta che è necessario e nei nostri programmi annuali. "Molti mi hanno incoraggiato, come un certo numero di sacerdoti a cui ho tradotto la Messa, dicendomi che ne vale la pena", ha affermato Sr. Juliana con convinzione.

Anche i parrocchiani fanno la loro parte. "Sono così rispettosi. Lasciano sempre il primo banco per la comunità dei non udenti. Può sembrare poco, ma per i sordi significa che sono visti e apprezzati."

Il cuore della sua missione

" Mi dico sempre che le mie mani sono la voce del Dio vivente. Questo mi dà la forza, per continuare a diffondere l'opera di Dio alla comunità dei disabili e nel mio essere una religiosa", ha dichiarato.

Attesta che la fede della comunità dei non udenti la ispira quotidianamente. Il loro impegno a partecipare alla Messa e alle piccole comunità cristiane e ad altre attività è incoraggiante. Hanno bisogno e vogliono appartenere alla Chiesa più ampia.

Questo è diventato un terzo apostolato nella missione di Suor Juliana nella chiesa cattolica come suora; di professione è segretaria e contabile.

Una voce nel silenzio

Guardando indietro, suor Juliana si meraviglia di come un singolo incontro con un giovane incompreso sia diventato un ministero e una missione per tutta la vita. "Dio ha usato quel momento per aprirmi gli occhi. Oggi, vedo i non udenti non come persone silenziose, ma come piene di vita e di fede". Attraverso le sue mani, la Parola di Dio ha trovato una nuova voce. Attraverso il suo servizio, i non udenti non sono più ai margini, ma nel cuore della Chiesa. Il suo è un ministero che fa da ponte tra silenzio e suono, esclusione e appartenenza. "In verità", dice dolcemente, "i non udenti mi insegnano più di quanto potrei mai insegnare loro. Mi ricordano che Dio parla in molti modi e, a volte, la Sua voce più forte è nel silenzio".

Suor Juliana canta usando il linguaggio dei segni con Paul, un non udente che aspira a diventare sacerdote
Suor Juliana canta usando il linguaggio dei segni con Paul, un non udente che aspira a diventare sacerdote

Paul, il giovane che ha motivato suor Juliana ad imparare la lingua dei segni, è grato che sia lì per fare da interprete. Lui ora è catechista, sostiene la comunità dei sordi, aspira ad abbracciare il sacerdozio e si prepara ad andare in Spagna per unirsi alla comunità dei sacerdoti non udenti. Suor Juliana è stata per lui di grande aiuto, aiutandolo a prepararsi per il suo viaggio verso il sacerdozio e a comunicare con la lingua dei segni ovunque ne abbia bisogno.

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03 dicembre 2025, 09:00