Dacca. Artigiane e imprenditrici durante il mercato Women of Wort per celebrare l'emancipazione femminile Dacca. Artigiane e imprenditrici durante il mercato Women of Wort per celebrare l'emancipazione femminile

Il Bangladesh, Paese in transizione verso le elezioni del 2026

Cambiamenti climatici, instabilità politica e alta tensione sociale caratterizzano il cammino della nazione verso il voto previsto il prossimo febbraio. Forte la preoccupazione dei cristiani per il ritorno degli islamici radicali

Paolo Affatato – Città del Vaticano

È uno dei Paesi in cui, data l’altissima densità di popolazione e la conformazione geografica, si avverte con grande forza l’impatto del cambiamento climatico, a scapito di milioni di persone. In Bangladesh vaste aree sono sotto il livello del mare e il 77,6% del territorio è a meno di cinque sopra il livello del mare, il che lo rende particolarmente vulnerabile all’innalzamento della quota degli Oceani. Oggi, oltre a tali questioni strutturali, il Paese attraversa una delicata fase di transizione politica e si prepara a nuove elezioni, dopo che una rivolta studentesca, nell’agosto dello scorso anno, ha costretto l'ex primo ministro Sheikh Hasina a fuggire in esilio, ponendo fine a un governo durato 15 anni. Nel Paese dell’Asia meridionale, che conta 170 milioni di abitanti a larga maggioranza islamica, il governo ad interim che gestisce una complessa fase economica, sociale e politica è guidato dal premio Nobel Muhammad Yunus, economista di 85 anni, che ha promesso elezioni a febbraio del 2026. Nella società bangladese, dopo una prima fase di entusiasmo diffuso, circola ora un certo scetticismo sul futuro, e la tensione sociale resta alta. Uno dei gruppi chiave, emerso nel panorama politico all’indomani della rivolta, è il National Citizen Party, formato dai leader studenteschi che guidarono la protesta, mentre alla Awami League, il partito di Hasina, è stato impedito di presentare propri candidati, dopo che la Commissione elettorale ne ha sospeso la registrazione: una mossa che ha acuito la polarizzazione e le tensioni sociali.

Le preoccupazioni dei cristiani

Tra i cristiani e le altre minoranze religiose, come ha riferito l’agenzia Fides, si registrano inoltre preoccupazioni per il ritorno dei partiti islamici radicali sulla scena politica: la Corte suprema del Bangladesh, infatti, ha riammesso alle elezioni il Jamaat-e-Islami, il maggiore partito musulmano del Paese, che per oltre dieci anni il governo di Hasina aveva relegato ai margini della società. Il pericolo, segnalato soprattutto da enti e associazioni della società civile, è l’influenza che i partiti islamisti potranno avere nel futuro governo del paese. Per questo si chiede al governo ad interim di concludere l’iter delle riforme costituzionali prima delle elezioni e di definire «un quadro istituzionale secondo principi di democrazia, pluralismo, uguaglianza», ha rimarcato l’arcivescovo della capitale Dacca, Bejoy N. D’Cruz.

Violenza politica e diritti umani

In una fase di grave incertezza, il governo ad interim incontra difficoltà a «implementare la sua agenda sui diritti umani», ha affermato Human Rights Watch (Hrw). Le undici commissioni per le riforme, istituite nel 2024 per i vari settori della pubblica amministrazione, hanno offerto raccomandazioni che in molti casi governo non è riuscito ad accogliere. Nel frattempo, nota Hrw, «si registra un'allarmante ondata di violenza politica e contro i giornalisti da parte di gruppi estremisti». Anche l’economia vacilla ed ha bisogno di finanziamenti esteri. Il Prodotto interno lordo ha registrato un forte rallentamento nella crescita (il 3,3% nella prima metà del 2025, rispetto al complessivo +11,7% dell'anno precedente), mentre l’inflazione ha avuto un’impennata, rendendo sempre più difficile il sostentamento quotidiano per milioni di famiglie.

Le condizioni climatiche

Con un’aggravante che ha toccato l’intera popolazione: le condizioni ambientali, negli ultimi anni, hanno registrato un peggioramento per l’aumento delle temperature, che ha impatto anche sul mondo del lavoro e sulla produttività complessiva, come ha spiegato un recente rapporto della Banca Mondiale. Secondo l’Internal displacement monitoring center, centro di analisi e di studio sulla migrazione, in tale quadro dalle tante sfide, il Bangladesh è tra le regioni più soggette allo spostamento di masse di popolazione a causa di catastrofi climatiche: si prevede saranno oltre 20 milioni i “migranti climatici” in fuga dal Bangladesh entro i prossimi 20 anni, persone che si spostano nel Paese o fuggono all’estero, sia verso Paesi vicini come la Malaysia, o altre nazioni del sud est asiatico, sia verso occidente. Su questo fenomeno si innesta l’opera di reti criminali dedite alla tratta di esseri umani. Di recente anche i giudici italiani hanno potuto ricostruire una rete che porta i cittadini bangladesi in Italia dopo una tappa in Libia. Le vittime, attirate con il miraggio di un lavoro, finiscono in centri di detenzione in Libia, dove subiscono percosse e torture prima di essere vendute come schiave ad altre organizzazioni di trafficanti che li conducono sulle sponde europee.

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21 settembre 2025, 09:00