La presentazione della squadra azzurra di atletica paralimpica La presentazione della squadra azzurra di atletica paralimpica

Mondiale di Atletica paralimpica, lo sport come strumento di inclusione

Presentati nel Salone d'Onore del Coni, a Roma, gli atleti italiani che parteciperanno ai campionati internazionali di atletica paralimpica. Marco Giunio De Sanctis, presidente del Cip: "Il messaggio del Vaticano è connesso con il messaggio del movimento paralimpico, è uno dei grandi aspetti che fa parte della missione sociale della Chiesa e del nostro Comitato"

Gianmarco Murroni - Città del Vaticano

Lo sport come mezzo prezioso di formazione umana e cristiana: così Leone XIV aveva definito la disciplina sportiva in occasione del Giubileo dello Sport celebrato a giugno scorso. Camminare insieme, condividere esperienze, mantenere un sano contatto con la natura e con la vita concreta. Ma anche imparare il valore della sconfitta, mettendo l’uomo a confronto con una delle verità più profonde della sua condizione: la fragilità, il limite, l’imperfezione. E proprio dalle fragilità, ripartire per arrivare sempre più lontano. È anche il messaggio che arriva dalla sede del Coni a Roma, dove oggi, 23 settembre, sono stati presentati i 13 atleti italiani che parteciperanno al Mondiale di atletica paralimpica in programma dal 27 settembre al 5 ottobre a Nuova Delhi.

Un momento della presentazione della squadra paralimpica italiana al Coni
Un momento della presentazione della squadra paralimpica italiana al Coni

Lo sport è inclusione

“Lo sport è inclusione, attraverso lo sport si deve includere e non escludere”: a parlare è Mariano Salvatore, presidente della Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali, associazione a cui è affiliata anche Athletica Vaticana, che con la Fispes ha siglato un protocollo d’intesa per favorire iniziative in ambito sportivo, solidale e culturale. “La nostra spedizione comprende 13 atleti, chiaramente ci aspettiamo tanto. Siamo tanto ambiziosi e sappiamo di avere le carte in regola per raggiungere buoni risultati”. Negli ultimi anni lo sport paralimpico ha goduto di maggiore visibilità, dovuta anche ai successi degli atleti. Un segnale che qualcosa nella società sta cambiando: “Lo sport paralimpico ha avuto un'evoluzione negli ultimi anni a livello globale, sicuramente è frutto del risultato sportivo, delle medaglie, dei successi, ma credo che sia anche dovuto all’organizzazione. L'organizzazione della realtà sportiva paralimpica è un'eccellenza italiana e questo avvicina al mondo della disabilità”. Guardando al futuro, “c'è sempre tanto da fare anche quando si è ai massimi vertici, c'è sempre da migliorare. Sicuramente uno dei principali obiettivi è avvicinare ancora di più le persone con disabilità al mondo dello sport”.

Ascolta l'intervista a Mariano Salvatore

Il messaggio sociale

“Da Londra in poi c'è stato un cambio di marcia, quello che ancora dobbiamo fare è avviare più disabili possibili allo sport, avendo più energie e sinergia a livello territoriale”, spiega Marco Giunio De Sanctis, presidente del Comitato italiano paralimpico. Dobbiamo lavorare su tutta la parte più promozionale di avviamento, ancora non è il risultato che ci aspettiamo, rispetto invece all'alto livello sportivo dove siamo tra i più forti del mondo”. Partire dal basso, dunque, lavorando sulla cultura e sulla formazione, ma anche sulla sanità: “Abbiamo altre possibilità che sono le unità spinali, le aziende ospedaliere, le convenzioni con le università. Abbiamo delle possibilità enormi, sono tante le cose che dobbiamo porre in essere a beneficio del mondo paralimpico, con l’obiettivo di dare la possibilità a tanti ragazzi che non conoscono la virtù e il beneficio dello sport, di praticare sport”. Un pensiero va anche al Giubileo dello Sport vissuto durante questo Anno Santo: “Il messaggio del Vaticano è molto connesso con il messaggio del movimento paralimpico, è uno dei grandi aspetti che fa parte della missione sociale della Chiesa e del Comitato italiano paralimpico. Ma c’è anche un aspetto educativo ed etico”.

Ascolta le interviste a Marco Giunio De Sanctis

L’essere umano al centro

Tra gli atleti presenti alla presentazione, anche Oney Tapia, campione paralimpico di lancio del disco, medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Parigi 2024: “Quel successo mi ha portato una grandissima emozione, posso dire che è stato il coronamento di un lavoro fatto egregiamente, oggi posso dire che ho la tranquillità e la serenità di poter fare questo mondiale con la consapevolezza che ho vinto tutto. Voglio cercare di alzare l'asticella per vedere che cosa posso trovare oltre a quello che è l'obiettivo che ho raggiunto”. Nella sua disciplina, Tapia deve lanciare il disco il più lontano possibile, “metaforicamente parlando è un modo di dire che più lontano vanno i problemi da noi stessi, più ci sentiamo meglio. È una cosa che possiamo scogliere di fare nella vita quotidiana per essere più leggeri in tutte le cose che facciamo: più andiamo leggeri, più veloce e sicuro sarà il viaggio”. Lo sport, secondo Tapia, “è fatto da persone e le persone testimoniano emozioni, amore e speranza. Come essere umani dobbiamo essere portatori di messaggi che possano fare la differenza nel mondo: se tutti insieme alziamo la voce qualcuno ci potrebbe ascoltare”.

Ascolta le interviste a Oney Tapia

La resilienza degli atleti paralimpici

Presente all’evento al Coni anche il commissario tecnico della Nazionale di atletica paralimpica, Orazio Scarpa: “Le aspettative sono davvero incoraggianti perché i ragazzi hanno dimostrato di stare bene, per cui l'obiettivo è sicuramente quello di superare le grandi performance che già alla Paralimpiade dello scorso anno sono state raggiunti”. Scarpa spiega come il movimento paralimpico negli ultimi anni si stia sviluppando sempre di più: “Stiamo portando avanti importanti progetti dalla base, con la formazione del talento e con le scuole di sport non prettamente di paratletica, ma dello sport a 360 gradi. Abbiamo delle scuole stanziali che operano in punti ben precisi, in tutte le parti d'Italia, e delle scuole itineranti che saranno presenti in tutto il territorio nazionale. Poi abbiamo un importante progetto per il settore giovanile per incoraggiare i ragazzi che mostrano del talento e portarli a un monitoraggio più attento che poi li porterà pian piano all'alto livello”. I valori dello sport parlano di inclusione, dello stare insieme, del superare gli ostacoli. Tutto ciò, prosegue il ct della Nazionale paralimpica, con questi ragazzi viene amplificato: “È una naturale testimonianza di resilienza, d’altronde i Vangeli stessi ci dicono che per raggiungere la corona bisogna faticare e questo non può prescindere da vittorie e da sconfitte. Ci sono atleti che per qualche motivo non hanno raggiunto l'obiettivo di essere in questa delegazione, ma rappresentano comunque un valore aggiunto proprio perché ciascuno di loro ha una storia, hanno dovuto superare barriere incredibili e lo dimostrano ogni giorno nelle pedane e nelle piste”.

Ascolta le interviste a Orazio Scarpa

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23 settembre 2025, 17:13