Il kibbutz di Nir Oz in Israele distrutto dopo l'attacco terroristico di Hamas (Reuters) Il kibbutz di Nir Oz in Israele distrutto dopo l'attacco terroristico di Hamas (Reuters) 

7 ottobre 2023, l'attacco terroristico di Hamas contro Israele

All'alba di due anni fa gruppi di miliziani armati si scagliano contro numerosi villaggi e kibbutz israeliani vicino al confine con Gaza. Il bilancio sarà di quasi 1.200 morti e 251 persone rapite e portate nei tunnel della Striscia. Il capo del gruppo annuncia l'inizio dell' "Operazione Diluvio di Al-Aqsa"

Roberto Paglialonga - Città del Vaticano

Sono le 6.29 del mattino. In Israele sta per iniziare la festa di “Simchat Torah”, al termine della settimana di “Sukkot”. Per gli ebrei una solennità molto importante. Nel silenzio del giorno che dà l’avvio allo shabbat, le sirene di allarme prendono a risuonare nel centro e nel sud di Israele. Il rumore invade i cieli a Be’er Sheva, Gerusalemme, Rehovot, Rishon LeZion e nella base aerea di Palmachim.

Alba di sabato 7 ottobre: una selva di razzi su Israele

Una selva di circa 3.000 razzi viene lanciata sul Paese da alcune postazioni della Striscia di Gaza, lembo di terra di poco più di 360 chilometri quadrati governato dal 2006 dal movimento islamista di Hamas. Esplosioni si avvertono anche a Gedera, Herzliya, Tel Aviv e Ashkelon.

Attacchi ai kibbutz: uccisi anche bambini, anziani e bambini

Contemporaneamente ai lanci missilistici, decine di miliziani appartenenti a Hamas e alla Jihad islamica penetrano via terra e dal mare nei villaggi ebraici al confine con l’enclave e in molti kibbutz. Squarciano le recinzioni, aprono 119 varchi alla frontiera con Israele e assaltano Sderot, Nir Oz, Be’eri, Ofakim. Si infiltrano a bordo di autocarri, camioncini, pick-up, motociclette, bulldozer, parapendii a motore, riuscendo a conquistare i valichi di frontiera a Kerem Shalom, a Erez e a creare falle nella barriera di separazione in diverse località. Molti sono a viso coperto e vestiti di nero. Sorprendono nel sonno i militari ai posti di controllo — ne uccidono una sessantina — e intere famiglie che si trovano nelle proprie abitazioni.

Il massacro a Kfar Aza

Spari, urla, violenze sessuali, esecuzioni a sangue freddo, invocazioni alla guerra santa in nome di Allah. Le Go-Pro degli assalitori riprendono immagini da film dell’orrore. È un pogrom. A Kfar Aza viene compiuto un vero massacro, casa per casa. Centinaia di civili, tra cui molti bambini, sono uccisi, le abitazioni date alle fiamme. Oltre 200 persone vengono rapite e trascinate come ostaggi a Gaza.

L'assalto al Nova Festival 

Viene preso di mira anche il Nova Festival, una manifestazione musicale che si svolge nei pressi del kibbutz di Reim, nel Negev. Vi partecipano circa 3.000 giovani, accorsi per ballare e divertirsi. I miliziani inseguono e accerchiamo la folla che fugge scompostamente: in 364 vengono trucidati, mentre 44 rapiti e portati nella Striscia. Intanto un attacco anfibio è portato a Zikim, sulla costa, viene attaccata la base militare Bahat 4 e conquistata quella di Nahal Oz.

Operazione Diluvio di Al-Aqsa: quasi 1.200 morti e 251 rapiti

Mohammed Deif, comandante dell’ala armata di Hamas, le Brigate Izz ad-Din al-Qassam, dichiara in un messaggio registrato che l’attacco è la risposta alla «profanazione della moschea di al-Aqsa» da parte delle forze israeliane, e alle violenze perpetrate nei campi dei rifugiati in Cisgiordania. Siamo a 50 anni dallo scoppio della cosiddetta guerra dello Yom Kippur. E Hamas, assieme alla Jihad islamica, ha appena lanciato un attacco terroristico contro Israele: è l’ “Operazione Diluvio di Al-Aqsa”. Al termine il bilancio è spaventoso: 1.200 i morti, centinaia i feriti, 251 le persone sequestrate e portate nei tunnel di Gaza. Tra queste anche donne, anziani, bambini.

Netanyahu: siamo in guerra

La sicurezza di Israele è minata nelle sue fondamenta. È il suo giorno più lungo. Il premier, Benjamin Netanyahu, dichiara immediatamente lo stato di guerra, ordina la mobilitazione di migliaia di riservisti e avvia la controffensiva militare, sotto il nome di “Operazione Spade di ferro”. Inizia il conflitto che dura da due anni.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

07 ottobre 2025, 13:23