Gaza, pressioni degli Usa per consolidare la tregua. Riaperti due valichi
Paola Simonetti – Città del Vaticano
Appesa a un filo la tregua nella Striscia con le quotidiane turbolenze sul campo che vedono le offensive israeliane provocare ancora vittime e Hamas accusare Israele di aver violato il cessate-il-fuoco 80 volte e ucciso già 100 persone dalla firma dell’accordo. L’esercito israeliano, dal canto suo, si difende affermando che i colpi sono stati sferrati contro persone e gruppi militanti sconfinati oltre le linee di ritiro delle truppe. Solo ieri, lunedì 21 ottobre, almeno quattro le vittime palestinesi.
Intesa in bilico
In questo clima gli Stati Uniti temono una rottura dei patti da parte del premier israeliano, Benjamin Netanyahu che in questi giorni incontra l’inviato Usa, Steve Witkoff e il consigliere, Jared Kushner intenzionati a sanare le crepe dell’accordo; atteso per oggi in Israele anche il vicepresidente statunitense JD Vance.
I passi incerti della pace
Punti di parziale distensione la riapertura da parte dell’esecutivo israeliano ieri dei due valichi di Kerem Shalom e Kissufim per il transito di forniture destinate ai civili e la riconsegna da parte di Hamas ieri sera della tredicesima salma di uno degli ostaggi, anche se all’appello ne mancano ancora 15; un ritardo questo che il governo israeliano vede come intenzionale e, dunque, come tradimento degli accordi. La fazione islamica dal canto suo fa sapere di essere determinata a rispettare gli accordi e disposta a trovare e consegnare i corpi degli ostaggi trattenuti nella Striscia, ma di aver bisogno di più tempo e attrezzature pesanti. Fa la voce grossa il presidente Usa, Donald Trump che avverte il gruppo islamico: "Se viola il cessate il fuoco sarà annientato", pur escludendo la possibilità di schierare truppe statunitensi a Gaza, ma di avere il “potere di dire al primo ministro israeliano di rompere il cessate il fuoco e far sì che le Forze di Difesa Israeliane eliminino i membri del gruppo terroristico”.
Il tavolo diplomatico in Egitto
Sullo sfondo l’inizio di un tavolo di mediazione a Il Cairo che vede la presenza di una delegazione di Hamas dialogare con mediatori qatarioti ed egiziani sulla prosecuzione della tregua. Gli incontri riguarderanno anche un imminente dialogo interpalestinese, che si pone l'obiettivo - spiega ad Afp una fonte vicina ai colloqui - di "unificarne le fazioni". E affrontare il tema della "formazione di un comitato di esperti indipendenti responsabile della gestione di Gaza" nella fase post bellica.
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