Bambine afghane costrette a lavorare in un campo Bambine afghane costrette a lavorare in un campo

Giornata internazionale delle bambine e ragazze: diritti negati e sfide da affrontare

L'odierna ricorrenza, istituita dalle Nazioni Unite nel 2011, richiama l’attenzione sulle difficoltà quotidiane di milioni di ragazze: dalla mancanza di accesso alla scuola, alla violenza di genere, fino alle conseguenze dei tagli agli aiuti umanitari. Unicef e Save the Children sottolineano l’urgenza di investire in istruzione, salute e protezione per garantire a tutte le bambine un futuro equo e sicuro

Sara Costantini-Città del Vaticano

Nel mondo, 122 milioni di ragazze non vanno a scuola, una su cinque si sposa prima dei 18 anni e oltre 167 milioni vivono in Paesi dove la disuguaglianza è una condanna quotidiana. Dati che, in occasione della Giornta internazionale delle bambine e delle ragazze, voluta dalle Nazioni Unite nel 2011,  raccontano quanto sia urgente agire.

Disuguaglianza di genere globale

A lanciare un drammatico allarme è Save the Children: sono circa 170 milioni le ragazze che, vivendo nei Paesi con le maggiori disuguaglianze di genere, rischiano di pagare il prezzo più alto dei tagli agli aiuti umanitari internazionali. Secondo l'organizzazione, 17 dei 20 Paesi più colpiti dalla stretta sugli aiuti nel 2025, sono anche tra i peggiori per uguaglianza di genere. Tra le conseguenze più concrete ci sono la mancanza di materiali scolastici, che rende impossibile per molte ragazze frequentare la scuola regolarmente, causando un aumento delle assenze, il calo del rendimento e il rischio di abbandono. “La speranza è nelle ragazze”, afferma Inger Ashing, direttrice generale di Save the Children. "Si organizzano nelle loro comunità, lottano per la giustizia climatica, chiedono la fine della violenza. Dobbiamo vederle non solo per le sfide che affrontano, ma per le soluzioni che propongono. L'uguaglianza di genere è la base per la pace e lo sviluppo, e noi abbiamo la responsabilità di sostenerle."

Diritti negati, futuro a rischio

Anche i dati diffusi dall'Unicef ​​tracciano un quadro preoccupante: una ragazza su quattro tra i 15 e i 19 anni ha subito violenza dal partner. “Nonostante i progressi compiuti negli ultimi trent'anni, i diritti delle bambine continuano a essere violati in molte parti del mondo”, spiega Nicola Graziano, presidente di Unicef ​​Italia. “Ma il cambiamento è possibile: sostenere e valorizzare le ragazze è una delle scelte più lungimiranti che possiamo fare, perché porta benefici a tutti”. L'Unicef ​​sottolinea, inoltre, come le restrizioni e le disuguaglianze limitino l'accesso delle ragazze ai servizi essenziali, tra cui l'assistenza sanitaria materna, il supporto per le madri adolescenti, la formazione digitale e l'acquisizione di competenze. È quindi urgente destinare maggiori risorse e attenzione a queste aree fondamentali, indispensabili per garantire alle ragazze di esercitare i propri diritti e sviluppare appieno il loro potenziale.

Parità di genere lontana

Il Segretario Generale dell'Onu, António Guterres, ricorda che "le donne e le ragazze possono condurci verso un futuro più giusto. Amplifichiamo le loro voci e ci impegniamo a costruire un mondo in cui ogni ragazza possa guidare e prosperare". Eppure, avverte ancora Save the Children, nessun Paese al mondo è oggi sulla buona strada per raggiungere la parità di genere entro il 2030. Al ritmo attuale, una bambina nata oggi dovrà aspettare il suo 97mo compleanno per vivere in una società davvero equa.

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11 ottobre 2025, 12:48