Prima edizione del Premio Europeo della Giustizia "Beato Rosario Livatino"
Vatican News
Si terrà oggi, mercoledì 29 ottobre, alle 16.30, nel Collegio Leoniano di Roma, la cerimonia di consegna della prima edizione del Premio Europeo della Giustizia "Beato Rosario Livatino". Un riconoscimento dedicato al magistrato beato, al quale fu crudelmente tolta la vita da sicari della mafia siciliana ’’Stidda’’, il 21 settembre 1990 ad Agrigento. "Un martire della giustizia e indirettamente della fede", lo definì Giovanni Paolo II.
Il premio
Il premio è ideato dal professor Claudio d'Alelio Marescotti, supervisore generale Ofeact - Espace Schengen - Benelux, in collaborazione con Giuliano Crepaldi, presidente di San Vincenzo de Paoli (Saint Vincent de Paul). La finalità è di promuovere quanto lo stesso Livatino affermò nel 1984: "Un giudice deve in ogni circostanza comportarsi in modo tale da promuovere la fiducia del pubblico nell’integrità e nell'imparzialità dell'ordine giudiziario". Una integrità ed imparzialità ancora più necessaria quando si affronta il contesto mafioso.
Il premio è supportato e onorato dal prestigioso Patrocinio dell’Unesco (Italia), dall’attento sostegno morale dell’Anm, dall’importante Patrocinio dell’Associazione a tutela dei giornalisti “Ossigeno”. Il criterio principe che ha guidato i membri del Comitato scientifico Giuria nella scelta dei premiati, è stata la manifesta prova dei premiati, espressa al quotidiano in tutti questi anni, di mantenere una coerenza nei loro valori e una dedizione e spirito di sacrificio fuori norma, a beneficio della collettività.
I premiati
I premiati sono due giovani magistrati, che si sono distinti nel corso della loro carriera per perseveranza, tenacia e capacità di sacrificio nella lotta alla Criminalità organizzata transnazionale. Viene premiato un giovane giornalista che ha portato a conoscenza della pubblica opinione fatti e atti criminali di natura mafiosa perseguibili penalmente permettendo l’Azione Penale (art.112 Costituzione).
Nel dettaglio, i premiati della prima edizione sono:
Simona Ferraiuolo, magistrato di 45 anni, che sin dall’inizio della sua carriera si è confrontata con contesti territoriali altamente pericolosi, ivi la Sua prima assegnazione come Sostituto Procuratore presso la Procura di Locri. Successivamente, su sua richiesta, ha prestato servizio come sostituto procuratore presso la Procura di Reggio Calabria, dove ha espletato in modo brillante la sua funzione per sei anni presso la Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo. Molteplici attività sono state svolte da Ferraiuolo nel quadro di attività investigative di Europol. Attualmente è componente della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Milano.
Diego Capece Minutolo, magistrato di 48 anni, distintosi per essere stato co-assegnatario a numerosi procedimenti per reati ex art. 51 comma 3-bis c.p.p. nell’ambito delle competenze della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), sia a Reggio Calabria che a Napoli. Con ostinazione e perseveranza, ha istruito oltre 29 procedimenti riguardanti attività di associazioni criminali transnazionali. Tra queste è emersa come più importante "Eureka", che ha permesso di accertare l’operatività di sei diverse COT (Criminalità organizzata transnazionale), riconducibili alle famiglie della 'ndrangheta. Attualmente svolge attività presso la Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura di Napoli.
José Trovato, giornalista di 46 anni, vive e opera in Provincia di Enna. Dirige la testata giornalistica online Ennaora.it ed è autore di tre libri sulle mafie, vive dal 2023 con la “vigilanza rafforzata” delle Forze dell’Ordine, in seguito alle gravi minacce ricevute per aver denunciato giornalisticamente le infiltrazioni mafiose nel settore delle opere pubbliche in Provincia di Enna. Nel 2017 ha ricevuto un riconoscimento speciale dall’Ordine dei Giornalisti per "la battaglia combattuta a fianco dell’Ordine (dei Giornalisti) nella rivendicazione del segreto professionale per i pubblicisti”.
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