Palestinesi tra le macerie di Gaza Palestinesi tra le macerie di Gaza

Gaza, tregua fragile: accuse di nuovi attacchi israeliani e di aiuti saccheggiati da Hamas

Israele affera che Hamas ha restituito tre corpi che non erano quelli degli ostaggi rapiti il ​​7 ottobre 2023. Fonti della sicurezza a Gaza denunciano invece assalti aerei e colpi d'arma da fuoco dell'esercito israeliano nei pressi di Khan Younis. Il Comando centrale delle Forze armate Usa parla invece del saccheggio da parte di presunti agenti di Hamas di un camion di aiuti umanitari diretto alla popolazione della Striscia

Vatican News

Il fragile cessate il fuoco a Gaza ha subito un'altra battuta d'arresto ieri, quando Hamas ha restituito tre corpi che non erano quelli degli ostaggi rapiti il ​​7 ottobre 2023 dal movimento islamista, mentre l'esercito israeliano colpiva nuovamente il territorio palestinese. Secondo una fonte della sicurezza a Gaza, sono stati uditi infatti colpi d'arma da fuoco e attacchi aerei dell'esercito israeliano nei pressi di Khan Younis.

I corpi degli ostaggi

In base ai termini dell'accordo del cessate il fuoco, Hamas ha consegnato a Israele gli ultimi 20 ostaggi tenuti vivi, in cambio di centinaia di prigionieri, nonché di 17 corpi di prigionieri, sui 28 che si era impegnato a restituire. Sabato mattina, un laboratorio forense ha confermato che i tre nuovi corpi consegnati il ​​giorno prima da Hamas tramite la Croce Rossa non appartenevano ad ostaggi, secondo un portavoce dell'esercito israeliano. Le Brigate Ezzedine al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno affermato di essersi offerte di consegnare a Israele "tre campioni di alcuni resti non identificati". "Tuttavia, il nemico ha rifiutato”, hanno affermato, “e ha preteso che i corpi venissero esaminati".

Secondo quanto riferito dall’AFP che cita fonti locali, si ritiene che a Gaza si trovino ancora i corpi di dieci ostaggi degli attacchi del 7 ottobre, oltre a quello di un soldato morto durante una precedente guerra nel 2014. Sono tutti israeliani, tranne un tanzaniano e un thailandese.

Situazione umanitaria allarmante

In diverse occasioni negli ultimi giorni, il governo israeliano ha accusato Hamas di aver violato l'accordo di cessate il fuoco. E le famiglie degli ostaggi hanno chiesto misure più severe per costringere il gruppo palestinese a rispettare l'accordo. Il 10 ottobre, Israele ha effettuato due bombardamenti mortali su Gaza, sostenendo di agire come rappresaglia per gli attacchi in cui sono morti tre dei suoi soldati. Il 19 ottobre, i bombardamenti israeliani avevano ucciso almeno 45 persone e martedì 104, hanno affermato fonti palestinesi.

Sul campo, la situazione umanitaria e di sicurezza resta allarmante. "Ieri sera ho sentito più volte gli spari delle forze di occupazione. Non abbiamo cibo né acqua per bere o lavarci. La situazione è critica. La tregua è iniziata, ma la guerra non è finita", ha detto all'AFP Hisham al-Bardai, un uomo di 37 anni.

Aiuti umanitari saccheggiati

Intanto nel nord di Khan Yunis - come riferito tramite l’account ufficiale su X dal Comando centrale delle Forze armate statunitensi, istituito in Israele e guidato dagli Stati Uniti - "presunti agenti di Hamas” sarebbero stati visti “saccheggiare un camion di aiuti umanitari diretto alla popolazione della Striscia di Gaza ". Il Centro di coordinamento civile militare afferma di essere stato allertato tramite videosorveglianza da un drone statunitense MQ-9 che sorvolava la zona per monitorare l'attuazione del cessate il fuoco tra Hamas e Israele. In base alla ricostruzione statunitense, gli agenti di Hamas avrebbero aggredito l'autista e rubato gli aiuti e il camion "minando così gli sforzi di partner internazionali che, nell'ultima settimana, hanno consegnato a Gaza più di 600 camion di aiuti umanitari".

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02 novembre 2025, 11:25