Le tende degli sfollati a Gaza colpite dalle forti piogge Le tende degli sfollati a Gaza colpite dalle forti piogge   (ANSA)

A Gaza le tende degli sfollati devastate dalle inondazioni

Di 135mila tende, 125mila sarebbero ormai inidonee. Lunedì il Consiglio di sicurezza dovrebbe votare la risoluzione sul piano per l'accordo di tregua nella Striscia di Gaza voluto dal presidente Usa, Donald Trump: la Russia è contraria e ha presentato una sua proposta alternativa. Ancora tensione in Cisgiordania, dove dal 7 ottobre 2023 - secondo l'Alto commissario Onu per i diritti umani - sarebbero stati uccisi almeno 1.017 palestinesi da Idf e coloni violenti

Roberto Paglialonga - Città del Vaticano

Non solo la guerra, la violenza, la devastazione, la fame. A rendere la situazione umanitaria ancora più drammatica a Gaza, sono arrivati anche l’inverno e le piogge intense. Inondazioni si sono abbattute in particolare sulle tende nelle quali hanno trovato rifugio decine di migliaia persone, dopo due anni di raid e combattimenti. Le organizzazioni umanitarie avvertono che, se il maltempo dovesse continuare, l’entità dei danni potrebbe aumentare significativamente. I più vulnerabili continuano a essere anziani, malati e famiglie prive di attrezzature per una protezione di base.

Inabitabile il 93% delle tende

I dati dei rapporti dall’enclave, riportati da «Haaretz», indicano che il 93% delle tende è inabitabile. Delle 135.000 tende, circa 125.000 sono classificate come non idonee, molte delle quali dopo essere state danneggiate da condizioni meteorologiche estreme e dai bombardamenti israeliani.

Lunedì al Consiglio di sicurezza il voto sul piano Trump

Proseguono, intanto, le negoziazioni per l’implementazione dell’accordo di tregua, predisposto dalla Casa Bianca. Lunedì dovrebbe essere votata al Consiglio di sicurezza (Cds) dell’Onu la risoluzione Usa, che prevede un “comitato per la pace” e l’autorizzazione al dispiegamento di una forza di pace internazionale (Isf). Da Washington, come da diverse nazioni arabe e a maggioranza musulmana, tra cui Egitto, Arabia Saudita, Pakistan, Turchia, arriva la richiesta al Cds per una rapida adozione del testo, che — si legge in una dichiarazione congiunta diffusa dalla missione Usa all’Onu — offrirebbe anche una via per la creazione di uno Stato palestinese. Contraria la Russia, che offre una proposta alternativa.

Guardian: Gaza divisa in due zone

Secondo "The Guardian", che avrebbe visionato alcuni documenti militari statunitensi, Washington starebbe pianificando una divisione a lungo termine di Gaza in una “green zone”, sotto il controllo militare internazionale e di Israele, dove verrà avviata la ricostruzione, e una “red zone”, che sarà lasciata in macerie.

Le iniziative sul piano diplomatico

Sul piano diplomatico, mentre sempre lunedì Trumo dovrebbe ricevere alla Casa Bianca il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman (si tratta della prima visita a Wahington da parte del sovrano dall'assassinio del giornalista del "Wahington Post", Jamal Khashoggi, sette anni fa); l'inviato speciale statunitense, Steve Witkoff, starebbe pianificando un incontro con Khalil al-Hayya, capo negoziatore di Hamas. Lo rivela il New York Times citando fonti informate. L'iniziativa segnerebbe la volontà dell'amministrazione Trump di mantenere un canale di comunicazione diretto con il movimento palestinese, nonostante Hamas sia classificato dagli Stati Uniti come organizzazione terroristica internazionale. Per parte sua, invece, il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha sentito telefonicamente il vice primo ministro e ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, Abdullah bin Zayed.

Ancora alta tensione in Cisgiordania

Rimane, poi, alta la tensione in Cisgiordania, dove nel villaggio di Burin centania di attivisti israeliani intenzionati ad aiutare i palestinesi nella raccolta delle olive sono stati bloccati dall’Idf, che hanno dichiarato «zona militare chiusa» l’area. Allarmanti i dati diffusi dall’Alto commissario Onu per i diritti umani, secondo cui dal 7 ottobre 2023, «l’Idf e i coloni hanno ucciso almeno 1.017 palestinesi in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est». Tra le vittime, sottolinea la portavoce, Thameen al Kheetan, «221 bambini».

 

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15 novembre 2025, 11:51