La piccola Rakan ha potuto concludere il ciclo vaccinale dopo la tregua La piccola Rakan ha potuto concludere il ciclo vaccinale dopo la tregua

Unicef: a Gaza oltre 13.700 bambini vaccinati

Il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia diffonde i dati sull'andamento della campagna vaccinale a Gaza e denuncia la carenza di strutture per la conservazione dei farmaci destinati alla prevenzione sanitaria. Per l'Oms le scorte per contrastare la malnutrizione sono sufficienti solo fino alla fine dell'anno

Vatican News

Si è conclusa la prima fase della campagna di vaccinazione di recupero nella Striscia di Gaza, un’iniziativa fondamentale per proteggere la salute dei bambini dopo due anni di conflitto e in un contesto invernale sempre più critico. Dal 9 al 20 novembre, più di 13.700 bambini hanno ricevuto vaccini essenziali grazie a un’azione congiunta di Unicef , Unrwa, Oms e partner locali e internazionali, in coordinamento con il Ministero della Salute e con il sostegno di Gavi, l'Alleanza per i Vaccini.

L'importanza della prevenzione

Secondo i dati raccolti, la risposta delle famiglie è stata significativa. Meno del 2% dei bambini vaccinati non aveva mai ricevuto alcuna dose in precedenza, un segnale che testimonia la forte consapevolezza delle famiglie palestinesi sull’importanza della prevenzione sanitaria, nonostante le condizioni estremamente difficili. Circa il 25% dei piccoli pazienti aveva invece iniziato il ciclo vaccinale di routine senza completarlo, evidenziando la necessità di interventi mirati per colmare le lacune immunitarie generate dall’interruzione dei servizi sanitari.Nel frattempo, sono già in corso i preparativi per la seconda e la terza fase della campagna, che mirano a garantire la copertura vaccinale completa. A supporto delle operazioni, questa settimana sono entrate nella Striscia 1,6 milioni di siringhe acquistate dall’Unicef, mentre l’arrivo di nuove attrezzature per la catena del freddo – indispensabili per mantenere i vaccini in condizioni ottimali – resta una priorità urgente.

E' ancora emergenza malnutrizione

Parallelamente alla vaccinazione, la campagna ha integrato uno screening nutrizionale su 6.827 bambini, rilevando 508 casi di grave malnutrizione. Tutti i bambini individuati sono stati indirizzati verso centri specializzati per ricevere cure immediate. La combinazione di vaccinazioni e controlli nutrizionali si conferma cruciale per garantire diagnosi precoci e interventi tempestivi in un contesto umanitario estremamente fragile. Il Fondo per l'infanzia dell'Onu e l'Organizzazione mondiale della sanità hanno tuttavia fatto sapere di disporre delle scorte alimentari e farmaceutiche necessarie a trattare i bambini malnutriti fino all’inizio del 2026.

Strutture sanitarie danneggiate

Nonostante il fragile cessate il fuoco, la situazione sanitaria a Gaza rimane drammatica: solo 18 dei 36 ospedali risultano parzialmente funzionanti. L’Oms sta lavorando al ripristino di 20 strutture sanitarie, fornendo attrezzature mediche essenziali e formando il personale locale per rafforzare un sistema sanitario messo a dura prova. La prima fase della campagna dimostra, secondo le organizzazioni coinvolte, cosa sia possibile ottenere quando operatori sanitari, comunità locali e partner internazionali lavorano in sinergia. Proseguire con determinazione – sottolineano – è indispensabile per assicurare che ogni bambino nella Striscia di Gaza, soprattutto i più vulnerabili, possa accedere a vaccini salvavita e a servizi nutrizionali integrati all’interno di un sistema sanitario stabile e non legato a interventi straordinari.

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23 novembre 2025, 09:30