Velivoli militari statunitensi schierati in Porto Rico Velivoli militari statunitensi schierati in Porto Rico

Trump dichiara ‘chiuso’ lo spazio aereo sul Venezuela

Il presidente Usa ha annunciato su Truth che «lo spazio aereo sopra e intorno al Venezuela» va considerato «chiuso nella sua interezza». Dopo le operazioni via mare e l’annuncio di iniziative via terra, Washington prova a bloccare lo spazio aereo venezuelano in nome della lotta al narcotraffico

Stefano Leszczynski – Città del Vaticano

L’amministrazione Usa aumenta la pressione sul Venezuela. Dopo gli annunci del presidente Trump che nel corso della settimana aveva dichiarato che gli sforzi per fermare il narcotraffico venezuelano "via terra" sarebbero iniziati "molto presto". Washington ha fatto sapere che l'obiettivo è quello di frenare il traffico di droga, ma Caracas insiste che il vero obiettivo finale sarebbe l’abbattimento del governo guidato da Nicolas Maduro.

Il dispiegamento militare nei Caraibi

Mar dei Caraibi e Oceano Pacifico orientale sono dominati dal dispiegamento navale statunitenseche ha schierato nell’area anche la più grande portaerei del mondo. Dall'inizio di settembre, le forze statunitensi hanno effettuato attacchi contro più di 20 presunte navi venezuelane dedite al narcotraffico, uccidendo almeno 83 persone. Alzando ulteriormente la posta in gioco, Trump ha avvertito nei giorni scorsi di imminenti operazioni di terra all'inizio di questa settimana, mentre nelle ultime ore i siti web di tracciamento aereo hanno registrato un'attività costante di jet da combattimento statunitensi a poche decine di chilometri dalla costa venezuelana. Anche la Repubblica Dominicana, paese vicino al Venezuela, ha concesso agli Stati Uniti il permesso di utilizzare le strutture aeroportuali nell'ambito del suo dispiegamento, mentre l'isola di Trinidad e Tobago, situata a pochi chilometri dal Venezuela, ha recentemente ospitato esercitazioni del Corpo dei Marines degli Stati Uniti. 

Il blocco dei cieli venezuelani

Già la scorsa settimana le autorità aeronautiche statunitensi avevano esortato gli aerei civili che operano nello spazio aereo venezuelano a "esercitare cautela" a causa del "peggioramento della situazione della sicurezza e dell'intensificazione dell'attività militare in Venezuela o nei suoi dintorni". Un innalzamento della tensione che ha provocato gravi interruzioni nei viaggi aerei da e per il Venezuela e ben undici compagnie aeree hanno sospeso i voli verso il paese sudamericano.

Il nodo giuridico

L’annuncio di Trump sulla chiusura dello spazio aereo del Venezuela, spiegano gli analisti internazionali non ha valore giuridico diretto. Nessuna convenzione consente a Washington, in tempo di pace, di dichiarare una no fly zone sui cieli venezuelani. Il presidente Usa, tuttavia, può ordinare alle compagnie statunitensi di non sorvolare l’area, spingere la Federal Aviation Administration a trasformare l’attuale avviso in un bando di fatto e può usare il peso politico e finanziario degli Usa per costringere le compagnie dei paesi alleati a comportarsi come se quello spazio fosse davvero chiuso.

Le reazioni venezuelane

Il presidente del Venezuela Nicolas Maduro, ritiene che l'operazione miri segretamente a rovesciarlo. Il New York Times ha riportato venerdì che Trump e Maduro si erano parlati telefonicamente la scorsa settimana e avevano discusso di un possibile incontro negli Stati Uniti. La notizia della telefonata Trump-Maduro è arrivata il giorno dopo che il presidente degli Stati Uniti aveva dichiarato che gli sforzi per fermare il traffico di droga venezuelano via terra erano imminenti, aumentando ulteriormente le tensioni con Caracas.

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29 novembre 2025, 17:39