Gaza, nuovo colloquio Trump-Netanyahu sulla tregua
Roberto Paglialonga - Città del Vaticano
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha avuto ieri sera un colloquio telefonico con il presidente statunitense, Donald Trump. A riferirlo è l’ufficio del primo ministro con una nota su Telegram, confermando anticipazioni che erano state pubblicate sui media. Al centro della conversazione sia la necessità di procedere con l’implementazione dell’accordo di tregua, tra i cui punti figurano il disarmo di Hamas e la smilitarizzazione di Gaza, sia la possibilità "dell’espansione degli accordi di pace nella regione". Dalla Casa Bianca è poi giunto l’invito a Netanyahu a recarsi prossimamente a Washington.
A Gaza uccisi altri presunti terroristi
Sul terreno, oltre a un comandante della Jihad islamica, sono stati uccisi dalle forze di difesa israeliane (Idf) anche due presunti terroristi, "colpevoli" di aver "attraversato la 'Linea gialla' ". Quanto agli aiuti umanitari, i camion in arrivo nella Striscia non soddisfarrebbero i bisogni fondamentali della popolazione palestinese, secondo il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, citato da "Quds News Network", media vicino al gruppo, perché la maggior parte dei camion sarebbe destinata al settore commerciale e trasporta beni supplementari piuttosto che aiuti essenziali. Intanto, l'Egitto ha inviato lunedì circa 5.500 tonnellate di aiuti come parte dell'84mo convoglio diretto alla popolazione residente nell'enclave palestinese.
L'Idf attacca miliziani in Cisgiordania
Alta tensione anche nello Stato di Palestina in Cisgiordania. L’Idf ha colpito a morte un miliziano che ieri sera avrebbe lanciato il suo veicolo contro i militari nei pressi di Hebron. Ucciso anche un altro palestinese che aveva accoltellato due militari israeliani nei pressi dell’insediamento di Ateret.
Manovre militari israeliane in Siria, preoccupazioni degli Usa
Manovre dell’Idf si stanno infine svolgendo a Beit Jinn, in Siria, dove Israele starebbe tentando di colpire Hezbollah dal versante siriano. Una situazione che ha sollevato preoccupazioni negli Usa. Trump si è detto "molto soddisfatto" del leader di Damasco, Ahmed al Sharaa, invitando Israele a mantenere un "dialogo forte" ed evitando di "interferire" negli affari interni del Paese. Un alto funzionario della Casa Bianca, ripreso da "Axios", ha anzi specificato che la Siria "non vuole problemi con Israele. Non è il Libano", e tuttavia "Netanyahu vede fantasmi ovunque". Per questo, ha aggiunto "stiamo cercando di dirgli che deve fermarsi perché se continua perderà una grande opportunità diplomatica e trasformerà il nuovo governo siriano in un nemico".
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