Leone XIV: l’Ucraina perseveri nella fede nonostante il dramma della guerra
Vatican News
Invochiamo l’intercessione di questo nuovo beato affinché ottenga per il caro popolo ucraino di perseverare con fortezza nella fede e nella speranza nonostante il dramma della guerra.
Papa Leone XIV si riferisce all’Ucraina, martoriata dalla guerra ormai da tre anni. Nel dolore per la perdita di vite umane, di affetti, di luoghi cari il Pontefice esorta a guardare all’esempio del sacerdote Pietro Paolo Oros dell'Eparchia di Mukachevo, ucciso nel 1953 in odio alla fede. Oggi, 27 settembre, viene beatificato a Bilky.
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Fedele a Dio
Prima dei saluti in italiano, Papa Leone ricorda il contesto nel quale il prete operò per amore di Dio.
Quando la Chiesa greco-cattolica fu messa fuori legge, egli rimase fedele al Successore di Pietro e continuò con coraggio a svolgere clandestinamente il ministero consapevole dei rischi.
Il rito di beatificazione è presieduto dal cardinale Grzegorz Ryś, arcivescovo di Łódź, in Polonia, e rappresentante del Papa. Pietro Oros nacque il 14 luglio 1917 nel villaggio di Bir, in Ungheria, in una famiglia della Transcarpazia (Ucraina), territorio in cui era stato inviato a svolgere il proprio ministero il padre, Ivan, sacerdote greco-cattolico. All’età di nove anni, rimase orfano di madre e fu accolto dalla famiglia di un altro sacerdote greco-cattolico in Ucraina. Nel 1942 fu ordinato presbitero della diocesi di Mukachevo. Svolse il suo ministero in un periodo in cui il potere sovietico cercava di sopprimere la Chiesa greco-cattolica. Dopo il 1949 quando fu proibito lo svolgimento delle attività pastorali e tutti i luoghi di culto di tale rito furono chiusi, agì nella clandestinità. Il 27 agosto 1953 fu ucciso da un agente dei servizi segreti nel villaggio di Zarichchia, davanti ai suoi fedeli. Il 5 agosto 2022 Papa Francesco ha firmato il decreto di riconoscimento del martirio del sacerdote.
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