Leone XIV parla ai superiori maggiori della Compagnia di Gesù Leone XIV parla ai superiori maggiori della Compagnia di Gesù  (@Vatican Media)

Leone XIV ai gesuiti: raggiungete tutte le frontiere, geografiche e spirituali

Il Papa riceve in udienza i superiori maggiori della Compagnia di Gesù e li incoraggia, secondo lo spirito di Sant'Ignazio, a discernere e innovare: in un mondo lacerato “dobbiamo diventare esperti di riconciliazione”, necessario “trovare e parlare” il linguaggio dei giovani, difendere i poveri dalle tante violazioni della dignità e promuovere l’etica nell'intelligenza artificiale "sfidando i falsi dèi del consumismo"

Alessandro De Carolis - Città del Vaticano

“Frontiere” e “Preferenze”. Territori reali e virtuali in cui vivere da apostoli del Vangelo e strumenti per esserlo con efficacia. Quello che Leone XIV rivolge ai superiori maggiori dei gesuiti - oltre cento ricevuti nell’Aula del Sinodo, guidati dal preposito generale padre Arturo Sosa - è un discorso ampio e insieme dettagliato, rivolto a un Ordine religioso che “da lungo tempo”, riconosce il Papa, è “presente laddove i bisogni dell’umanità incontrano l’amore salvifico di Dio”.

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Mali da curare

L’avvio è una disamina dell’“epoca di cambiamento” che investe ogni settore - cultura, economia, tecnologia, politica - in particolare, sottolinea subito Leone XIV, il campo dell’intelligenza artificiale e di altre innovazioni che “stanno ridefinendo la nostra comprensione del lavoro e delle relazioni e sollevano perfino interrogativi sull’identità umana”, ma non solo.

Il degrado ecologico minaccia la nostra casa comune. I sistemi politici spesso non riescono a rispondere al grido dei poveri. Il populismo e la polarizzazione ideologica approfondiscono le divisioni all’interno e tra le nazioni. Molti sono affetti da consumismo, individualismo e indifferenza.

Chiesa, strutture agili e trasparenti

Ricordando la stima dei Papi più recenti verso la Compagnia di Gesù, Leone XIV mette a fuoco una serie di frontiere, “siano esse - dice - geografiche, culturali, intellettuali o spirituali”, che definisce “luoghi di rischio, dove le mappe conosciute non bastano più” e lungo le quali invita i gesuiti a muoversi sull’esempio di Sant’Ignazio di Loyola, ovvero discernendo e innovando. A partire, sostiene, dalla “grande frontiera” che “oggi è il cammino della sinodalità nella Chiesa”, perché le sue strutture e suoi ministeri “siano più agili, più trasparenti e più rispondenti al Vangelo”. Altra “frontiera essenziale” è per il Papa quella della “riconciliazione e della giustizia, specialmente in un mondo lacerato da conflitti, disuguaglianze e abusi”.

Oggi molti soffrono l’esclusione, e molte ferite rimangono aperte tra generazioni e popoli (...) Dobbiamo contrastare la “globalizzazione dell’impotenza” con una cultura della riconciliazione — incontrandoci nella verità, nel perdono e nella guarigione; dobbiamo diventare esperti di riconciliazione”.

AI, potenzialità e rischi

Leone XIV torna poi di nuovo sul tema dell’intelligenza artificiale, “frontiera importante”, dice, che se da un lato “racchiude un grande potenziale per il bene dell’umanità”, dall’altro “comporta anche rischi di isolamento, perdita del lavoro e nuove forme di manipolazione”. Dunque, per i cristiani c’è un’attenzione da porre.

La Chiesa deve contribuire a orientare questi sviluppi in modo etico, difendendo la dignità umana e promuovendo il bene comune. Dobbiamo discernere come utilizzare le piattaforme digitali per evangelizzare, formare comunità e sfidare i falsi dèi del consumismo, del potere e dell’autosufficienza.

Economia che uccide

A questo punto il Papa si sofferma sulle “Preferenze Apostoliche Universali” della Compagnia di Gesù, confermate nel 2019 da Papa Francesco come “vie privilegiate di missione”. La prima, che riguarda il mostrare la via verso Dio attraverso gli Esercizi spirituali e il discernimento, chiede ai gesuiti di essere lì - dalle case di ritiro alle università, dai social media alle parrocchie - ovunque si riuniscano “i cercatori di senso”, ai quali va comunicata “la gioia del Vangelo con umiltà e convinzione”. La seconda preferenza, ricorda Leone XIV, chiama i religiosi a “camminare con i poveri, gli emarginati del mondo e coloro la cui dignità è stata violata”, come già avviene in molte strutture gestite dall’Ordine - il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati ma anche università, centri sociali, pubblicazioni - ritenute “canali potenti per promuovere cambiamenti sistemici”.

Molti oggi sono vittime di un sistema economico guidato dal profitto più che dalla dignità della persona. Nella mia recente Esortazione Dilexi te, ho sottolineato la necessità di affrontare “la dittatura di un’economia che uccide”, dove la ricchezza di pochi cresce esponenzialmente mentre la maggioranza resta indietro.

Tutela del Creato, la sfida "umile"

Per il Papa è “urgente” anche la terza preferenza, che chiede di “accompagnare i giovani verso un futuro pieno di speranza”. La Chiesa, asserisce Leone XIV, “deve trovare e parlare il loro linguaggio — con le azioni e la presenza, oltre che con le parole (...) La prossima Giornata Mondiale della Gioventù in Corea sarà un momento chiave per questa missione”. Infine la quarta preferenza - “avere cura della nostra casa comune” - che, ribadisce il Papa, “risponde a un grido che è insieme umano e divino”, giacché “profondamente spirituale” è la “conversione ecologica”.

Riguarda il rinnovare la nostra relazione con Dio, con gli altri e con la creazione. In questo impegno, è essenziale una collaborazione umile, riconoscendo che nessuna istituzione da sola può affrontare questa sfida. Le vostre comunità siano esempi di sostenibilità ecologica, semplicità e gratitudine per i doni di Dio.

L’augurio conclusivo che Leone XIV fa alla Compagnia di Gesù è di restare radicati nel Vangelo. “Nessuna frontiera sarà fuori dalla vostra portata se camminerete con Cristo”, la vostra “è aiutare il mondo a percepire questa novità - a seminare speranza dove domina la disperazione, a portare luce dove regna l’oscurità”.

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24 ottobre 2025, 14:25