Leone XIV: la filosofia offre molto nel dialogo tra fede, ragione, Chiesa e mondo
Antonella Palermo - Città del Vaticano
Il contributo dei filosofi può aiutare "la chiara distinzione tra il bene e il male, e l’affascinante struttura del reale che conduce al Creatore e Redentore". Lo spiega Leone XIV nel messaggio, datato 3 ottobre e inviato al Congresso internazionale di Filosofia, al via l'8 ottobre all'Università cattolica di Asunción, in Paraguay, dal titolo "Contributi alle culture. Filosofia, Cristianesimo e America Latina". Una tre giorni che rappresenta un'occasione di confronto e che si propone di analizzare il ruolo e il significato del pensiero filosofico cristiano nella configurazione culturale del continente, al fine di illuminare, partendo dalla fede, le sfide contemporanee. Quattro le parole chiave a livello metodologico: incontro, diagnosi, dialogo e proiezione. Il Papa le passa in rassegna nel messaggio e ne sottolinea l'importanza.
LEGGI QUI IL MESSAGGIO DEL PAPA AL CONGRESSO INTERNAZIONALE DI FILOSOFIA
La riflessione razionale non è una minaccia per la fede
Cercare l’incontro è un proposito lodevole, scrive il Papa, che si oppone alla tentazione di quanti hanno visto nella riflessione razionale, poiché sorta in ambito pagano, una minaccia che avrebbe potuto 'inquinare' la purezza della fede cristiana. Cita Pio XII, il teologo riformato Barth, lo stesso Sant'Agostino, per sottolineare che un atteggiamento di sfiducia verso la filosofia manifesta un disamore per la saggezza.
Pertanto, il credente non dovrebbe restare distante da ciò che propongono le diverse scuole filosofiche, ma entrare in dialogo con esse a partire dalla Sacra Scrittura. In tal modo, il pensiero filosofico diventa uno spazio di incontro privilegiato con quanti non condividono il dono della fede. So per esperienza che l’incredulità è solitamente legata a una serie di pregiudizi storici, filosofici e di altro genere. Senza ridurre la filosofia a un mero strumento apologetico, è immenso il bene che un filosofo credente può compiere con la sua testimonianza di vita.
La filosofia è feconda se rivela più e meglio la dignità dell'uomo
Evidenziando i limiti del pelagianesimo o, nella modernità, del pensiero hegeliano, il Pontefice ricorda quanto sia una illusione "pensare che la ragione e la volontà bastino da sole per giungere alla verità". A questo proposito, raccomanda di non dimenticare che "la filosofia, essendo un arduo compito dell’intelligenza umana, può ascendere a vette che illuminano e nobilitano, ma può anche discendere a oscuri abissi di pessimismo, misantropia e relativismo, là dove la ragione, chiusa alla luce della fede, diventa ombra di sé stessa". E aggiunge:
Non tutto ciò che si riveste del nome di “razionale” o “filosofico” possiede in sé identico valore: la sua fecondità si misura in base alla sua conformità con la verità dell’essere e alla sua apertura alla grazia che illumina ogni intelligenza. Con genuina empatia verso tutti, dobbiamo offrire il nostro contributo affinché il nobile compito del filosofare riveli di più e meglio la dignità dell’uomo creato a immagine di Dio, la chiara distinzione tra il bene e il male, e l’affascinante struttura del reale che conduce al Creatore e Redentore
L'utilità del pensiero filosofico di fronte ai rischi della tecnologia
San Giustino, San Bonaventura, San Tommaso D'Aquino hanno ben rimarcato che "la fede e la ragione non solo non si oppongono, ma che si sostengono e completano anche in modo ammirevole", prosegue Leone nel messaggio al congresso. E cita anche San Giovanni Paolo II che, in Fides et ratio, approfondiva proprio il legame intimo tra la sapienza teologica e il sapere filosofico, come una delle ricchezze più originali della tradizione cristiana.
Il pensatore cristiano è chiamato a essere un promemoria vivente dell’autentica vocazione filosofica come ricerca onesta e perseverante della Sapienza. In tempi in cui tante cose, e anche le persone stesse, vengono viste come scartabili, e in cui il moltiplicarsi dei progressi tecnologici sembra lasciare nella penombra i problemi più trascendenti, la filosofia ha molto da questionare e molto da offrire, nel dialogo tra fede e ragione e Chiesa e mondo.
L'incontro tra fede e filosofia fa più comprensibile il messaggio di salvezza
Sempre ricorrendo all'insegnamento del Vescovo di Ippona, il Pontefice si concentra ancora sull'intersezione tra fede e filosofia e sottolinea che il contributo dei filosofi potrà essere magnifico soprattutto se, contestualmente, "i vescovi, i sacerdoti e i missionari che sono chiamati a portare la Buona Novella saranno istruiti con questa conoscenza". In tal modo "il messaggio salvifico si trasmetterà con un linguaggio più comprensibile e pertinente per tutti". L'importante è che si usi la filosofia come via per sconfinare oltre la propria cultura e per "analizzare il nucleo dei valori e i difetti presenti in ogni popolo".
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