Il Papa ai media vaticani: gettate la vostra rete sino ai confini della terra
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Un momento “in formato famiglia” con la comunità di lavoro del Dicastero per la Comunicazione lì dove è nata la Radio Vaticana, nel lontano 1931. Questo è stato l’incontro del Papa di oggi pomeriggio, 11 ottobre, con i dipendenti dei media vaticani nella Palazzina Leone XIII, nei Giardini vaticani. “Sono contento di stare un po’ con voi”, ha detto Leone XIV ricordando il suo omonimo predecessore e “la sua attenzione ai mezzi di comunicazione sociale”.
Oggi vi vedo in "formato famiglia" e me ne rallegro, perché la Chiesa è famiglia, famiglia di famiglie
LEGGI QUI IL TESTO INTEGRALE DEL SALUTO DI PAPA LEONE XIV
Una rete "in uscita"
Il Pontefice ha evidenziato la diversità delle lingue parlate dai dipendenti, “originari di tanti Paesi”, una “varietà” che “è messa al servizio di un unico fine: aiutare il Papa e la Santa Sede a comunicare in tutto il mondo la Buona Notizia”, e ha espresso il suo apprezzamento per il servizio svolto da ciascuno.
Mi congratulo per la rete che in questi anni state costruendo all’interno del Dicastero; e anche perché lo fate, come direbbe Papa Francesco, “in uscita”, cioè per gettare questa rete tra la Santa Sede e il mondo, “al largo”, sino ai confini della terra. È anzitutto una rete di persone, ciascuna con le sue competenze, messe a disposizione della Chiesa. È una rete che si offre al mondo per condividere la verità, per aiutare a vedere e a comprendere, sempre con amore. È una rete dove i ruoli sono diversi, ma nessuno è più importante dell’altro.
Diffondete dappertutto parole e gesti del Papa
Lieto di poter incontrare i suoi dipendenti con le loro famiglie, Leone ha, inoltre, evidenziato la loro professionalità.
Piano piano vi sto conoscendo. So che lavorate con passione, per diffondere dappertutto le parole e i gesti del Papa. Lo fate quotidianamente, in maniera discreta e nascosta. Ma oggi sono contento perché ho la possibilità di vedervi, di incontrarvi, tanto più in questa forma familiare, tutti insieme.
Una comunicazione accompagnata dalla preghiera
"Mi hanno detto che che vi ritrovate ogni anno in semplicità per un pic-nic. Questo è molto buono: che oltre al lavoro si possano condividere momenti di svago e di preghiera", ha aggiunto Papa Leone. "Questa volta avete voluto farlo oggi, in modo che dopo possiate venire in Piazza San Pietro a pregare insieme per la pace".
È importante che la nostra comunicazione sia accompagnata dalla preghiera! Direi che questo fa la differenza. Il mondo forse non lo sa, non lo comprende, ma noi sì, lo sappiamo e dobbiamo cercare di farlo sempre: accompagnare con la preghiera il nostro lavoro quotidiano di comunicazione.
Foto, doni e saluti
Da qui, un grazie per "questo bel momento" insieme alla benedizione a tutti "con affetto, specialmente i bambini e i vostri cari che sono malati". "La Madonna vi assista e protegga le vostre famiglie. Grazie!", ha concluso il Pontefice, chiedendo di recitare il Padre Nostro tutti insieme e avvicinandosi poi verso la folla per scattare una foto di gruppo.
Il Papa ha salutato uno ad uno tutti i presenti, a cominciare dai più piccoli che lo hanno circondato gioiosamente. Numerosi i regali a lui consegnati, tra cui una icona di Sant'Agostino e un Crocifisso campesino proveniente da Chulucanas, in Perù, copia della effigie che si trova nella zona periferica de La Encantada dove il giovane Robert Francis Prevost, appena approdato alla missione nel Paese latino-americano, si recava a pregare. Prima di congedarsi per recarsi in Piazza San Pietro, dove si svolge la recita del Rosario per la pace, un ultimo saluto accompagnato da un applauso caloroso e dalle grida di "Viva il Papa!".
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