Oggi alle ore 16 il Papa ha incontrato nell'Aula del Sinodo 160 partecipanti all'Assemblea generale dell'Unione Superiori Generali. Oggi alle ore 16 il Papa ha incontrato nell'Aula del Sinodo 160 partecipanti all'Assemblea generale dell'Unione Superiori Generali.   (@VATICAN MEDIA)

Leone XIV ai religiosi: non sostituite le relazioni reali con quelle digitali

Questo pomeriggio, il Papa ha incontrato nell’Aula del Sinodo circa 160 consacrati, che fino al 28 novembre parteciperanno alla 104ma Assemblea dell’Unione Superiori Generali a Sacrofano, vicino Roma. Il Pontefice li ha esortati a coltivare la preghiera e a non trascurare l’incontro con i fratelli. E li ha invitati a far tesoro delle “straordinarie opportunità” della tecnologia, ma non a scapito delle persone

Daniele Piccini – Città del Vaticano

Leone XIV chiede ai religiosi di trovare il giusto approccio e la giusta distanza con il mondo digitale, che “rappresenta una sfida anche per i consacrati”. Lo fa incontrando, oggi pomeriggio, 26 novembre, nell’Aula Nuova del Sinodo, circa 160 partecipanti alla 104.ma Assemblea dell’Unione Superiori Generali (USG), dal titolo “Fede connessa: vivere la preghiera nell'era digitale”, che si svolgerà presso la Fraterna Domus di Sacrofano, vicino Roma, da oggi fino al 28 novembre.

Le opportunità del digitale

Rispetto alla “tecnologia informatica”, il Pontefice sottolinea:

Sarebbe miope ignorare le straordinarie opportunità che fornisce alla comunione e alla missione, permettendoci di raggiungere persone lontane, di arrivare anche a chi, per vie ordinarie, fatica ad avvicinarsi alle nostre comunità.

Un’occasione che lo stesso Leone, recentemente, ha saputo cogliere dialogando attraverso un collegamento streaming dal Vaticano, con 16 mila giovani partecipanti alla National Catholic Youth Conference riuniti nel Lucas Oil Stadium di Indianapolis, negli Stati Uniti.

Il collegamento di venerdì 21 novembre tra Papa Leone XIV e i giovani cattolici riuniti al Lucas Oil Stadium di Indianapolis
Il collegamento di venerdì 21 novembre tra Papa Leone XIV e i giovani cattolici riuniti al Lucas Oil Stadium di Indianapolis   (@Vatican Media)

I rischi della tecnologia

Questa modalità, avverte il Papa, può però “influenzare fortemente, e non sempre per il meglio, il nostro modo di costruire e mantenere relazioni”. Può sorgere infatti, la tentazione, “di sostituire la mera connessione virtuale ai rapporti reali tra le persone”, proprio quando invece “sono indispensabili presenza, ascolto prolungato e paziente e condivisione profonda di idee e sentimenti”, spiega ancora il Pontefice, rifacendosi all’Esortazione apostolica di Papa Francesco, Christus vivit. E sottolinea che: 

Strumenti tradizionali di comunione come i Capitoli, i Consigli, le Visite canoniche e i momenti formativi non possono essere relegati all’ambito dei collegamenti “a distanza”

Leone XIV poi invita a non applicare un criterio meramente pragmatico, di convenienza ed efficienza, laddove è invece in gioco la pastorale. Bisogna evitare la presunzione di “sentirci gestori di molti servizi”, di farci “abbagliare dai riflettori dell’efficientismo, intorpiditi dai fumi del compromesso”. Il rischio sarebbe di “fermarci, oppure trasformare il nostro cammino di pellegrini in una corsa disordinata e logorante, dimentica della sua fonte e della sua meta”. In questo senso, aggiunge il Vescovo di Roma, il Giubileo è “un’occasione preziosa per tornare a ciò che conta”, “al cuore infuocato di Dio” che “guida e alimenta il nostro procedere personale e i nostri percorsi comunitari”.

Camminare insieme come fratelli

Fondamentale infatti è camminare insieme, come comunità, come fratelli. Papa Leone cita la Lettera enciclica Fratelli tutti, in cui Papa Francesco ci “ha invitato a incontrarci in un noi che sia più forte della somma di piccole individualità” e “a scoprire e trasmettere la mistica del vivere insieme”. La Chiesa, ricorda il Pontefice, è “un soggetto comunitario e storico della sinodalità”, un organismo in cui “i legami sono trasfigurati in vincoli sacri, in canali di grazia”.

Leone XIV con padre Arturo Sosa Abascal, preposito generale della Compagnia di Gesù.
Leone XIV con padre Arturo Sosa Abascal, preposito generale della Compagnia di Gesù.   (@Vatican Media)

Relazionarsi a Dio

La prima relazione da coltivare, sottolinea il Papa, è quella con Dio. Per questo “fondamentale nell’esistenza di ogni consacrato è la preghiera”, quello “spazio relazionale entro il quale il cuore si apre al Signore, imparando a chiedere e a ricevere con fiducia”. Pregando, argomenta ancora Leone XIV, “testimoniamo ciò che realmente siamo: creature bisognose di tutto, abbandonate nelle mani provvidenti e buone del Creatore”. In questa dialettica tra strumenti digitali e relazioni autentiche, il “trovarsi insieme per dialogare e confrontarsi”, in questo equilibrio di “luci e di ombre”, il Papa sprona infine ad accettare la sfida “di integrare con equilibrio nova et vetera”, cose nuove e cose vecchie

Custodendo e coltivando la relazione con Dio e con i fratelli, senza trascurare o seppellire, per pigrizia o per timore, i nuovi talenti che il Signore mette nelle nostre mani.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

26 novembre 2025, 18:40