Leone XIV: impegniamoci per la piena comunione di tutti i cristiani

Nella "doxologia" celebrata nella chiesa di San Giorgio a Istanbul, sede del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, il Papa prega insieme a Bartolomeo e ricorda la storica giornata di ieri: abbiamo vissuto momenti straordinari di grazia commemorando, insieme ai nostri fratelli e sorelle nella fede i 1700 anni del Primo Concilio Ecumenico di Nicea

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Auspica la “piena comunione” fra i cristiani, Leone XIV, e invoca Dio perché esaudisca la supplica “per l’unità di tutti”. Le sue parole riecheggiano, oggi, 29 novembre, nella chiesa di San Giorgio, sede del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, nel quartiere Phanar di Istanbul, dove partecipa alla doxologia, una preghiera di lode trinitaria. È la vigilia della memoria liturgica di sant’Andrea, patrono del Patriarcato, giorno in cui, ogni anno, una delegazione della Santa Sede è presente in Türkiye (Turchia), nel quadro del tradizionale scambio di delegazioni per le rispettive feste dei santi patroni, il 29 giugno a Roma per la celebrazione dei santi Pietro e Paolo e il 30 novembre a Istanbul per la celebrazione di sant’Andrea.

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Il Papa all'arrivo nella chiesa di San Giorgio
Il Papa all'arrivo nella chiesa di San Giorgio   (@Vatican Media)

I legami di amicizia fra Leone XIV e Bartolomeo

Il Papa non nasconde la sua “grande emozione, consapevole di seguire le orme” dei quattro pontefici che lo hanno preceduto, quando, all’interno dell’edificio di culto rivolge il suo saluto al Patriarca Bartolomeo, “certo” che questa occasione “contribuirà anche a rafforzare i legami” di “amicizia, che hanno già iniziato ad approfondirsi” nel maggio scorso. Il Patriarca ha preso parte, infatti, alla Messa di inizio pontificato di Leone XIV, il 18 maggio scorso, ed è stato ricevuto in udienza privata il giorno dopo - dichiarando, poi, ai giornalisti che il Papa gli aveva espresso la volontà di compiere un viaggio in Turchia per i 1700 anni del Concilio di Nicea, tenendo anche conto del desiderio di Francesco di recarvisi - e il 30 maggio.

Il Papa accolto da Bartolomeo
Il Papa accolto da Bartolomeo   (@Vatican Media)

Il momento di preghiera

È il primo pomeriggio, quando Leone XIV, mentre piove, raggiunge la settecentesca chiesa di San Giorgio, dove è atteso dal Patriarca Bartolomeo, che lo accoglie nel cortile antistante. Il Papa e il Patriarca ecumenico procedono insieme verso l’ingresso del luogo di culto e qui baciano il Vangelo, portato da un diacono, e un'icona di Gesù e accendono, ciascuno, una candela. Una volta entrati viene intonato un canto alla Vergine Maria, la Theotokos, la Madre di Dio. Inizia la preghiera, vengono cantati inni e pronunciate petizioni. Si prega per Leone XIV e Bartolomeo, affinché i loro passi siano volti a buone opere, per il clero e per il popolo di Dio, per i governanti e tutte le autorità civili, per la stabilità delle Chiese e l’unità di tutti e infine per la pace nel mondo. Dopo la lettura di un brano tratto dal Libro del Profeta Zaccaria, si prosegue con altre preghiere.

Il Papa e Bartolomeo mentre accendono ciascuno una candela
Il Papa e Bartolomeo mentre accendono ciascuno una candela   (@Vatican Media)

Il saluto del Patriarca Bartolomeo

Successivamente Bartolomeo prende la parola. “Santità, amatissimo fratello in Cristo - esordisce - il Patriarcato ecumenico, la Grande Chiesa di Cristo, l’accoglie con profonda gioia e giubilo in questo giorno nello stesso spirito di amore fraterno con cui sono stati accolti i suoi illustri predecessori, i Papi di venerata memoria Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco”. Il Patriarca ricorda che i quattro pontefici “hanno fortemente contribuito, ognuno a suo modo, con il proprio carisma, al riavvicinamento delle nostre Chiese sorelle attraverso il dialogo d’amore e di verità”, rammenta la promessa scambiata con Francesco “di compiere un pellegrinaggio comune nella storica città di Nicea in occasione del 1700.mo anniversario del primo Concilio ecumenico, un Concilio di unità nella fede apostolica, una voce unica della Chiesa unificata” e definisce il primo viaggio di Leone XIV, adempimento di tale promessa, “una benedizione sul suo papato”. Similmente a un chierico che nella tradizione liturgica cristiana ortodossa, prima di partecipare alla Divina Eucaristia, “legge una preghiera conosciuta come Kairos e venera le icone di Cristo e di santi riveriti come modo per ricevere la loro benedizione per servire la Liturgia”, per Bartolomeo si potrebbe dire che il Pontefice “è venuto per prendere Kairos, forze e fortezza dal sacro luogo di Nicea mentre inizia il suo ministero papale, caratterizzato dalla volontà di servire la chiamata del Signore verso l’unità dei cristiani”. “È nostra comune responsabilità adoperarci per avere a cuore ‘di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace’”, conclude il Patriarca ecumenico.

L'interno della chiesa di San Giorgio
L'interno della chiesa di San Giorgio   (@Vatican Media)

Adoperarsi per l'unità dei cristiani

Parlando a sua volta, Leone XIV esprime “profonda gratitudine per la calorosa accoglienza” ricevuta ed evidenzia l’“amicizia sincera e fraterna, basata sulla fede condivisa e su una visione comune di molte delle principali sfide che la Chiesa e il mondo devono affrontare”, sviluppata da Bartolomeo con Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. E rievoca, poi, la commemorazione, ieri a İznik - un tempo Nicea - della prima assise ecumenica nella storia della cristianità. Un momento significativo, che ha visto i successori di Pietro e Andrea, Leone XIV e Bartolomeo, e diversi patriarchi, vescovi, metropoliti, capi delle Chiese e rappresentanti delle comunioni cristiane mondiali recitare insieme il Credo niceno-costantinopolitano.

Ieri, e di nuovo questa mattina, abbiamo vissuto momenti straordinari di grazia commemorando, insieme ai nostri fratelli e sorelle nella fede, il 1700.mo anniversario del Primo Concilio Ecumenico di Nicea. Ricordando quell’evento così significativo e ispirati dalla preghiera di Gesù perché tutti i suoi discepoli siano una cosa sola, siamo incoraggiati nel nostro impegno a ricercare il ripristino della piena comunione tra tutti i cristiani, compito che intraprendiamo con l'aiuto di Dio.

Alcuni partecipanti alla doxologia
Alcuni partecipanti alla doxologia   (@Vatican Media)

Il pensiero del Papa va poi alla celebrazione della memoria di Sant’Andrea, che ricorre domani, 30 novembre, evidenzia la preghiera a Dio, pronunciata da un diacono poco prima, “per la stabilità delle Sante Chiese e per l’unità di tutti”, che “risuonerà anche nella Divina Liturgia di domani”, e chiede all'Onnipotente, “Padre del nostro Signore Gesù Cristo", di ascoltarla e di avere "misericordia" di tutti.

Leone XIV mentre pronuncia il suo saluto
Leone XIV mentre pronuncia il suo saluto   (@Vatican Media)

La conclusione della doxologia

Terminato l’indirizzo di saluto del Pontefice viene recitato il Padre Nostro in latino. Quindi vengono formulate le benedizioni finali, in latino quella di Leone XIV e in greco quella del Patriarca Bartolomeo. Seguono ancora canti e preghiere e, mentre il Papa e il Patriarca si dirigono verso l’uscita della chiesa, la dossologia si conclude con una lode allo Spirito Santo, fonte di sapienza, timore reverenziale e intelletto.

Guarda il video integrale della doxologia nella chiesa di san Giorgio a Istanbul

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29 novembre 2025, 14:35