"Concerto con i Poveri", il Papa agli artisti: è forma d'amore per i più fragili
Daniele Piccini - Città del Vaticano
La dignità degli uomini e delle donne non si misura in ciò che possiedono: noi non siamo i nostri beni e le nostre cose, bensì figli amati da Dio; e questo stesso amore dev’essere la cifra del nostro agire nei confronti del prossimo. Per questo, nel nostro Concerto i fratelli e le sorelle più fragili occupano i primi posti.
In questo modo Leone XIV ha sintetizzato il senso del Concerto con i Poveri, ricevendo oggi, venerdì 5 dicembre, nella Sala Clementina in Vaticano, gli organizzatori e gli artisti che lo animeranno domani alle 17.30 in Aula Paolo VI.
LEGGI IL DISCORSO INTEGRALE DEL PAPA AGLI ORGANIZZATORI E AGLI ARTISTI DEL CONCERTO CON I POVERI
La manifestazione, che il Pontefice ha definito “una felice intuizione di Papa Francesco” che “sta diventando una bella tradizione”, è giunta alla sua sesta edizione e si inserisce, ha aggiunto il Papa, “nel contesto della preparazione del Santo Natale”.
Dio che si fa bambino, che si affida alle cure di genitori umani, che si offre per ciascuno di noi è l’Icona dell’amore divino che viene a salvarci.
A Natale Dio ci offre un modello di amore da seguire
A Natale, ha spiegato ancora Leone XIV citando la prima enciclica di Papa Benedetto XVI Deus Caritas est, “Dio stesso insegue la ‘pecorella smarrita’, l’umanità sofferente e perduta”. Questa premura divina è modello anche per noi, deve guidare le azioni del cristiano e rappresenta il momento in cui il cristiano stesso si realizza pienamente come persona.
Guardando a Lui possiamo imparare ad amare come Egli ci ha amato; possiamo scoprire che il comandamento dell’amore risponde alle nostre necessità più autentiche, perché è quando amiamo che realizziamo veramente noi stessi.
Il modo corretto di percepire il Concerto è dunque quello di interpretarlo come un’occasione per amare i più poveri e fragili.
Non è soltanto un’esibizione di bravi artisti o una semplice rassegna musicale, e neanche un momento di solidarietà per sistemare la nostra coscienza di fronte alle ingiustizie della società.
Il Papa ha chiesto ai circa 150 tra organizzatori ed artisti che ha incontrato oggi alle ore 12 circa, di tenere a mente le parole di Cristo nel Vangelo di Matteo per assumere l’atteggiamento giusto durante l’esibizione, quello del dono: “Tutto quello che avete fatto a uno di questi miei fratelli più piccoli lo avete fatto a me”. Se infatti “amiamo concretamente chi ha fame e sete, chi è senza vestiti, malato, straniero, carcerato, noi stiamo amando il Signore”, ha detto ancora il Papa.
La musica è celebrazione del mistero di Dio
Citando poi Sant’Agostino, che nel Commento ai Salmi, invitava a cantare a Dio, “ma con arte”, “non in modo stonato”, Leone XIV ha ricordato il “ruolo importante” della musica “nell’esperienza cristiana”, e in particolare nella liturgia. La quarta arte, ha argomentato, non è “un semplice sottofondo”, ma deve “elevare l’animo per condurlo quanto più vicino possibile al mistero che si celebra”.
Permettetemi, dunque, fratelli e sorelle, una battuta: mi raccomando, cantate bene domani! Cantate e suonate con arte e, soprattutto, con il cuore, perché davvero la musica può rappresentare una forma d’amore, una via pulchritudinis che conduce a Dio.
Ha detto infine Leone XIV citando il Saluto ai promotori e agli artisti, pronunciato proprio un anno fa da Papa Francesco, che invitava a vedere la bellezza come un dono di Dio “per tutti gli esseri umani, accomunati dalla stessa dignità e chiamati alla fraternità”.
La protezione di Santa Cecilia
Il Papa ha poi ringraziato “tutti coloro che si stanno prodigando per la buona riuscita del Concerto”.
In particolare il Cardinale Vicario Baldo Reina, Mons. Marco Frisina, insieme con il Coro della Diocesi di Roma, l’Orchestra e la Fondazione Nova Opera, l’attrice Serena Autieri, Michael Bublé e la sua Band e ognuno degli artisti, senza dimenticare tutti i partners, che con il loro generoso supporto rendono possibile l’evento.
Al termine dell’incontro, il Vescovo di Roma ha affidato promotori ed artisti del Concerto alla “materna intercessione di Maria Santissima Immacolata”, invocato per loro la protezione di Santa Cecilia, “patrona dei musicisti”, auspicando che “il Signore possa continuare a benedire il vostro impegno e questa bellissima opera”.
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