Béchara Raï: il Papa in Libano per voltare pagina nel nome della pace
Jean-Pierre Yammine - inviato a Beirut
È necessario cogliere l’occasione del viaggio del Papa in Libano per imprimere una svolta nella storia travagliata del Paese. A sottolinearlo è il patriarca di Antiochia dei Maroniti, il cardinale Béchara Boutros Raï, in un’intervista ai media vaticani.
Il porporato sottolinea che Leone XIV giunge nel Paese dei Cedri non “a mani vuote” ma con parole piene di pacificazione, supporto e speranza. “Per me – spiega il porporato – la visita è un appello personale, un appello ad ognuno di noi libanesi, un appello a cambiare, a voltare la pagina e aprirne una nuova: la pagina della pace, la pagina della speranza perché non possiamo vivere come se niente fosse”.
Una visita che serve a cambiare i cuori
Con la schiettezza che lo ha sempre contraddistinto, il cardinale Béchara Boutros Raï guarda al futuro e al rischio che al termine della visita tutto torni al punto di partenza. “Speriamo che i libanesi apprezzino il valore di questa visita che il Santo Padre ha voluto per il Libano, perché lui sa che il Libano sta vivendo un momento molto, molto critico a livello politico e, come si dice in arabo, suonano tamburi di guerra”.
Un messaggio di pace e speranza
“Il Papa – prosegue il porporato – viene a parlare di pace, a parlare speranza, si rivolge ai cuori di ognuno”. Valori che, è convinto il cardinale Béchara Raï, permeeranno i discorsi del Pontefice perché le sue parole, aggiunge, non sono discorsi rivolti specificatamente ai cristiani o ai musulmani, sono per tutti, per ogni uomo e donna libanese. “Questo per me è il valore della visita del Papa”. Per il patriarca di Antiochia dei Maroniti l’augurio più grande è che si colgano i frutti dei semi che Leone XIV getterà in questi giorni, altrimenti “sarebbe una perdita” mentre è urgente dare vita ad uno sguardo sempre più aperto sul mondo e cambiarlo una volta per tutte.
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