Papa Leone XIV prende parte al Concerto con i Poveri Papa Leone XIV prende parte al Concerto con i Poveri

Il Papa: la musica non elimina i problemi, ma ci ricorda che siamo molto di più

Salutando i partecipanti al Concerto con i Poveri in Aula Paolo VI, Leone XIV esalta le melodie come un “dono divino accessibile a tutti”. Esse, afferma, non stordiscono, ma trasmettono emozioni “fino ai moti più profondi dell’animo”, elevandolo al di sopra “dei nostri guai”

Edoardo Giribaldi – Città del Vaticano

I “nostri guai”, le inquietudini, fanno stonare le esistenze. La tentazione è quella di metterle a tacere, soffocandole nello stordimento delle distrazioni. Lo sanno, le tremila persone fragili e ferite dalla vita che oggi pomeriggio, 6 dicembre, si ritrovano nell’Aula Paolo VI per prendere parte al Concerto con i Poveri. Esiste tuttavia uno spartito diverso, che non elimina le dissonanze, ma da esse eleva, perché “siamo molto di più”. È la musica, che Papa Leone XIV loda prendendo la parola al termine della sesta edizione dello spettacolo nato “dal cuore di Papa Francesco”, sotto la direzione artistica di monsignor Marco Frisina, con il Coro della Diocesi di Roma e l’organizzazione di Nova Opera.

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Papa Leone XIV in Aula Paolo VI
Papa Leone XIV in Aula Paolo VI   (@Vatican Media)

Il dono universale della musica

Ad animare gli oltre ottomila spettatori invitati attraverso il Dicastero per il Servizio della Carità e grazie alla collaborazione di numerose realtà caritative e associazioni di volontariato è la musica del cantante canadese Michael Bublé. Un’alternanza tra i suoi brani più famosi e canti tradizionali natalizi al termine della quale il Pontefice pronuncia un saluto esaltando le melodie che, nel corso della serata, toccano “i nostri animi”, ricordando una verità fondamentale e il valore inestimabile della musica:

Non un lusso per pochi, ma un dono divino accessibile a tutti: ricchi e poveri.

Il Papa saluta i partecipanti al Concerto per i Poveri
Il Papa saluta i partecipanti al Concerto per i Poveri   (@VATICAN MEDIA)

Le realtà impegnate nel concerto

"Michael Buble, your italian is wonderful, thank you so much!", "Michael Bublé, il tuo italiano è fantastico, grazie mille!", è il saluto iniziale del Papa al cantante, che ringrazia quindi tutti i presenti, tra cui il cardinale vicario generale per la Diocesi di Roma, Baldo Reina, e il cardinale prefetto del Dicastero per il Servizio della Carità, Konrad Krajewski. Nell’esprimere gratitudine all’Elemosineria Apostolica, Leone XIV ricorda le già citate realtà collaborative che si sono impegnate per la realizzazione dell’evento. Tra di esse figurano la Caritas di Roma, la Comunità di Sant’Egidio, il Sovrano Militare Ordine di Malta, il Circolo San Pietro, il Centro Astalli per i Rifugiati, l’ACLI di Roma e la Comunità Giovanni XXIII.

Il suo “grazie” si estende anche a quanti hanno riempito di note e melodie, “con arte e passione”, l’Aula Paolo VI: il Coro della Diocesi di Roma guidato dal Maestro mons. Marco Frisina, insieme alla Nova Opera Orchestra. Senza dimenticare la Fondazione Nova Opera e tutti i “partner” che hanno reso possibile il concerto.


"Sì, la musica può elevare il nostro animo!"

“Cari amici”, afferma Leone XIV, “la musica è come un ponte che ci conduce a Dio”. Dalle corde degli strumenti sgorgano note che muovono le corde del cuore, le più profonde dell’animo, elevandolo e trasformando i “moti più intimi” in un’ideale scala che “collega la terra e il cielo”.

Sì, la musica può elevare il nostro animo! Non perché ci distrae dalle nostre miserie, perché ci stordisce o ci fa dimenticare i problemi e le situazioni difficili della vita, ma perché ci ricorda che non siamo solo questo: siamo molto di più dei nostri problemi e dei nostri guai, siamo figli amati da Dio!

Le armonie del Natale

Il Natale, infatti, è la festa che riempie l’animo di canti tradizionali capaci di superare ogni barriera linguistica e culturale. Un Mistero che sarebbe difficile celebrare senza un degno accompagnamento musicale. Del resto, è lo stesso Vangelo a parlare di un “grande concerto di angeli” che accompagna la nascita di Gesù nella stalla di Betlemme.

E chi ha ascoltato quel concerto? A chi sono apparsi gli angeli? Ai pastori, che vegliavano di notte per fare la guardia al loro gregge.

Papa Leone XIV in Aula Paolo VI
Papa Leone XIV in Aula Paolo VI   (@Vatican Media)

"Gesù è il canto d'amore di Dio per l'umanità"

L’Avvento diventa così tempo di preparazione a quel canto “d’amore di Dio, che è Gesù Cristo”. “Impariamolo bene”, esorta Leone XIV, invitando a non appesantire gli animi con “interessi egoistici” o “preoccupazioni materiali”, ma a risvegliarli nell’attenzione verso il prossimo.

Sì, Gesù è il canto d’amore di Dio per l’umanità. Ascoltiamo questo canto! Impariamolo bene, per poterlo cantare anche noi, con la nostra vita.

Contemplare l'Incarnazione attraverso le melodie

Si tratta della prima volta in cui un Pontefice presenzia a un’edizione del Concerto con i Poveri, che negli anni ha visto succedersi artisti del calibro di Hans Zimmer, Ennio Morricone e Nicola Piovani, e che per l’edizione di quest’anno ha visto la conduzione affidata all’attrice e presentatrice Serena Autieri. Il Pontefice viene accolto dal Coro della Diocesi di Roma e la Nova Opera Orchestra con Tu sei Pietro, cui fa seguito una sequenza di brani che aprono alla contemplazione del Mistero dell’Incarnazione: Puer natus est nobis, antifona natalizia tra le più antiche, seguita da Quando nascette Ninno, celebre pastorale di sant’Alfonso Maria de’ Liguori interpretata da Serena Autieri, e da una esecuzione di Joy to the World. Il programma prosegue con Gloria in cielo, composizione tratta dal Laudario di Cortona ispirata all’annuncio degli angeli, e con The First Nowell, che accompagna il passaggio alla seconda parte della serata.

L'attrice e conduttrice Serena Autieri
L'attrice e conduttrice Serena Autieri   (@Vatican Media)

L'esibizione di Michael Bublé

Ad essa prende parte Michael Bublé, che propone la sua celebre Feeling Good, accompagnata da un arrangiamento sinfonico che esalta il dialogo tra la sua voce e l’orchestra. "Questo è davvero il momento più importante della mia vita e della mia carriera. Sono così grato", afferma un emozionato Bublé, che invita tutti i presenti ad unirsi a lui in un unico insieme di voci. "Non vorrei cantare da solo", afferma, esortando a non prestare troppa attenzione a pronunciare correttamente tutte le parole, o ad armonizzarle con la giusta intonazione. "Non importa, questa è la nostra serata!", dice, prima di proseguire con la scaletta, comprendente anche la canzone L.O.V.E. e i celebri brani natalizi It’s Beginning to Look a Lot Like Christmas e Silent Night. Bublé rende omaggio al direttore d’orchestra e compositore statunitense Duke Ellington con una rilettura di Don’t Get Around Much Anymore.

L'esibizione di Michael Bublé
L'esibizione di Michael Bublé   (@Vatican Media)

Il momento clou è l’interpretazione dell’Ave Maria, eseguita in latino con un arrangiamento corale e orchestrale pensato per l’Aula Paolo VI. Un brano che, come spiegato dallo stesso cantante nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento, è stato richiesto dal Papa. Il concerto include anche una cover di Bring It On Home to Me di Sam Cooke e una versione rivisitata di Always On My Mind, che chiude l'esibizione di un Bublé visibilmente emozionato. Dopo il saluto del Pontefice, mentre alcuni dei bisognosi presenti gli stringono la mano, c'è tempo per un ultimo brano: il celebre canto natalizio Feliz Navidad


La sostenibilità del concerto

Al termine del concerto viene offerta una cena calda d’asporto per oltre 3.000 persone. Un evento che, nell'ottica di renderlo sempre più sostenibile, ha visto Nova Opera collaborare con l’impresa AzzeroCO₂ e sostenere l’associazione “I Patriarchi della Natura”, impegnata nella tutela del patrimonio arboreo nazionale. Come gesto simbolico, il Vaticano accoglierà un cipresso di San Francesco, discendente diretto di un esemplare secolare di Verucchio, mentre il concerto in sé contribuirà alla piantumazione di 1.000 nuovi alberi nei progetti di sostenibilità ambientale e sociale di Treedom: 950 alberi saranno piantati in Guatemala, in collaborazione con comunità locali (tra cui 150 alberi di cacao e 250 di caffè), insieme a 100 mangrovie nella Barra de Motagua, area ad altissima biodiversità; 50 olivi saranno invece piantati in Campania, su terreni confiscati alle mafie, sostenendo percorsi di riscatto sociale e ambientale.

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Le immagini del Concerto con i Poveri in Aula Paolo VI
06 dicembre 2025, 18:50