Il Papa alla Biblioteca del Senato visita la mostra sulla Bibbia di Borso d’Este
Salvatore Cernuzio – Roma
“Viva il Papa”, “Papa Leone!” e anche “Forza Roma!”. Intorno all’elefantino, la nota statua in marmo dell’obelisco posizionato sulla groppa di un elefante, simbolo di Piazza della Minerva, si era creata una piccola folla di persone appena saputo che stava per arrivare il Papa. Leone XIV, intorno alle 14.45 di oggi, è arrivato nella Biblioteca del Senato per visitare privatamente la mostra, allestita nella Sala Capitolare in occasione del Giubileo, dedicata alla Bibbia di Borso d’Este, il manoscritto miniato in due volumi, realizzati tra il 1455 e il 1461. Una esposizione carica di storia e di significato che rende visibile al pubblico - a cento anni dalla sua prima esposizione pubblica - un’opera mostrata solo in occasioni rarissime.
Pranzo nella Nunziatura italiana
Il Papa vi è giunto dopo aver trascorso il pranzo nella Nunziatura Apostolica presso lo Stato Italiano, in via Po, in vista delle festività natalizie. Subito dopo in auto ha raggiunto il centro di Roma, alle spalle del Pantheon, per fare ingresso al Palazzo della Minerva. Ad accoglierlo il presidente del Senato, Ignazio La Russa, accompagnato dal segretario generale del Senato, Federico Silvio Toniato. Accanto al Pontefice, c’era il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin.
La visita
Nella Sala dello Schedario, come informa la Sala Stampa della Santa Sede sul suo canale Telegram, Leone XIV ha salutato brevemente i vice presidenti, i questori e i presidenti dei Gruppi del Senato. Poi ha scoperto il velo posto sull’immagine del Bambino Gesù nel Presepe tradizionale. Accompagnato da La Russa e Toniato, ha quindi raggiunto la Sala Capitolare, dove è allestita la mostra. Lo stesso Toniato ha spiegato al Papa il percorso che racconta la genesi di quest’opera e ha illustrato la copia messa a disposizione dei visitatori per permettere loro di sfogliare il manufatto (l’originale è esposto in una teca). Anche Leone ha toccato quelle pagine della Bibbia.
Il saluto della gente e il canto del coro
Il tutto è durato circa una ventina di minuti. La Russa ha donato al Papa una martinella, la campanella con cui il presidente del Senato richiama all’ordine in aula, personalizzata e con una dedica. Un’altra dedica l’ha lasciata Leone XIV firmando il libro d’onore. Intorno alle 15.02 quindi l’uscita da Palazzo della Minerva tra i cori e i saluti della gente e il canto tradizionale dell’Adeste Fideles intonato dal Coro polifonico di Palazzo Madama.
“È stato un grande onore – ha detto La Russa ai cronisti fuori dalla Biblioteca - un momento di raccoglimento per i credenti e credo anche per i non credenti per quello che la figura del Papa rappresenta come anelito di amore e di pace, specie in vicinanza del Santissimo Natale”.
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