Fondazione Ratzinger-Benedetto XVI, i vincitori dei premi "Ragione Aperta"
Vatican News
Martedì 30 settembre, alle ore 16.30, nella Casina Pio IV in Vaticano – sede della Pontificia Accademia delle Scienze – si terrà la cerimonia di premiazione della VII edizione dei premi “Ragione Aperta”. Il riconoscimento – nato dalla collaborazione tra l’Università Francisco de Vitoria di Madrid e la Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI – va ad opere che affrontano in modo approfondito questioni antropologiche, etiche, epistemologiche e di significato con un approccio integrato tra scienza, filosofia e teologia. La cerimonia di premiazione sarà presieduta dal cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Sono previsti gli interventi di padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI e del professor Daniel Sada, rettore dell’Università Francisco de Vitoria. A seguire, la consegna dei premi decretati dalla giuria internazionale, scelti fra 410 candidature da 63 università di tutto il mondo.
Allargare gli orizzonti della ragione
Il Premio nasce dall’intuizione di Benedetto XVI circa la necessità di allargare gli orizzonti della ragione, superando la “frammentazione della conoscenza” e “l’eccessiva specializzazione” che spesso limitano la ricerca di senso. L’obiettivo è insistere quindi sulla necessità di avere una visione “ampia e aperta della ragione” e del suo esercizio nella ricerca della verità e della risposta alle domande fondamentali sull’umanità e sul suo destino.
Riconoscimenti in "Ricerca" e "Docenza"
Si candidano al Premio, quindi, lavori accademici che abbiano interrogato ed esplicitamente inglobato la riflessione su antropologia, epistemologia, etica e il significato profondo che esiste all’interno della scienza specifica. Sono previste per il Premio due categorie: Ricerca e Docenza. La categoria “Ricerca” include pubblicazioni scientifiche che si occupano di affrontare le questioni antropologiche, epistemologiche, etiche e di senso di una particolare scienza o disciplina. Le opere devono essere originali, anche se possono essere basate su ricerche o pubblicazioni precedenti. La categoria “Docenza” include la presentazione di programmi accademici (guide didattiche, piani di studio) che spiegano in dettaglio come si integrano, nell’insegnamento della scienza o disciplina particolare, le questioni antropologiche, epistemologiche, etiche e di significato. Le opere presentate in questa categoria devono essere originali e sviluppate nelle rispettive Istituzioni, accompagnate da una presentazione che comprende l’esposizione dei risultati o le esperienze emerse durante l’attuazione dei programmi previsti.
Oltre 400 lavori pervenuti
I lavori pervenuti all’attenzione della giuria internazionale – redatti in inglese, in spagnolo, o in italiano – sono stati in ogni edizione oltre un centinaio (nella presente edizione, come già menzionato, oltre 400), di studiosi di varie decine di università di molti differenti Paesi. Vari e molto diversi gli argomenti dei lavori: scienze giuridiche, economiche e sociali; scienze della comunicazione; scienze fisiche, biologiche, ambientali, biomediche e della salute; ingegneria e architettura; scienze umanistiche, filosofia e teologia. Oltre ai Premi propriamente detti, può essere attribuita una “menzione d’onore” a lavori ritenuti particolarmente degni di attenzione.
La giuria dei premi
La giuria di questa edizione era composta da esperti di fama internazionale nei campi della filosofia, della teologia, della scienza e dell’educazione: oltre ai già menzionati padre Federico Lombardi e Daniel Sada era presente in giuria Marta Bertolaso, docente di Filosofia della scienza presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma. Paolo Benanti, teologo, ingegnere ed esperto di etica della tecnologia, membro della Pontificia Accademia per la Vita e consulente del Vaticano per l’Intelligenza artificiale. Rafael Vicuña, dottore in Biologia molecolare, accademico della Pontificia Università Cattolica del Cile (Santiago del Cile) e membro della Pontificia Accademia delle Scienze. Javier Prades, teologo e già rettore dell’Università Ecclesiastica San Dámaso (Madrid, Spagna), esperto di dialogo tra fede e ragione, membro della Commissione Teologica Internazionale. Stefano Zamagni, economista, già professore all’Università di Bologna e già presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, esperto in economia civile e sviluppo umano integrale.
Il vincitore della categoria "Docenza"
Il riconoscimento nella categoria "Docenza" è andato al Programa de Grandes Libros de la Universidad de Navarra, di José María Torralba (Università di Navarra). Questo programma, attuato nelle Facoltà di Giurisprudenza e Medicina, integra la lettura di classici della filosofia e della letteratura come parte del curriculum. Attraverso seminari e lezioni magistrali, favorisce una formazione sapienziale che mette in dialogo le scienze particolari con le domande fondamentali sull’essere umano, la verità e il significato.
I vincitori della categoria "Ricerca"
Per la categoria "Ricerca", sono invece stati premiati: Body and Identity: A History of the Empty Self, di Angela Franks (St. John’s Seminary, Boston). Un viaggio storico-filosofico attraverso il concetto di identità dall’antichità alla modernità, che rivela come la perdita del fondamento trascendente abbia generato una crisi di identità contemporanea. The Polycentric Republic: A Theory of Civil Order for Free and Diverse Societies, di David Thunder (Università di Navarra). Propone un’alternativa allo Stato moderno basata su una “repubblica policentrica”, in cui associazioni diverse collaborano in libertà e pluralità alla costruzione del bene comune. Thomistic Philosophy in the Face of Evolutionary Fact, di Juan Eduardo Carreño (Universidad de los Andes, Cile). Offre una rigorosa integrazione tra l’evoluzione biologica e la filosofia tomistica, proponendo un approccio metodologico e concettuale che incorpora i contributi scientifici in una visione sapienziale.
Le menzioni d'onore
A ricevere una menzione d'onore sono stati: Insolente belleza. Una propuesta de apreciación del arte contemporáneo, di Pablo López Raso (Universidad Francisco de Vitoria). Una difesa del percorso estetico come via verso il trascendente, recuperando la capacità dell’arte contemporanea di aprire domande su significato, identità e verità. Educación aumentada. Desafíos de la educación en la era de la inteligencia artificial, di Santiago Bellomo (Universidad Austral, Argentina). Analizza criticamente l’impatto dell’Intelligenza artificiale sull’educazione e propone una pedagogia rinnovata che integra l’umanesimo classico con una ragione aperta e critica.
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