Un uomo palestinese tra le macerie di un edificio bombardato durante un attacco israeliano, ad ovest di Gaza City Un uomo palestinese tra le macerie di un edificio bombardato durante un attacco israeliano, ad ovest di Gaza City

Sanzioni blande, che non bloccano la strage

L’Europa e le misure proposte contro Israele

Andrea Tornielli

La Commissione Europea ha presentato mercoledì 17 settembre alcune misure per cercare di fermare la tragedia in corso a Gaza. Continuiamo a vedere immagini strazianti di un intero popolo costretto all’esodo sotto le bombe, immagini di bambini uccisi. Continuiamo ad ascoltare i ripetuti appelli di Papa Leone XIV che al termine dell’udienza generale ha rinnovato l’appello a rispettare pienamente il diritto umanitario internazionale esprimendo vicinanza al popolo palestinese che "continua a vivere nella paura e a sopravvivere in condizioni inaccettabili, costretto con la forza a spostarsi ancora una volta dalle proprie terre".

 

Di fronte a tutto questo, le proposte della UE - che ancora devono essere approvate - appaiono modeste. Ci sono misure i cui effetti rischiano di rendere problematica la vita delle popolazioni, mancano altre che, invece, potrebbero incidere direttamente sul conflitto: sono le restrizioni al commercio delle armi. Quelle armi che oggi vengono usate nei raid contro altri Paesi confinanti. Nel pacchetto di proposte europee, infatti, non ci sono misure sulla fornitura di armi ed equipaggiamenti militari.

 

Restano tristemente attuali le parole pronunciate lo scorso 26 giugno da Papa Leone: "Come si può continuare a tradire i desideri di pace dei popoli con le false propagande del riarmo, nella vana illusione che la supremazia risolva i problemi anziché alimentare odio e vendetta? La gente è sempre meno ignara della quantità di soldi che vanno nelle tasche dei mercanti di morte e con le quali si potrebbero costruire ospedali e scuole; e invece si distruggono quelli già costruiti!".

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

18 settembre 2025, 16:00