Venezuela, Parolin: "Costruire la pace sui fondamenti di giustizia e libertà"
Johan Pacheco – Città del Vaticano
"I nostri cuori sono pieni della stessa gioia che abbiamo provato ieri in Piazza San Pietro, perché il Venezuela ha i suoi primi santi. Non uno, ma due: santi per tutti". Il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, ha celebrato questa mattina, nella Basilica di San Pietro, la Messa di ringraziamento per i primi santi venezuelani canonizzati domenica da Papa Leone XIV: San José Gregorio Hernández Cisneros e Santa Maria Carmen Rendiles Martínez. Il porporato ha voluto così partecipare personalmente alla gioia della Chiesa del Venezuela, Paese in cui è stato nunzio apostolico per cinque anni. Alla celebrazione, presso l'Altare della Cattedra, animata dal Coro Simón Bolívar del Sistema Orchestrale Venezuelano, hanno preso parte vescovi e sacerdoti venezuelani, autorità e gruppi di pellegrini venuti a Roma per la canonizzazione.
Presenza guaritrice e genio femminile
Nell'omelia, soffermandosi sulla prima lettura (Isaia 58,6-11), il cardinale ha affermato che i due santi, "con una sola voce", rispondono all'invito del testo biblico: "Condividete il pane con l'affamato, date alloggio ai senzatetto, vestite chi vedete nudo e non voltate le spalle alla vostra carne, cioè non concentratevi su voi stessi, cercando solo ed egoisticamente il vostro benessere, ignorando coloro che soffrono nel corpo e nello spirito". In San José Gregorio Hernández, "lo vediamo sollecito camminare per le strade della città, portando la luce della medicina, ma anche il balsamo della consolazione. Molti dicevano che la sua sola presenza era guarigione", ha detto Parolin. Mentre con Santa María Carmen "la Chiesa desidera rendere omaggio a una donna forte, che lavora e costruisce, e che garantisce la trasmissione della fede alle generazioni a lei affidate. In lei, la Chiesa celebra la forza del genio femminile venezuelano". Richiamando la seconda lettura, la prima lettera di San Giovanni Apostolo (3,14-18): "Solo amando i fratelli si passa dalla morte alla vita. 'Chi non ama rimane nella morte'", Parolin ha sottolineato che proprio questo è il "messaggio che San José Gregorio e Madre Carmen hanno eroicamente attualizzato nel loro tempo. Ci chiamano a viverlo a nostra volta, seguendo l'esempio del Maestro e Signore e l'esempio che ci hanno offerto".
Appello al Venezuela
"Solo così, caro Venezuela", solo cioè ascoltando la Parola del Signore che chiama a "spezzare le pressioni ingiuste, a spezzare i catenacci, a liberare gli oppressi, a distruggere tutte le trappole", si può passare "dalla morte alla vita", ha detto il segretario di Stato. "Solo così, caro Venezuela, la tua luce brillerà nelle tenebre, la tua oscurità diventerà mezzogiorno"; "solo così, caro Venezuela, potrai rispondere alla tua vocazione per la pace, se la costruirai sui fondamenti della giustizia, della verità, della libertà e dell'amore, rispettando i diritti umani, creando spazi di incontro e di convivenza democratica, dando priorità a ciò che unisce e non a ciò che divide, cercando i mezzi e le opportunità per trovare soluzioni comuni ai grandi problemi che ti riguardano, ponendo il bene comune come obiettivo di ogni attività pubblica".
La preghiera ai due nuovi santi
A conclusione dell'omelia, il porporato ha sottolineato che "la canonizzazione di José Gregorio Hernández e di Madre Carmen è un kairos, un momento opportuno per intraprendere questo cammino. Non lasciatelo passare invano! Che i nuovi santi intercedano affinché possiate proseguire con speranza e determinazione". Da qui l'invocazione: "San José Gregorio e Santa Madre Carmen, pregate per noi!".
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