“Dalle radici alle stelle”, un'installazione per riscoprire il senso dell’educare

Tra le architetture rinascimentali di Santo Spirito in Sassia l’educazione diventa un’esperienza artistica e contemplativa: un viaggio tra memoria e futuro. Il 31 ottobre, dalle 9 alle 18, le Corsie Sistine ospitano "Dalle Radici alle Stelle. Un cammino nell’educazione", installazione nata per il Giubileo del Mondo Educativo promosso dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede

Maria Milvia Morciano – Città del Vaticano

Un’antica corsia rinascimentale, suoni cosmici e un colonnato di cipressi che si innalzano verso la luce, racchiuso da due opere simili a méte da cui partire e giungere: in questo luogo di Roma, dall’antica tradizione ospedaliera, l’educazione diventa esperienza percettiva, riflessione teologica e gesto artistico. Nelle Corsie Sistine di Santo Spirito in Sassia, a pochi passi da San Pietro, prende forma un percorso che lega fede, arte e pedagogia, ispirato alla Gravissimum Educationis, la Dichiarazione conciliare di Paolo VI sul valore dell’educare. L’occasione è il Giubileo del Mondo Educativo che, dopo l’incontro di Papa Leone XIV nell’Aula Paolo VI con gli studenti e quello odierno in Piazza San Pietro con gli educatori, diventa opportunità artistica con l’apertura al pubblico dell’installazione Dalle Radici alle Stelle, curata dal regista Andrea Chiodi insieme agli artisti Adriano Attus e Tommaso Spazzini Villa.

Il cardinale José Tolentino de Mendonça e Andrea Chiodi
Il cardinale José Tolentino de Mendonça e Andrea Chiodi   (© Francesco Gili)

L’arte come forma di pensiero

Per il regista Andrea Chiodi, che ha concepito il progetto su invito del Dicastero, la sfida era tradurre in linguaggio visivo e sonoro un testo denso di dottrina e di storia. “Il documento Gravissimum educationis aveva bisogno di essere riraccontato”, spiega. “Siamo partiti dall’opera di Tommaso Spazzini Villa e dal tema delle costellazioni di Adriano Attus. Così è nata l’idea di un itinerario che unisse le due immagini: dalle radici alle stelle". 

Ascolta l'intervista ad Andrea Chiodi

Il percorso si compone di dodici tappe – dodici alberi, dodici stelle, dodici video – corrispondenti ai punti del documento conciliare. “Tra le radici e le stelle di ogni albero abbiamo inserito video, alcuni realizzati con strumenti di intelligenza artificiale, per restituire l’attualità di quelle parole attraverso volti e immagini dal mondo".

Il luogo e la sua memoria

L’installazione occupa l’intera lunghezza delle Corsie Sistine di Santo Spirito in Sassia, primo ospedale d’Europa, costruito nel Quattrocento su progetto di Baccio Pontelli per volere di Sisto IV. Uno spazio carico di simboli, scandito da pilastri, nicchie e affreschi che raffigurano profeti e apostoli, oggi trasformato in un paesaggio di luce e suono.
“È un luogo straordinario”, osserva Chiodi, “spesso sconosciuto, ma di una bellezza che invita al raccoglimento. Qui il visitatore è immerso nei suoni del cosmo, nei versi della Divina Commedia, nelle parole del Papa e nelle voci dei bambini: tutto concorre a costruire un’esperienza che si ascolta più che si guarda”.

L'installazione nelle Corsie Sistine
L'installazione nelle Corsie Sistine


Il linguaggio dei numeri e delle stelle

L’artista Adriano Attus, che affianca Chiodi nella realizzazione dell’installazione - che tra l'altro ha anche ideato il logo del Giubileo, una “E” formata da stelle gialle su fondo blu - porta in mostra il suo Planetario numerico figurato, un lavoro iniziato durante la pandemia. “In quel periodo i numeri erano associati alla paura. Ho voluto restituire loro armonia, disegnandoli come stelle. Ogni cifra da 1 a 100 diventa una forma geometrica costruita da punti equidistanti, secondo l’antica teoria dei numeri figurati pitagorici”.  Per il Giubileo, Attus ha utilizzato il blu e il giallo – colori del tema Costellazioni di Speranza – e ha dipinto a mano 5050 punti: “Dietro i numeri ci sono persone, storie, studenti. Ricordarlo è fondamentale: la bellezza e l’armonia dei numeri ci parlano della responsabilità educativa che unisce 72 milioni di studenti nel mondo cattolico”.

Ascolta l'intervista ad Adriano Attus
Il cardinale José Tolentino de Mendonça e l'artista Adriano Attus
Il cardinale José Tolentino de Mendonça e l'artista Adriano Attus   (© Francesco Gili)


Il pensiero e la voce della Chiesa

Nel sessantesimo anniversario della Gravissimum Educationis, papa Leone XIV, nella Lettera Apostolica Disegnare nuove mappe di speranza, invita a “intrecciare tradizione e futuro senza contraddizioni”. Il documento conciliare, definito dal cardinale José Tolentino de Mendonça “un atto di grande cultura”, è posto al centro di questa riflessione artistica e pedagogica. “Papa Leone ci ricorda che l’educazione è uno dei più alti atti di carità”, ha dichiarato il prefetto del Dicastero.

Ascolta l'intervista al cardinale José Tolentino de Mendonça


L’esperienza immersiva

L’allestimento di Chiodi inizia con un tappeto sonoro ispirato al “rumore di fondo” del cosmo, elaborato elettronicamente. Le frequenze siderali dialogano con le voci e con i testi, trasformando lo spazio in un ambiente percettivo in cui la dimensione spirituale si accorda con la ricerca scientifica. Dalle radici della Divina Commedia - attraversate dall’opera grafica di Spazzini Villa - il visitatore è guidato verso le stelle, metafora dei fondamenti dell’educazione cattolica e della tensione dell’uomo verso la conoscenza.

Il Planetario numerico di Adriano Attus
Il Planetario numerico di Adriano Attus   (© Francesco Gili)


Un gesto di gratitudine e di speranza

L’installazione è visitabile il 31 ottobre, dalle 9 alle 18, nelle Corsie Sistine di Santo Spirito in Sassia. Nello stesso giorno, alle 11, Papa Leone XIV ha incontrato educatori e formatori per ringraziarli del loro impegno e rinnovare il mandato educativo della Chiesa. Nel silenzio vibrante dell’antico ospedale, arte, suono e parola si fondono in un unico racconto: dalle radici che affondano nella terra della tradizione alle stelle che orientano il cammino dell’educazione universale.

L'opera di Tommaso Spazzini Villa
L'opera di Tommaso Spazzini Villa

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31 ottobre 2025, 16:49