Due arazzi di Raffaello tornano eccezionalmente in Cappella Sistina
Paolo Ondarza - Città del Vaticano
Due dei dieci celebri arazzi disegnati da Raffaello tornano eccezionalmente nella Cappella Sistina. Rappresentano Il Martiro di Santo Stefano e La Pesca Miracolosa. L'occasione è data dalla visita dei Reali d'Inghilterra in Vaticano e dalla preghiera ecumenica per la cura del Creato, presieduta da Papa Leone XIV nella Cappella Magna, sede del Conclave.
In Vaticano fino al 4 novembre
L'omaggio al Re Carlo III che, presso il Victoria and Albert Museum possiede sette dei cartoni di Raffaello su cui furono realizzati i raffinati arazzi, fornisce anche un'occasione unica per tutti i visitatori dei Musei Vaticani. Fino al 4 novembre prossimo, infatti, potranno ammirare i due capolavori nella sede per cui furono pensati e commissionati da Papa Leone X nel secondo decennio del Cinquecento.
Per le pareti inferiori della Sistina
Le opere tessili erano destinate a decorare la parte inferiore delle pareti del sacello, predisposta con ganci per il loro allestimento. In continuità con l'ambizioso concetto iconografico degli affreschi quattrocenteschi, eseguiti sotto Sisto IV, e della volta michelangiolesca, realizzata per Giulio II, Papa Medici incaricò Raffaello Sanzio di ideare i cartoni raffiguranti le storie degli apostoli Pietro e Paolo. La traduzione in arazzo fu affidata invece alla bottega del celebre arazziere di Bruxelles Pieter Van Aelst, che ne curò la tessitura con filati di seta, oro e argento.
Capolavori unici
Entro il 1515 i cartoni furono completati e inviati nelle Fiandre per la realizzazione degli arazzi. Nel 1519 sette dei dieci panni giunsero a Roma e furono esposti nella Cappella Sistina il 26 dicembre, in occasione della festa di Santo Stefano. Lo sfarzo dei materiali, la raffinatezza dell’esecuzione e la novità del linguaggio figurativo raffaellesco suscitarono l’ammirazione generale, come attestano le cronache dell'epoca. Gli ultimi tre arazzi arrivarono invece entro il 1521, poco prima della morte di Leone X. La serie dei dieci arazzi raffaelleschi rappresenta un capolavoro assoluto dell’arte tessile rinascimentale, celebrato già da Giorgio Vasari come “opera più tosto di miracolo che d’artificio umano”.
A rotazione gli arazzi di Raffaello vengono esposti nella sala della Pinacoteca Vaticana dedicata all'urbinate. Nei giorni scorsi il panno con la Conversione di Saulo è stato allestito temporaneamente nel Palazzo Papale di Castel Gandolfo dove dialoga con la mostra "In difesa del Papa", dedicata alle armature pontificie del XVI e XVII secolo.
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