Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato (foto d'archivio) Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato (foto d'archivio)

Gaza, Parolin: la Santa Sede piena di speranza che il piano di pace funzioni

Il segretario di Stato risponde alle domande dei giornalisti a margine della presentazione del nuovo Rapporto sulla Libertà Religiosa nel Mondo realizzato da ACS. Esprime “preoccupazione” per le recenti violenze in Medio Oriente dopo la tregua e definisce inaccettabile l’accanimento verso i cristiani in Cisgiordania. Il porporato preoccupato anche per gli “atti di intimidazione verso la libera stampa” dopo l’attentato al giornalista Ranucci

Vatican News

La Santa Sede “è preoccupata” per la tregua a Gaza che sembra già essere ‘finita’ con le violenze degli ultimi giorni, ma “è piena di speranza che il Piano di pace possa funzionare”. Così il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, si pronuncia sulla situazione in Terra Santa a margine della presentazione ufficiale dell'ultima edizione del Rapporto sulla Libertà Religiosa nel Mondo (RFR), realizzato da Aiuto alla Chiesa che Soffre. Il porporato risponde alle domande dei cronisti fuori dal Pontificio Istituto Augustinianum; tra queste, una richiesta di commento sulle vessazioni che vivono i cristiani in Cisgiordania, in particolare nel villaggio di Taybeh, da parte dei coloni israeliani. “Certamente lì il problema è molto complesso, però non riusciamo a capire come mai questi cristiani che vivono la loro vita normale possano essere oggetto di tanto accanimento nei loro confronti”, afferma Parolin. “Parlare di persecuzione è un po’ problematico, ma certamente sono situazioni che non possiamo accettare”.

Rispetto di ogni persona e comunità

Come Santa Sede, ha aggiunto il cardinale, si interviene soprattutto attraverso i mezzi diplomatici: "Nelle organizzazioni internazionali e nei rapporti bilaterali con gli Stati noi solleviamo questo tema, queste situazioni di difficoltà e crisi. Questi sono i nostri mezzi per intervenire: richiamare a questi principi e chiedere che vengano applicati alla vita quotidiana". "L'articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti umani - ha proseguito Parolin - forse è uno degli articoli meno osservati e meno messi in pratica. Eppure noi crediamo che questo proprio è il fondamento del rispetto dei diritti umani perché tocca la coscienza di ogni persona. E quindi la preoccupazione è grande appunto perché non si mette in pratica appunto questo diritto di ogni persona e di ogni comunità".

Violenze contro i cristiani in Nigeria

Spostando invece lo sguardo all’Africa e alla forte ondata di odio e violenze che colpisce i cristiani in zone della Nigeria, il cardinale Parolin - citando interlocutori locali - chiarisce che quello nigeriano “non è un conflitto religioso, è più un conflitto di tipo sociale, per esempio tra gli allevatori e gli agricoltori”. “Teniamo conto che anche in Nigeria sono molti musulmani che sono vittime di questa intolleranza”, evidenzia il porporato. “Questi sono gruppi estremisti che non fanno distinzione per portare avanti il loro scopo, i loro obiettivi. Usano la violenza nei confronti di tutti quelli che li ritengono oppositori”.

Intimidazioni alla libera stampa

Riflettendo infine sul concetto di libertà religiosa ma anche su quello di libertà in generale, Parolin afferma che “è una fonte di grande preoccupazione che ci possano essere questi atti di intimidazione nei confronti della libera stampa”. Il riferimento è all’attentato di giovedì scorso al giornalista Sigfrido Ranucci, conduttore della trasmissione italiana Report, con un ordigno esploso davanti alla sua abitazione. Il segretario di Stato, esprimendo anzitutto “solidarietà a chi è stato oggetto di questa intimidazione”, dice: “Rischiamo di vivere sempre più in un clima di intolleranza, dove le libere espressioni non sono più accettate. Noi – ribadisce - vogliamo che tutti possano esprimere il loro punto di vista con rispetto e con oggettività, ma che tutti possano esprimersi senza essere oggetto di questo tipo di minacce”.

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21 ottobre 2025, 10:35