Accordo tra la Biblioteca Vaticana e la Bibliothèque nationale de France
Paolo Ondarza - Città del Vaticano
Incoraggiare lo scambio professionale, la cooperazione digitale e la realizzazione di iniziative culturali e scientifiche congiunte tra la Biblioteca Apostolica Vaticana (BAV) e la Bibliothèque nationale de France (BNF), Questo l’obbiettivo del primo accordo ufficiale di collaborazione sottoscritto tra le due istituzioni lo scorso 17 novembre nella sede dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede. In presenza di diverse personalità francesi e vaticane, il protocollo è stato siglato da Gilles Pécout, Presidente della BNF, e monsignor Giovanni Cesare Pagazzi, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa.
Risultato di una lunga collaborazione
Nei discorsi ufficiali che hanno preceduto la firma, i responsabili delle due istituzioni hanno ricordato la profondità e l'antichità dei legami che uniscono questi due importanti punti di riferimento del patrimonio documentario europeo. Il protocollo è dunque il risultato di una lunga collaborazione che le due parti hanno voluto formalizzare e strutturare. «L’accordo – dichiara monsignor Pagazzi - giunge al termine di un percorso preparatorio a cui hanno contribuito la partecipazione della BNF, e del suo presidente, all'Incontro internazionale delle Biblioteche tenutosi presso la Biblioteca Apostolica Vaticana esattamente un anno fa, così pure la visita del prefetto BAV, monsignor Mauro Mantovani, a Parigi nello scorso maggio 2025”.
Aprire la via a progetti condivisi
La promozione dello scambio professionale, la cooperazione digitale e la realizzazione di iniziative culturali e scientifiche congiunte costituiscono lo scopo del protocollo, insieme al rafforzamento del dialogo scientifico e documentario, con l’obiettivo di aprire la via a progetti di ricerca condivisi. «Il testo – sottolinea il bibliotecario di Santa Romana Chiesa - evidenzia la triplice modalità di cooperazione: professionale, scientifica, culturale».
Due collezioni complementari
Le due biblioteche sono infatti consapevoli della complementarietà di alcune loro collezioni, in particolare nel campo dei manoscritti medievali. Tra le aree individuate per una possibile interazione e sinergia, monsignor Pagazzi cita: «l’esplorazione dei manoscritti biblici e patristici compresi nel fondo antico latino della BAV e nel Fondo regio della BNF; un lavoro comune dedicato alla Biblioteca del Petrarca; il riconoscimento e censimento (al solo scopo di studio e ricerca) degli esemplari a stampa vaticani rimasti in Francia a seguito del periodo napoleonico; la catalogazione del Fondo BAV Penitenzieri, materiale raro e non ancora studiato, per quanto concerne le edizioni afferenti alla sezione francese, soprattutto l'Assistentiae Galliae Societatis Jesu ad usum Poenitentiarum Gallorum; lo studio della cartografia conservata nelle due Istituzioni; progetti di ricerca sul machine learning applicato alle biblioteche».
Diplomazia culturale
L’accordo inoltre prevede il mantenimento di un ritmo di collaborazione: «Altre aree e possibilità verranno individuate attraverso il monitoraggio costante dell'andamento dell'Accordo stesso», precisa l’archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa. La natura dell’accordo non è burocratica, ma rientra a pieno titolo tra le iniziative di quella “diplomazia culturale” al centro della missione della BAV, nella convinzione che la cultura sia una disciplina della pace in grado di aprire porte impensabili. Ne è un altro significativo esempio il memorandum siglato nel 2024 con il Regno del Bahrein.
Amore come atto culturale
«Lo sfondo su cui si è realizzato l’accordo», conclude monsignor Pagazzi, «è l’antica reciproca stima tra le due Istituzioni. Alcuni studiosi hanno tentato di risalire all’origine del verbo greco agapân, amare. Verbo decisivo per i cristiani e non solo. Il verbo non indicherebbe immediatamente donare, aiutare, servire, perdonare. La sua radice profonda è quella dell’indoeuropeo ghabh e sanscrito ghabhasti, cioè mano, presupponendo come significato primitivo quello di salutare amabilmente, darsi la mano in segno di amicizia, dare a ciascuno i dovuti onori. Insomma, il primo lampo di agapân, amare, è onorare, stimare, riconoscere nell’altro una presenza interessante e incantevole da meritare un’esposizione coraggiosa: Enchanté!. Con questo Accordo le due Biblioteche si salutano reciprocamente, dicendosi: Enchanté. Questo cambia tutto: se l’aiuto reciproco e la collaborazione nascono dalla stima, ciascuna Istituzione desidera promuoversi promuovendo l’altra. In tal modo, l’amore diventa anche un atto profondamente culturale».
Erede delle collezioni reali costituite fin dal Medioevo, la Bibliothèque nationale de France ha come missione quella di raccogliere, conservare, arricchire e divulgare il patrimonio documentario nazionale. Parimenti anche la Biblioteca Apostolica Vaticana è una biblioteca di Stato: fondata nel XV secolo è luogo di conservazione e di ricerca appartenente al Papa e in stretto rapporto con il governo e il ministero della Sede Apostolica.
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