Medio Oriente, la Santa Sede: soluzione dei due Stati e tutela dell'Unrwa
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
In Medio Oriente, la Santa Sede “ribadisce il proprio sostegno ai due Stati, Israele e Palestina, che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza, entro confini riconosciuti a livello internazionale”. E deplora “gli attacchi contro le strutture dell’UNRWA”, l’'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso ai rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente, “incluse sedi, scuole e ospedali”. La Santa Sede ritiene la missione dell’Agenzia “essenziale”, e invita tutti gli Stati Membri “a rinnovare e rafforzare il proprio sostegno politico e finanziario”. Con queste parole l’arcivescovo Gabriele Caccia, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, è intervenuto ieri, 13 novembre, alla quarta commissione della 80.ma Assemblea Generale dell’ONU, nel punto all’ordine del giorno dedicato all’UNRWA.
Soluzione dei due stati e multilateralismo
L’arcivescovo ha sottolineato che la Santa Sede è profondamente preoccupata per la drammatica situazione del Medio Oriente, e che “la comunità internazionale deve continuare a lavorare instancabilmente per promuovere pace, stabilità e fraternità per tutti i popoli della Regione”. Ha ribadito il sostegno alla soluzione dei due Stati, e che “un progresso autentico può essere raggiunto solo attraverso il multilateralismo, il dialogo paziente e una cooperazione inclusiva, non attraverso l’uso della forza”.
La missione UNRWA a favore dei rifugiati palestinesi
Riguardo all’UNRWA, il rappresentante della Santa Sede ha ricordato che da più di 70 anni svolge la sua missione, affidatale dall’ONU, in Libano, Siria, Giordania e Palestina, continuando a fornire soccorso d’emergenza e assistenza umanitaria completa sotto forma di istruzione, assistenza sanitaria, aiuti alimentari e servizi sociali. L’Agenzia offre “speranza, protezione e la possibilità di una vita dignitosa” ai più vulnerabili, bambini, donne e anziani. La Santa Sede esprime quindi “dolore” e offre preghiere “per le numerose vittime tra il personale dell’UNRWA” che stavano “compiendo il proprio dovere”. Al tempo stesso chiede “che il diritto internazionale umanitario sia rispettato e che sia garantito un accesso sicuro, continuo e senza ostacoli agli aiuti umanitari”, che è sia un dovere morale, sia un obbligo giuridico.
Rafforzare il sostegno politico e finanziario all'Agenzia
È fondamentale, per la Santa Sede, che il lavoro dell’UNRWA “rimanga solidamente radicato nei principi di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza”, che devono guidare il reclutamento, la gestione e le attività del personale locale. Solo così l’Agenzia potrà continuare a essere “uno strumento affidabile di solidarietà e pace”, e garantire “la sopravvivenza di centinaia di migliaia di palestinesi che altrimenti non avrebbero altra fonte di aiuto”. Per questo, ha ribadito Caccia, la Santa Sede “invita tutti gli Stati Membri a rinnovare e rafforzare il proprio sostegno politico e finanziario all’UNRWA”. E sottolinea l’importanza di salvaguardare il mandato dell’Agenzia Onu, per cui “qualsiasi considerazione riguardante una sua modifica dovrebbe avvenire nel contesto dell’Assemblea Generale, riflettendo la volontà collettiva e la responsabilità condivisa di tutti gli Stati Membri”.
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