La Santa Sede sollecita la restituzione dei bimbi ucraini alle loro famiglie La Santa Sede sollecita la restituzione dei bimbi ucraini alle loro famiglie

La Santa Sede all’Onu: i bambini ucraini tornino alle loro famiglie

La missione di Osservazione permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite prosegue il suo impegno, anche attraverso il cardinale Matteo Zuppi, per il rientro dei piccoli. Sollecitato anche il rilascio dei prigionieri di guerra. A New York, passa la risoluzione che chiede la restituzione immediata, sicura e incondizionata, di tutti i minori ucraini “che sono stati trasferiti o deportati con la forza”

Vatican News

La Santa Sede proseguirà i suoi sforzi affinché i bambini ucraini ritornino alle loro famiglie, anche “attraverso l'impegno dell'inviato speciale del Santo Padre per le questioni umanitarie in Ucraina, il cardinale Matteo Zuppi”, e affinché siano rilasciati i prigionieri di guerra. È quanto si legge nella dichiarazione della missione di Osservazione permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, nel corso di una Sessione Speciale di Emergenza dell'Assemblea Generale, un’occasione per rinnovare l’incoraggiamento alle parti coinvolte nel conflitto in Ucraina, così come la comunità internazionale, “a continuare a lavorare” per il rientro dei piccoli, “che è una questione di giustizia e non deve essere oscurata da considerazioni politiche”.

Aprire al dialogo

“La prolungata guerra in Ucraina”, si legge ancora, “con le sue profonde e dolorose conseguenze, ha portato alla devastazione di città un tempo vivaci e allo sconvolgimento della vita dei bambini, che dovrebbero crescere in un ambiente pacifico, non afflitto da conflitti”. L’appello è quindi ad un “cessate il fuoco immediato, che aprirà la strada a un dialogo sincero e coraggioso”, a porre quindi fine alla guerra, “non in un momento imprecisato del futuro, ma ora”, poiché “ogni giorno che passa, il numero delle vittime aumenta, la distruzione si allarga e l'odio si approfondisce. Ogni giorno senza pace ruba qualcosa a tutta l'umanità”. L’invito della Santa Sede alle nazioni riunite all’Onu di New York, a “rifiutare la passività e a fornire un sostegno concreto a qualsiasi iniziativa che possa portare a negoziati autentici e a una pace duratura”.

La risoluzione Onu

L’Assemblea generale ha quindi chiesto alla Russia, con una risoluzione non vincolante passata con 91 voti favorevoli, 12 contrari e 57 astensioni, “il ritorno immediato, sicuro e incondizionato di tutti i bambini ucraini che sono stati trasferiti o deportati con la forza”, sollecitando Mosca “a cessare qualsiasi ulteriore pratica di deportazione, separazione dalle famiglie, cambio di cittadinanza, adozione o affidamento in famiglie affidatarie e indottrinamento” ed esprimendo “profonda preoccupazione per la sorte dei bambini ucraini separati dalle loro famiglie dal 2014, anno in cui Mosca ha annesso la Crimea, compresi quelli trasferiti all'interno del territorio ucraino occupato e quelli deportati in Russia”.

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04 dicembre 2025, 13:04