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Canada, chiusi i luoghi di culto. Appello congiunto dei leader religiosi

L'azione della Chiesa in Canada tra solidarietà, nuovi media e rispetto della normativa per far fronte alla pandemia

Lisa Zengarini- Città del Vaticano

“L’unico modo adeguato di agire in questo momento critico è di continuare a pregare a casa e di interrompere ogni incontro religioso”. Così i leader religiosi del Québec spiegano ai propri fedeli la decisione comune di chiudere tutti i luoghi di culto per fermare il contagio da Coronavirus.

La dichiarazione dei leader religiosi

“La nostra fede esige, tra la le altre cose, di proteggere le persone più vulnerabili nelle nostre comunità e nella società e di agire di conseguenza”, si legge in una dichiarazione congiunta, firmata da una trentina di leader cristiani, musulmani, ebrei, sikh, indù e diffusa ieri. Tra queste, le persone anziane e quelle con una salute già fragile. Di qui la decisione di chiudere tutti i luoghi di culto, in ottemperanza alle disposizioni delle autorità pubbliche sull’isolamento in casa e sul distanziamento sociale.

“Siamo consapevoli del grandissimo sacrificio che ci stiamo imponendo, ma sottolineano i leader religiosi del Québec - agiamo in questo modo per il bene delle nostre comunità e per quello dell'intera popolazione”.

I media e gli eventi religiosi

Per questo essi incoraggiano le rispettive comunità a mettere in campo modalità alternative di partecipazione agli eventi religiosi, segnatamente usando i diversi media a disposizione: televisione, radio o internet Internet

I leader religiosi concludono quindi con un appello ai credenti a collaborare con le autorità per affrontare la pandemia e con una preghiera a Dio perché protegga l’umanità da questo male e conservi la pace del cuore.

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24 marzo 2020, 15:45