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L'arte racconta il Battesimo di Cristo

Il tema del Battesimo di Cristo che la Chiesa celebra nella domenica successiva all’Epifania ha ispirato generazioni di artisti dai primi secoli del Cristianesimo ad oggi. Grande la ricchezza iconografica che i capolavori di ogni tempo, da Oriente ad Occidente, offrono alla contemplazione di questa pagina del Vangelo

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

Alla prima Epifania trinitaria, ovvero alla prima manifestazione del Dio Uno e Trino nelle persone del Padre, Figlio e Spirito Santo, i pittori hanno dedicato nelle varie epoche alcune delle più belle pagine della storia dell’arte sacra cristiana. Il Vangelo racconta che sulle rive del Giordano Gesù si presenta da Giovanni per farsi battezzare. Uscito dall’acqua sopra di lui scende la colomba dello Spirito Santo e si ode una voce celeste “Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento”.

Giotto di Bondone, 1303-1305, affresco, Cappella degli Scrovegni, Padova
Giotto di Bondone, 1303-1305, affresco, Cappella degli Scrovegni, Padova

Dalle catacombe ad oggi

Dalle pitture delle catacombe risalenti al IV secolo fino ai nostri giorni. Ampio l’arco cronologico preso in esame da François Bœspflug ed Emanuela Fogliadini nel volume “Il Battesimo di Cristo nell’arte”, edito da Jaca Book: stili, epoche, aree geografiche e confessioni diverse attorno ad un tema ricco di stimoli e spunti teologici. Spesso esiguo il numero dei personaggi rappresentati attorno ai protagonisti: Gesù, il Battista, lo Spirito Santo e la voce del Padre. 

Salterio di Ermanno I Langravio di Turingia, 1211-1213, Württembergische Landesbibliothek, Stoccarda, Germania
Salterio di Ermanno I Langravio di Turingia, 1211-1213, Württembergische Landesbibliothek, Stoccarda, Germania

La mano dal cielo

“Nell’arte paleocriistiana e bizantino ortodossa – spiega Emanuela Fogliadini – Dio viene rappresentato con una mano o attraverso i raggi di luce che scendono dal cielo. L’arte occidentale, in particolare quella rinascimentale, lo rende presente attraverso l’aspetto di un vegliardo”.

Ascolta l'intervista ad Emanuela Fogliadini

Anche il Giordano assume caratteri differenti a seconda dei contesti geografici: “nel mondo orientale abbiamo la personificazione del fiume, desunta dalla tradizione figurativa greca. Il Giordano è sovente popolato di pesci o delfini e sulle sponde ci sono personaggi vari come gli angeli che attendono Cristo per asciugarne il corpo, i committenti vestiti in abiti sontuosi, o i discepoli di Giovanni divenuti in seguito apostoli di Gesù”.

Pietro di Cristoforo Vannucci detto il Perugino, 1482, affresco, 335 x 540 cm,  Cappella Sistina, Roma
Pietro di Cristoforo Vannucci detto il Perugino, 1482, affresco, 335 x 540 cm, Cappella Sistina, Roma

L'immersione e l'aspersione

Centrale e affascinante la figura di Cristo che nei primi secoli presenta i tratti di un giovane, imberbe. “La notevole differenza di età rispetto al Battista non corrisponde alla verità storica del Vangelo, ma ha una valenza simbolica: è il Figlio di Dio,  immerso nell’acqua nelle raffigurazioni del primo millennio e negli orienti cristiani”. Nell’Occidente la pratica del battesimo per aspersione trova un’eco anche nell’arte: “Il corpo di Gesù esce sempre di più dal Giordano. Il fiume è ridotto quasi ad un rigagnolo come nel celebre capolavoro di Piero della Francesca”. La mano che il Battista impone nell’arte antica cede il passo al gesto dell’aspersione rappresentato dall’acqua versata sul capo attraverso una ciotola.

Battistero degli Ariani, fine v-inizio VI secolo, mosaico della cupola, Ravenna
Battistero degli Ariani, fine v-inizio VI secolo, mosaico della cupola, Ravenna

Se nei primi secoli del cristianesimo è evidente il richiamo alla fisicità maschile del Figlio di Dio, si pensi ai mosaici della cupola del Battistero degli Ariani a Ravenna realizzati tra V e VI secolo, successivamente prende piede una rappresentazione più pudica con il Cristo coperto da un panno anche quando si immerge nel fiume.

Manuele Panselinos,  primi anni Venti del XIV secolo, affresco, parete sud della navata, chiesa di Protaton,  Monte Athos, Grecia
Manuele Panselinos, primi anni Venti del XIV secolo, affresco, parete sud della navata, chiesa di Protaton, Monte Athos, Grecia

I bambini che giocano

Particolarmente significativi sono gli affreschi realizzati da Manuele Panselinos nei primi anni venti del XIV secolo all’interno della chiesa di Protaton sul Monte Athos in Grecia. La composizione è suddivisa in più tappe: sulla sinistra la figura di Cristo di dimensioni maggiori rispetto ai peccatori che con lui attendono di immergersi nel fiume. Rarissima la scena dei bambini che giocano e ricordano il sacrificio degli innocenti. Al centro il cuore del racconto evangelico: il Battista non guarda il Cristo, ma il cielo da cui discendono la colomba dello Spirito Santo e la mano di Dio. Ampio risalto è dato dal celebre iconografo alla natura, con i delfini che nuotano in mezzo alle acque, probabilmente osservati nei pressi della sacra montagna. Sulla destra le figure degli angeli che attendono con i teli il Figlio di Dio.

Battesimo, Trasfigurazione, Risurrezione di Lazzaro,  frammento di epistilio, XII secolo, tempera su tavola, Monastero di Santa Caterina, Sinai, Egitto
Battesimo, Trasfigurazione, Risurrezione di Lazzaro, frammento di epistilio, XII secolo, tempera su tavola, Monastero di Santa Caterina, Sinai, Egitto

La ricchezza del cristianesimo

Oriente e Occidente sono posti a confronto dagli autori, fondatori della Academy for Christian Art: “Nel lavoro che portiamo avanti – spiega Emanuela Fogliadini - prestiamo particolare attenzione alle molteplici espressioni dei cristianesimi. L’approccio degli orienti e degli occidenti - al plurale perchè nel volume si da spazio a varie confessioni -  è differente e la differenza è una grande ricchezza per comprendere sottolineature teologiche e liturgiche proprie di ogni tradizione. Dal confronto e dal dialogo emerge la ricchezza del cristianesimo”.

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08 gennaio 2022, 10:00