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Il logo dell'Assemblea continentale delle Chiese del Medio Oriente per il Sinodo Il logo dell'Assemblea continentale delle Chiese del Medio Oriente per il Sinodo 

Sinodo: la speranza per il rinnovamento delle Chiesa in Medio Oriente

Presentata in Libano l'assemblea continentale, che si svolgerà dal 13 al 18 febbraio a Bethania-Harissa. Uno "stato di mobilitazione spirituale generale", ha detto il vescovo siro cattolico Isaac Jules Boutros, che attribuisce grande importanza alle Chiese orientali verso il Sinodo sulla sinodalità

Yammine Talal - Città del Vaticano

Una preghiera per le vittime del devastante terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, con la richiesta della guarigione dei feriti e di quanti sono stati colpiti da questa catastrofe naturale e umana, ha inaugurato la conferenza stampa di presentazione dell’Assemblea sinodale continentale delle Chiese cattoliche del Medio Oriente in Libano, che si terra a Bethania - Harissa dal 13 al 18 febbraio 2023. L’incontro con i media avvia i lavori della fase sinodale continentale che, ha spiegato il moderatore padre Abdo Bou Kasem, direttore del Catholic Information Center, muovono la Chiesa verso la meta ultima, che è l'incontro familiare con Gesù Redentore.

Boutros: Il cammino sinodale è uno stato di mobilitazione spirituale generale

Il vescovo Jules Boutros, del dipartimento patriarcale dei Siri cattolici, ha spiegato il percorso del cammino sinodale indetto da Papa Francesco per la Chiesa Cattolica nel mondo, dal titolo: “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. Le Conferenze Episcopali di tutto il mondo si sono concentrate sul camminare insieme sotto la guida dello Spirito Santo e in un colloquio spirituale con il popolo di Dio hanno inviato le loro conclusioni della prima fase alla Segreteria generale del Sinodo a Roma. “Alla luce di queste conclusioni”, ha proseguito, “la Segreteria Generale ha redatto il documento continentale. Data la grande importanza che la Chiesa attribuisce agli apporti delle Chiese orientali nel processo sinodale, quelle del Medio Oriente hanno infatti una dimensione continentale”

Quanto all'obiettivo della tappa continentale, ha rilevato Boutros, “è quello di approfondire il discernimento su quanto emerso nella prima tappa di ascolto diocesano e nazionale, al fine di formulare con maggiore precisione le questioni sollevate, e per chiarire e approfondire gli spunti ricevuti dalle Chiese locali, in una prospettiva continentale. Il documento continentale aiuta a riflettere su quanto emerso dalla consultazione del popolo di Dio nelle Chiese locali di tutto il mondo, ed è anche un'occasione per ascoltare i fatti emersi sul margine di lavoro della Chiesa. E ha concluso: “La tappa continentale non è per dare risposte o prendere decisioni sulle misure da adottare, ma piuttosto uno stato di mobilitazione spirituale generale nella solidarietà per evidenziare l'identità del popolo di Dio e la sua chiamata come Chiesa nel cuore del mondo”.

I preparativi per l'Assemblea in Medio oriente

Successivamente, è intervenuto padre Khalil Alwan, segretario generale del Consiglio dei Patriarchi cattolici d'Oriente e coordinatore generale dell'Assemblea sinodale. "Un anno dopo l'inaugurazione di questo cammino sinodale, a cui hanno partecipato milioni di credenti da tutto il mondo nella sua prima fase consultativa, siamo giunti alla seconda fase, che è stata chiamata continentale”, ha affermato. “Le nostre Chiese hanno presentato alla Santa Sede, come il resto delle Chiese del mondo, la sintesi delle loro riflessioni. 112 relazioni sono state inviate dalle Conferenze episcopali nazionali e 13 delle Chiese cattoliche orientali sono pervenute alla Segreteria del Sinodo, oltre ai pareri della Curia Romana, alle relazioni dell'Unione dei Superiori Generali, degli ordini monastici, gli istituti di vita consacrata, le comunità di vita apostolica e le associazioni dei movimenti di fedeli laici. Migliaia di contributi di singoli e di gruppi, e opinioni diverse, sono arrivati ​​anche attraverso i social”.

Quanto ai partecipanti all'Assemblea sinodale per il Medio Oriente, Alwan ha sottolineato: “oltre ai Patriarchi cattolici, partecipano 120 rappresentanti del popolo cristiano, che rappresentano un campione di tutti i suddetti gruppi della società, e provengono dalla Siria, dall’Egitto, dalla Giordania, dall’Iraq, dalla Terra Santa e dei Paesi del Golfo, e appartengono alla Chiesa Maronita e alla Chiesa cattolica Copta, alla Chiesa Greco cattolica, alla Chiesa Siro-cattolica, alla Chiesa Armena cattolica, alla Chiesa Caldea e alla Chiesa latina, oltre ad alcune persone appartenenti alle chiese ortodosse e protestanti, e persone che non appartengono a nessun riferimento religioso, e altri dell'associazione “Anta Akhi” (Tu sei mio fratello). Adotteremo una nuova metodologia nel lavoro di questa assemblea che partirà dal documento continentale e si baserà su ciò che viene chiamato ascolto, conversazione spirituale e discernimento spirituale”.

Al-Mouzawak: Il cammino sinodale è una speranza efficace in questi giorni difficili

Da parte sua, la professoressa Mirna Abboud Al-Mouzawak, coordinatrice dell'Ufficio pastorale delle donne a Bkerke, ha ritenuto che il cammino sinodale aggiunge dinamismo alla vita nella Chiesa, come una speranza efficace in questi giorni difficili. E ha aggiunto: “Ciascuno di noi è responsabile e costituente della Chiesa: camminiamo, preghiamo, riflettiamo e costruiamo insieme. Questo cammino sinodale tocca le donne come ogni essere umano, perché agli occhi della Chiesa ogni essere umano è un valore assoluto e Il tentativo di mettere in luce il valore delle donne e di potenziare la loro presenza e il loro ruolo è il tentativo di garantire il bene della famiglia, della Chiesa e della società”.E ha aggiunto: "Nella Chiesa, dove sono gli uomini a prendere le decisioni, ci sono pochi spazi perché le donne possano far sentire la loro voce, anche se costituiscono la spina dorsale dei gruppi ecclesiali, sia perché costituiscono la maggioranza tra i credenti, sia perché sono le più efficaci tra i membri della Chiesa”.

Riguardo ai giovani e al Sinodo, Al-Mouzawak ha osservato che "l'assenza della voce dei giovani nel processo sinodale e nella vita della Chiesa è una preoccupazione globale. E che prendersi cura dei giovani, della loro educazione e accompagnarli è un dovere rinnovato e urgente secondo gli esiti del precedente Sinodo dei Vescovi su “Giovani, fede e discernimento vocazionale”. “I giovani e le giovani
“, ha concluso sono chiamati a portare la cultura della croce attraverso un impegno attivo, che inizia costruendo sé stessi per andare verso l'altro”.

La testimonianza di una giovane copta cattolica

La conferenza stampa si è conclusa con la testimonianza di Julie George, giovane della Chiesa Copta cattolica, che ha parlato dell'esperienza dei giovani nella chiesa, e della partecipazione che sperimenta con il gruppo che si occupa di accompagnare le giovani generazioni in Egitto nel tentativo di superare le difficoltà e superare le crisi con la grazia della preghiera e l'ispirazione dello Spirito Santo.

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07 febbraio 2023, 15:24